Rio 2016: medaglia d’oro a Nino Schurter, Braidot 7°

Dopo la gara di ieri riservata alle donne Elite, che ha assegnato la medaglia d’oro alla svedese Jenny Rissveds, si è svolta oggi la seconda ed ultima gara, riservata agli Elite maschili. Una gara che, ricordiamo, si è svolta su un tracciato di 4,85 km di lunghezza da percorrere 7 volte per un totale di 33,95 km. Un percorso completamente artificiale ricavato all’interno del Deodoro Olympic Park, Mountain Bike Centre e caratterizzato da diverse sezioni tecniche ma con la possibilità di scegliere anche diverse linee di passaggio. Ha piovuto sia la scorsa notte che stamattina e la pioggia ha reso viscido e pesante il fondo in alcuni tratti.

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Una partenza emozionante per i nostri italiani, con Marco Aurelio Fontana che si è portato subito in prima posizione.

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Raggiunto il tratto in salita, però, i biker hanno cominciato ad avere qualche difficoltà con il fondo umido, che ha costretto qualcuno a mettere il piede a terra. Ne ha approfittato lo svizzero Nino Schurter per superare Fontana e portarsi al comando. Ma dopo questa prima difficoltà Fontana si è ripreso di forza il comando, seguito a ruota da Schurter e da Peter Sagan che, nonostante sia partito dall’ultima fila, è stato protagonista di una partenza fulminea.

Si fa sotto, intanto, anche il ceco Jaroslav Kulhavy che taglia il traguardo del 1° giro al comando davanti al francese Victor Koretzky, anch’egli nel frattempo risalito ai primi posti, e a Schurter. Fontana intanto è costretto alla sosta ai box per un problema alla ruota e perde posizioni.

Il secondo giro è ricco di sorprese, con Luca Braidot che risale diverse posizioni fino a portarsi al comando, davanti a Schurter, mentre intanto Sagan si ferma ai box per una foratura. I due al comando forzano il ritmo, staccando gli inseguitori Kulhavy e lo spagnolo Nicolas Carlos Coloma.

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Schurter ben presto rompe gli indugi e passa al comando. Lo svizzero sembra quasi volare sugli ostacoli, regalando ai fotografi anche qualche tailwhip. Dietro di lui mantiene il contatto Coloma.

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Al termine del 2° giro conduce, quindi, Schurter, davanti a Coloma e a Kulhavy. Dietro il terzetto passa il francese Maxime Marotte davanti a Luca Braidot. Dopo la sosta al box Sagan è 23° e Fontana 34°.

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Lo spagnolo molla un po’ il ritmo, lasciando davanti a sè Kulhavy e Schurter, che iniziano ad allungare e riportano alla mente il risultato delle Olimpiadi di Londra, che vide la vittoria di Kulhavy davanti a Schurter.

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Il traguardo del 3° giro vede quindi Kulhavy al comando seguito a ruota da Schurter e, più a distanza, da Coloma. Dietro ci sono Marotte e il colombiano Jhonnatan Botero Villegas mentre Braidot perde qualche posizione e continuano le difficoltà per Sagan.

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Il quarto giro vede sempre al comando Kulhavy e Schurter. Oramai i due hanno fatto il vuoto dietro di loro e si controllano a vicenda. Dietro, intanto, Marotte forza l’andatura e si avvicina a Coloma, sempre 3°. Luca Braidot mantiene la 9^ posizione con circa un minuto di vantaggio sugli inseguitori.

Al traguardo del 4° giro, quindi, Kulhavy passa davanti a Schurter. Dietro, a 22 secondi di distacco, c’è Coloma seguito a ruota da Marotte che ormai si è fatto sotto per tentare l’attacco. Luca Braidot intanto è salito all’8° posto.

Nel rock garden Schurter si porta al comando allungando di qualche metro, dando l’impressione che non voglia più cedere la leadership della gara a Kulhavy.

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Ma il ceco non molla e riesce a riprendersi la testa, tagliando il traguardo del 5° giro al comando. Dietro i due passano Coloma e Marotte, seguiti a distanza dalla coppia formata da Botero Villegas e dallo svizzero Mathias Fluckiger. Al settimo posto transita, intanto, Luca Braidot che è riuscito a rimontare ed è davanti a Julien Absalon. Fontana è 19°.

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Marotte riesce a superare Coloma, che sembra accusare un po’ di stanchezza. Nel frattempo Schurter forza l’andatura, supera Kulhavy e inizia ad allungare staccando Kulhavy di diversi metri. Metri che diventano subito circa 10 secondi, Schurter va come un treno e rinuncia anche al primo rifornimento in volata pur di accumulare il massimo vantaggio su Kulhavy. Taglia quindi il traguardo del penultimo giro al comando con un vantaggio di ben 33 secondi su Kulhavy. Terzo e quarto rispettivamente Marotte e Coloma, che viaggiano insieme nella lotta per la medaglia di bronzo. Luca Braidot passa 7° con un congruo vantaggio su Absalon.

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Dietro intanto si registrano diverse cadute tra i biker ormai stanchi sul fondo ancora viscido.

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L’ultimo giro vede Coloma superare Marotte, i due spingono al massimo per la conquista della medaglia di bronzo. Kulhavy, intanto, non sembra più avere possibilità di riprendere Schurter, che ormai ha accumulato un vantaggio abissale sul ceco e va così a tagliare il traguardo finale con la vittoria e la tanto attesa medaglia d’oro a queste Olimpiadi.

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Seconda posizione, dunque, per il ceco Jaroslav Kulhavy a 50 secondi di ritardo, che guadagna, così, la medaglia d’argento.

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Terzo posto, a 1 minuto e 23 secondi da Schurter, lo spagnolo Carlos Nicolas Coloma che a sorpresa riesce ad artigliare la medaglia di bronzo.

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Settimo posto per Luca Braidot, che è riuscito a precedere fino alla fine Julien Absalon. “Se mi avessero detto di questo piazzamento prima del via sarei stato felice però, per come stavo, ho un po’ di rammarico – ammette Luca Braidot dopo la gara -. Ho fatto i primi due giri forte, ma poi in fondo alle discese mi venivano i crampi e ho fatto tre giri con quelli, aspettando che mi passassero. È stato brutto perché potevo andare, ma non ci riuscivo proprio. Ho lavorato tanto e mi spiace non aver potuto fare di più e mi è spiaciuto soprattutto per Marco che ha bucato”.

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Sfortunato, infatti, Marco Aurelio Fontana, solo 20° al traguardo e vittima di una foratura proprio quando era dietro Sagan. “Andavo fortissimo, mi sono fatto passare da Peter, mi sono messo a ruota e quando lui ha preso la pietra ho colpito la stessa anch’io ed abbiamo bucato tutti e due. Ero davanti, la vincevo sta medaglia!“, questo il commento di Fontana. Per Andrea Tiberi, infine, il 19° posto.

Per Peter Sagan un’esperienza da dimenticare. Il Campione del Mondo di ciclismo su strada dopo le prime battute entusiasmanti ha forato, ritrovandosi poi a dover rimontare diverse posizioni, per poi ritirarsi mestamente ad un giro dal termine.

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