Cannondale sembra dare una svolta radicale a due modelli che rappresentano in maniera forte il marchio. Si tratta della Jekyll e della Trigger, ovvero le mtb rispettivamente da enduro e all mountain per le quali Cannondale ha rivisto lo schema di sospensione. Ma andiamo ad analizzarle nel dettaglio.
Cannondale Jekyll
La nuova Jekyll, già in uso da tempo a Jerome Clementz, perde definitivamente l’ammortizzatore DYAD, tramite il quale era possibile variare l’escursione e le geometrie agendo su un comando remoto al manubrio. Tale possibilità comunque rimane, con l’adozione di un nuovo ammortizzatore Fox Float X, di tipo metrico e che oltre ad avere, secondo il produttore, un peso di circa 70 grammi inferiore al DYAD, si basa sul nuovo sistema Gemini, che consente ancora di variare l’escursione e le geometrie agendo su un apposito comando remoto al manubrio.
Un sistema, il Gemini, sviluppato in collaborazione con Fox e che consente di impostare l’ammortizzatore nelle due modalità Flow, con massima escursione alla ruota posteriore pari a 165 mm, e Hustle, con corsa ridotta a 130 mm. Il tutto sempre tramite un comando remoto che in sostanza agisce sul volume della camera dell’aria.
In modalità Hustle, quindi, il volume della camera dell’aria viene ridotto al punto che l’ammortizzatore non è in grado di utilizzare il rimanente 20% della corsa di raggiungere, generando contemporaneamente un aumento della progressività della curva di compressione sulla parte rimanente di corsa. Un’impostazione che ritorna, quindi, utile nell’affrontare le salite o nei rilanci in pianura e che sulla carta sembra replicare quello che era il comportamento della Jekyll con il DYAD, a parte il fatto che quest’ultimo lavorava in estensione mentre l’attuale ammortizzatore Fox lavora in compressione e per questo motivo è stato rivisto anche il suo posizionamento all’interno del triangolo principale. Il Fox, inoltre, prevede la possibilità di intervenire ulteriormente sulla progressività della curva di compressione mediante l’inserimento, al suo interno, di appositi spacer.
Il telaio della nuova Jekyll nella versione in carbonio è realizzato interamente in carbonio adottando la consueta tecnologia BallisTec propria di Cannondale. In carbonio è anche la biella di collegamento dell’ammortizzatore, così prevista anche per le versioni con telaio in alluminio.
Cavi e guaine sono instradati internamente al triangolo principale, che risulta compatibile con la trasmissione Shimano Di2.
A protezione del tubo obliquo troviamo un guscio sempre in carbonio.
Geometrie
Le geometrie rispecchiano gli attuali trend del settore, con un angolo di sterzo che si apre ulteriormente per arrivare a 65°, un orizzontale lungo e un carro di lunghezza pari a 42 mm, estremamente compatto grazie ad un collegamento asimmetrico al triangolo principale, denominato Asymmetric Integration, che ha consentito appunto di realizzare un carro corto ed allo stesso tempo rigido, oltre che consentire l’impiego di coperture di ampia sezione.
Allestimenti e prezzi
Jekyll 1 – € 7499
Jekyll 2 – € 5999
Jekyll 3 – € 3999
Jekyll 4 – € 2999
Cannondale Trigger
La Trigger rappresenta l’offerta Cannondale in ambito all mountain.
Anche questo nuovo modello subisce gli stessi cambiamenti radicali della Jekyll, con l’adozione del sistema Gemini che, per la Trigger, consente di scegliere tra 145 e 115 mm di escursione alla ruota posteriore.
Il telaio della nuova Trigger presenta le stesse caratteristiche costruttive della Jekyll, ma in carbonio troviamo solo il triangolo principale e la biella di collegamento dell’ammortizzatore. Protezione in carbonio per il tubo obliquo.
Cavi e guaine sono instradati internamente al triangolo principale.
Geometrie
Anche qui troviamo un carro estremamente compatto di soli 42 mm di lunghezza, grazie alla tecnologia Asymmetrical Integration. L’angolo di sterzo è di 66°, un solo grado più chiuso rispetto alla Jekyll, il che la dice lunga sull’indole aggressiva della Trigger.
Allestimenti e prezzi
Trigger 1 – € 7499
Trigger 2 – € 5999
Trigger 3- € 3999