Lo scorso anno WTB ha presentato alcune novità significative per i suoi modelli Vigilante e Trail Boss, con l’adozione di nuove misure ma soprattutto con una mescola innovativa, per questo non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di provarli.

DESCRIZIONE

WTB crede molto nel formato maggiorato per le gomme, per questo motivo lo scorso anno ha ampliato la sua gamma di coperture Vigilante e Trail Boss, pensate per un utilizzo dal trail ride all’enduro, aggiungendo le versioni con sezione da 2.5″ e 2.6″.

L’altra novità di rilievo sta nell’adozione di una nuova mescola, denominata TriTec, che sfrutta tre mescole di gomma diverse per fornire diversi livelli di trazione, supporto e durata in base alla loro collocazione all’interno del battistrada.

L’intero disegno del battistrada è supportato da una base di gomma ad alta durezza, che penetra anche per metà altezza nei tasselli, consentendo così l’utilizzo di mescole più morbide nel tassello senza piegare quest’ultimo a causa delle forze in curva. La parte superiore dei tasselli centrali è costituita invece da una mescola di media durezza per fornire trazione e durata senza sacrificare l’efficienza di rotolamento, mentre i tasselli più esterni presentano la mescola più morbida per offrire la massima aderenza.

La Vigilante presenta un battistrada dal disegno aggressivo, con tasselli ben squadrati e distanziati per offrire una buona stabilità sui fondi più avari di grip. Tutti i tasselli sono, inoltre, caratterizzati da un intaglio ben definito.

La Trail Boss è anch’essa caratterizzata da un battistrada con tasselli squadrati e intagliati nella sommità, ma con una distribuzione più uniforme che privilegia la scorrevolezza, per questo motivo il più delle volte è utilizzata come gomma posteriore, come da noi fatto in abbinamento alla Vigilante. Entrambe le coperture hanno una carcassa da 60 TPI a doppio strato e con cerchietto in Aramide. Non manca, ovviamente, la possibilità di convertirle in tubeless, grazie alla tecnologia TCS (Tubeless Compatible System) di WTB.

Il peso da noi rilevato della Vigilante in prova è stato di 1381 grammi mentre per la Trail Boss l’ago della bilancia si è fermato a 1284 grammi. Entrambe le coperture, in questa specifica misura, sono disponibili anche nella più leggera carcassa TCS Light mentre la sola Vigilante è proposta anche nella mescola più scorrevole Fast Rolling. Ciascuna gomma è in vendita al prezzo di € 69,95.

Info: www.wtb.com

IL TEST                                                                                     di Fabio Paracchini

Le gomme sono state utilizzate su una e-bike da all mountain/enduro, utilizzando la Vigilante all’anteriore e la Trail Boss al posteriore. Le gomme sono state montate su cerchi con canale da 30 mm di larghezza senza grosse difficoltà utilizzando le classiche leve cacciagomme e con l’aiuto di acqua e sapone sui fianchi per facilitarne il tallonamento, avvenuto con un compressore, con l’aggiunta poi di liquido sigillante. La scelta di testare gomme a doppia telatura e dal peso importante è nata dal desiderio di un’alternativa rispetto al trend di utilizzare gomme leggere e inserti anti stallonamento sulle mtb a pedalata assistita di tale segmento.
Come primo vantaggio abbiamo la facilità di montaggio e di non faticare a inserire gli inserti, il secondo di avere una gomma praticamente indistruttibile e che non richiede una guida particolarmente attenta in discesa, e come terzo vantaggio il risparmio dei soldi per l’acquisto degli inserti.

Durante il montaggio si avverte la robustezza e lo spessore della tela laterale, che esternamente si presenta con una tramatura in rilievo gradevole e che sembra quasi voler “far vedere i muscoli”; a montaggio concluso il profilo del posteriore rimane davvero poco tondo visivamente, mentre leggermente arrotondato risulta l’anteriore.
Parlando dei tasselli della Vigilante, possiamo dire che si tratta di una scelta che abbiamo condiviso in pieno, apprezzandone sia la media altezza per dare stabilità sui terreni compatti, sia la spaziatura per aggrapparsi su quelli più accidentati e smossi, risultando una soluzione davvero equilibrata. Nel fango venutosi a creare successivamente ai temporali estivi si è comportata in modo molto positivo, non raccogliendone troppo e dimostrando un’ottima autopulizia.

La Trail Boss presenta invece una tassellatura più fitta e anche leggermente più bassa, tipica di un modello che vuole offrire una buona scorrevolezza abbinata a una discreta trazione.

Sia sulla Vigilante che sulla Trail Boss le file dei tasselli laterali hanno consentito un’elevata precisione e stabilità. Pur trattandosi di tasselli “spigolosi” e molto pronunciati verso l’esterno, a fine test non abbiamo rilevato tagli alla base o condizioni anomale di usura, anzi l’usura è stata molto regolare sulla Vigilante, confermando l’utilizzo di una buona mescola morbida, mentre sulla Trail Boss, grazie alla mescola più dura, il consumo è stato meno evidente ma con tasselli così bassi c’è da aspettarsi una sostituzione in concomitanza con la Vigilante.

La conduzione in curva è precisissima e su spazi aperti sembra di disegnare curve stando su un compasso: anche esagerando la piega, caricando il peso per dare aderenza, difficilmente si arriva al limite naturale.
Spesso è capitato di avvertire la presenza di sassolini bloccati sull’ultima fila di tasselli che poi sono stati persi dopo due o tre giri di ruota, altre volte invece è stato necessario fermarsi per rimuoverli: non ci era mai capitato con altre gomme e possiamo dire che ci ha fatto piacere, sempre pensando alla tipologia di terreno dove serve che la gomma “si aggrappi”.
La scorrevolezza non è eccelsa ma su una e-bike lo si nota solo in discese dove si può stare appaiati; del resto è il lato negativo di avere una gomma più votata al grip, ma la differenza rispetto ad altre gomme non è marcata.
La frenata è sempre stata sicura e incisiva sull’anteriore, mentre sul posteriore è necessario dosare la pressione alla leva per non incorrere in bloccaggi indesiderati, considerato anche il grip inferiore offerto dalla tassellatura più bassa della Trail Boss.

Le coperture sono state utilizzate sia su percorsi facili e pianeggianti, che su percorsi d’alta montagna come le Dolomiti del Brenta e il park di Cervinia, grazie al lungo periodo di test; la doppia carcassa ha permesso inoltre di adottare pressioni bassissime senza rischiare di danneggiare le tele: anche in questo caso abbiamo pedalato su percorsi facili in piano a circa 1 bar di pressione per avere il massimo del comfort (ma in curva c’è ovviamente una discreta deriva), mentre sui percorsi più tecnici è necessario salire di pressione a circa 1.15 bar per non mettere in crisi l’anteriore in discesa e salvaguardare il cerchio della ruota posteriore. Basta davvero poco per cambiare il comportamento della gomma, che ci ha sempre soddisfatto anche dal punto di vista dell’assorbimento degli impatti, a patto però di non salire troppo con la pressione. Il terreno più ostico sono state le zone sabbiose del park di Cervinia dove ci aspettavamo una sensazione di galleggiamento e poco grip, invece abbiamo avvertito una discreta tenuta laterale e di presa che ci ha piacevolmente stupito.

E’ un peccato che questo set di gomme sia poco conosciuto qui in Italia, lo dimostra anche la quasi totalità di persone che sui percorsi ci hanno chiesto informazioni. Sul lato pratico si è dimostrato davvero ben riuscito per chi punta a un set “blindato” da utilizzare e maltrattare senza alcun tipo di preoccupazione da tagli e che non necessitano affatto la spesa di costosi inserti, anche perché arriveremmo al peso complessivo di 1.8 kg a ruota, sia in versione con lattice che con camera leggera. Ne consigliamo l’utilizzo prevalentemente su e-bike votate ai grandi giri alpini e più in generale su bici utilizzate nei bike park; per quanto riguarda l’enduro pedalato ci sentiamo invece di sconsigliarle per via del peso importante da portare a monte.