La scorsa primavera Pirelli ha deciso di allargare la propria produzione di gomme da ciclismo entrando anche nel settore mountain bike con la Scorpion MTB, il suo primo modello destinato all’off-road. Poco tempo dopo abbiamo ricevuto un set di gomme che abbiamo poi sottoposto ad un test di lunga durata.

DESCRIZIONE

Il nome Scorpion non è stato scelto a caso da Pirelli, visto che richiama le storiche gomme da motocross con cui l’azienda italiana ha conquistato oltre 70 titoli mondiali nella specifica disciplina. Si tratta, in realtà, di un solo modello ma declinato in quattro diverse versioni in funzione del tipo di terreno. Un’orientamento, quello di Pirelli, intrapreso per semplificare la scelta della giusta gomma, per un range di utilizzo dal cross country all’enduro:

  • H – Hard Terrain: per fondi compatti
  • M – Mixed Terrain: per uso polivalente
  • S – Soft Terrain: per fondi sconnessi
  • R – Rear Specific: per montaggio al posteriore

La versione qui in test, Scorpion MTB S, è stata quindi pensata per i fondi maggiormente sconnessi e cedevoli, proponendo un battistrada dal disegno aggressivo con tasselli ben pronunciati e distanziati a favore della massima aderenza e dell’autopulizia.

La mescola adottata è la SmartGRIP Compound, progettata per offrire aderenza e maneggevolezza con qualsiasi condizione atmosferica.

La carcassa da 120 TPI è tubeless ready e presenta un rinforzo aggiuntivo sui fianchi a protezione da tagli e forature.

Il peso medio da noi rilevato tra le due coperture in test è stato di 730 grammi. Le Scorpion MTB S sono disponibili nel solo diametro da 29″ e nelle sezioni da 2.2″ e 2.4″ ma anche in una versione Lite più leggera dedicata alle gare. La singola copertura qui in test è in vendita al prezzo di € 49,90.

Info: velo.pirelli.com

IL TEST

Il montaggio in modalità tubeless è stato effettuato senza difficoltà e praticamente con successo fin da subito, visto che le coperture hanno tallonato con una buona pompa da officina e hanno poi mantenuto bene la pressione fin dal primo gonfiaggio.

Da un’analisi statica del disegno del battistrada notiamo una corona centrale di tasselli con un canale continuo, a tratti anche ben ampio, a favore quindi della direzionalità. Una direzionalità che sul campo si è effettivamente rivelata, facilitando non poco i cambi di direzione anche improvvisi.

La scorrevolezza si è mantenuta su buoni livelli, grazie alle rampe adottate dai tasselli più centrali, sebbene il disegno del battistrada e la forma dei tasselli faccia propendere la versione in test più verso il grip in condizioni particolarmente dissestate del fondo. In queste situazioni la gomma ha mantenuto una trazione eccellente, dimostrando anche un ottimo livello di autopulizia che ha consentito di conservare un’aderenza inaspettata anche nelle situazioni critiche.

Aderenza che si è attestata nel complesso su livelli eccellenti, sorprendendoci positivamente soprattutto in curva, dove la gomma morde il fondo anche più sconnesso grazie probabilmente ad una forma azzeccata dei tasselli laterali ma secondo noi anche grazie alla mescola adottata, che abbiamo apprezzato un po’ in tutte le situazioni che solitamente si affrontano in fuoristrada.

Sul bagnato le Scorpion MTB S hanno esaltato la guida più aggressiva, facendo mantenere un buon livello di prevedibilità anche nell’attraversamento dei tratti ricchi di radici umide. Il battistrada ha dimostrato anche un’ottima capacità di autopulizia dal fango.

Dal punto di vista della durata ci è parso che le gomme abbiano mantenuto un buon livello di resistenza all’usura, così come una buona resistenza a tagli e forature, caratteristiche che insieme a quanto già detto dimostrano l’elevata qualità costruttiva di questo prodotto.