In test: Michelin Wild Mud Advanced 29 x 2.0″

Quando Michelin ci ha inviato le coperture Wild Grip’R Advanced per un test, vi ha aggiunto anche un esemplare di Wild Mud Advanced, che noi abbiamo pensato bene di utilizzare con le Wild Grip’R Advanced alternando il suo montaggio tra anteriore e posteriore nelle giornate più umide. Ecco le nostre impressioni.

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Descrizione

Le Wild Mud nascono come coperture destinate all’utilizzo in presenza di bagnato e fango. Oltre che dal loro nome lo si capisce anche dal caratteristico disegno del battistrada, costituito da tasselli ampiamente spaziati tra loro per conferire alla gomma doti di aderenza e autopulizia.

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I tasselli sono realizzati con tecnologia “Twisted”, tramite la quale ognuno di essi ha un disegno a forma di vite allo scopo di facilitare l’autopulizia del battistrada. Sono stati progettati per garantire un certo livello di deformazione che, insieme alla presenza di particolari scalini nella loro sommità, consente alla gomma di penetrare bene il fango. Questi scalini, inoltre, sono stati disegnati in maniera specifica per poter essere intagliati, in presenza di terreni misti, seguendo un preciso riferimento in modo da ottenere un taglio perfetto.

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La mescola adottata è la GUM-X con durezza 55A, specificamente sviluppata per l’utilizzo in presenza di fango. La carcassa invece è costituita da 60 fili per pollice e con cerchietto flessibile.

La Wild Mud Advanced è tubeless ready, quindi pronta per poter essere utilizzata senza camera d’aria e con apposito liquido sigillante. Il peso da noi rilevato del singolo esemplare ricevuto è stato di 650 grammi.

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La Wild Mud Advanced è disponibile nei diametri ruota da 26″, 27.5″ e 29″, in tutti e tre i casi nella sezione da 2″, ed è in vendita al prezzo di € 57,40.

Info: bicicletta.michelin.it

Il test

L’installazione è avvenuta molto facilmente e, con i dovuti accorgimenti, senza neanche l’ausilio delle leve cacciagomme. Non sono stati riscontrati problemi di tallonamento nell’utilizzo senza camera d’aria e la pressione interna viene mantenuta molto bene, senza sviluppare alcuna perdita di sigillante o di aria.

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L’aderenza in presenza di fango o su radici umide è veramente notevole e si avverte la presenza della mescola molto morbida. Avendolo all’anteriore, nonostante la sezione ridotta, permette di impostare la traiettoria senza preoccuparsi del fondo avaro di grip e dando la sensazione di stare su un binario. Quando l’abbiamo passato al posteriore, invece, abbiamo sfruttato la presa extra nei tratti in salita dal fondo bagnato, dove la maggiore trazione aiuta molto nei passaggi più tecnici. In ogni caso questa copertura ha dimostrato anche un’eccellente autopulizia in presenza di fango, con il risultato di avere una gomma sempre pronta a mordere i fondi con scarsa aderenza, sia in fase di accelerazione che in frenata.

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Sui terreni dal fondo più compatto la Wild Mud perde un po’ in termini di scorrevolezza, soprattutto quando montata al posteriore. Chi lo desidera può tagliare via lo scalino presente sulla sommità dei tasselli, al fine di rendere la gomma meno resistente al rotolamento, anche se andrebbe a perdere qualcosa in termini di grip. Noi non lo abbiamo fatto avendone un solo esemplare in prova, che abbiamo abbinato ad una delle due Wild Grip’R già in test, avendone invece due si potrebbe optare per lasciare all’anteriore una Wild Mud standard e montarne al posteriore un esemplare con i tasselli intagliati, al fine di guadagnare qualcosa in scorrevolezza.

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Nonostante l’esemplare in prova non fosse nella versione Reinforced, la Wild Mud ha dimostrato sul campo una buona resistenza alle forature e ai tagli, mentre la sua durata ci è sembrata rientrare nella norma per una gomma estremamente morbida, in grado di garantire un ottimo livello di divertimento anche in condizioni estreme di aderenza.