Patagonia lancia il nuovo film Fire Lines, che esplora l’impatto dei sentieri e delle antiche tradizioni come percorso per proteggere le foreste californiane dagli incendi.
Nel 2021, l’incendio di Dixie ha devastato la regione della Lost Sierra, nella California settentrionale, radendo al suolo diverse città e sconvolgendo intere comunità. Si è trattato di uno dei sempre più numerosi mega-incendi degli ultimi anni, risultato del cambiamento climatico e di 150 anni di cattiva gestione delle foreste.
“L’incendio di Dixie ha bruciato per 118 giorni quasi un milione di acri di foresta nazionale, facendoci perdere anche la città. Anche l’anno prima c’era stata una stagione di incendi molto gravi. Quindi, tra il 2020 e il 2021, è bruciato il 58% della nostra contea, oltre a due terzi della nostra foresta nazionale e centinaia di chilometri di sentieri”, spiega Greg Williams, direttore esecutivo del Sierra Buttes Trail Stewardship. “Si entra in una zona davvero buia. Questi incendi rendono più difficile stare qui, finanziariamente e mentalmente”.
All’epoca, la Sierra Buttes Trails Stewardship (SBTS) stava lavorando a un’imponente rete di sentieri destinata a infondere nuova linfa all’economia in difficoltà della zona, che un tempo si basava sull’estrazione di risorse come l’industria mineraria e il disboscamento.
L’incendio di Dixie ha incendiato gran parte di quel sistema di sentieri, ma ha anche fornito l’opportunità di reimmaginare come possano essere utilizzati come strumento per la gestione di tali catastrofi, la ripresa economica, la conservazione e il collegamento con il luogo. Ora la SBTS guarda alle pratiche del passato per creare un percorso verso un futuro migliore.
“Per migliaia di anni, la gente ha percorso queste colline e usato questi percorsi, e ora abbiamo la fortuna che siano ancora aperti e che sia possibile percorrerli in bicicletta. È un onore”, aggiunge Williams. “La mountain bike e la rigenerazione possono davvero fare la differenza. Se i sentieri offrono la possibilità di interessarsi a questo luogo, allora è lo strumento di cui abbiamo bisogno”.
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