La Trance X rappresentava per Giant una proposta un tantino più aggressiva del modello Trance, grazie ad un’escursione alla ruota posteriore pari a 127 mm, 27 mm in più rispetto alla Trance, abbinati ad una forcella da 120 mm e ad un angolo di sterzo più aperto, con il chiaro intento quindi di offrire una piattaforma più trailride.

Il telaio sfoggiava tubazioni elegantemente idroformate e anodizzate, con curvature sapientemente realizzate. Il tubo orizzontale, infatti, aveva il chiaro intento di offrire un generoso standover mentre quello obliquo mostrava una curvatura alla sua base, per offrire maggior spazio all’attacco dell’ammortizzatore.

La sospensione Maestro proprietaria, già all’epoca giunta ad uno stadio ben evoluto, si poneva come obiettivo la massima efficienza della pedalata. Per garantire ciò il disegno dello schema era tale da consentire alla sospensione di non essere influenzata né dalla spinta sui pedali né dall’azione frenante. Un disegno, inoltre, che riduceva drasticamente i fenomeni di contraccolpo ai pedali in quanto la catena rimaneva costantemente tesa. Con il risultato, quindi, di garantire la massima trazione in ogni situazione.

Per la Trance X Giant aveva previsto diverse versioni, stranamente però la distribuzione in Italia prevedeva la sola versione Trance X2, con forcella ed ammortizzatore Fox, trasmissione Shimano Deore XT, freni Hayes Stroker Trail, ruote assemblate WTB/DT Swiss e componentistica Race Face, in vendita al prezzo di € 2.249.

Geometrie

Taglie disponibili: XS-S-M-L-XL
Orizzontale virtuale: 546-559-584-610-635 mm
Angolo sterzo: 69,5°
Angolo piantone: 73,5°
Altezza movimento centrale: 333 mm
Standover 775-785-798-813-823 mm
Tubo sterzo: 120-130-145-165-190 mm
Carro posteriore: 434 mm
Passo: 1064-1082-1107-1133-1161 mm

Pro

Grazie allo schema Maestro la risposta del mezzo era ottimale in pedalata, anche nei tratti più sconnessi, con una guidabilità che offriva sicurezza anche sui single-track più impegnativi.

Contro

Ma ce n’erano davvero? Forse solo nel fatto che la tanta sicurezza che infondeva spingeva il biker ad aggredire il percorso forse anche oltre le possibilità offerte dal mezzo.