Davanti ad una cartina della Valle d’Aosta avevo diversi buchi neri, evidenziati dal pennarello con la scritta “to do..”: sì, perché solitamente si va nelle valli più conosciute (Ayas, Cogne, Valtournenche), attratti dalla presenza di cime incombenti e vertiginose di fama mondiale. Però io sono curioso… e il motto “bisogna andare a vedere” è sempre stato uno dei miei punti fermi: a volte si ritorna a casa con le pive nel sacco, a volte, come oggi, con un bel sorriso stampato in fronte. Già, perché il tour attorno alla Becca di France, nella valle centrale sopra Sarre, è stato molto ma molto bello…
Siamo dunque nella cosiddetta “Valle Centrale”, ovvero quel territorio valdostano posto sopra ad Aosta nei comuni di Sarre e Saint Pierre. La Becca di France è una modesta elevazione (appena 2300 mt) di scarso o nullo interesse alpinistico, ma di grande valore paesaggistico e storico. Già, perché il versante est di questa montagna è stato interessato da una imponente frana che nella prima metà del ‘600 ha travolto il villaggio di Thouraz, uccidendone oltre 600 abitanti. E’ la più grande catastrofe naturale mai verificatasi in Valle, ed ancora oggi il versante franato è ben visibile, lasciando immaginare le proporzioni di questa catastrofe del passato.
L’itinerario prende avvio dalla frazione di Caillod, sopra Sarre, nei pressi dell “hotel Ristorante dei Salassi”. Si procede su asfalto in direzione est, verso Gignod, lungo la SR41 dei Salassi: ad un bivio la si abbandona proseguendo a sinistra verso Thouraz, lungo una tranquilla stradina asfaltata che attraversa prati e boschi con grandiosa vista sulla Grivola ed il suo versante nord, veramente imponente.
Dopo circa 5 chilometri dalla partenza siamo a Thouraz mt 1617, dove inizia l’interpoderale sterrata che serve gli alpeggi in quota: è un piacere pedalare in questo ambiente così tranquillo e rilassante, ed anche le pendenze sono sempre moderate.
Si passano in successione diversi alpeggi ben curati (Moron, La Comba, Frumiere, Morgnoz) prestando cura a rimanere sempre sul tracciato principale della poderale, che con un ultimo ripido tratto al di sotto della bastionata del Mont Fallère termina nei pressi dell’alpeggio di Tsa de la Comba 2261 mt.
Ora si deve seguire a naso una esile traccia erbosa che valica lo spartiacque del vallone per immettersi, dopo un breve tratto ripido e non ciclabile, su uno splendido e scorrevole single track (segnavia 10 e 11a) che attraversa radure e fitti boschi di conifere.
Il fondo è stupendo, un vero piacere pedalare in queste condizioni! E’ un susseguirsi di emozioni e di scorci sul vallone di Vetan, sulla valle centrale e lontane in fondo le vette della Valsavarenche, con la Grivola – sempre lei – gran protagonista.
Un ultimo tratto un po’ più tecnico porta alle case semi diroccate di Combellin. Qui in breve si raggiunge la strada dei Salassi per tornare a Sarre, oppure si può proseguire in direzione di Verrogne su sterrato, in lieve salita, seguendo il tracciato a fianco dell’acquedotto: nulla di entusiasmante, serve solo a fare qualche chilometro in più.
A Verrogne si riprende l’asfalto per qualche chilometro, sino alla frazione di Bellon, dove si abbandona nuovamente l’asfalto per risalire una interpoderale che si addentra nel vallone in un fitto bosco con pendenze moderate, sino ad incrociare sulla destra un nuovo tracciato forestale di recente realizzazione, che preso in direzione di discesa corre a fianco del torrente e porta nei pressi dell’area attrezzata a picnic del comune di Sarre. Resistendo ai vapori di braciole e salamini alla griglia in breve si ritorna alla frazione di Caillod dove si conclude questo bell’itinerario.
NB – A mio parere sia la deviazione verso Verrogne che quella di Bellon non aggiungono nulla alla bellezza dell’itinerario, per cui se lo volete ripetere una volta terminata la fantastica discesa a Combellin si può tranquillamente rientrare a Sarre seguendo la SR dei Salassi…
Testo e foto di Fabrizio Godio