Maxi furto di 180 biciclette Specialized: presa la banda di Mozzate

Lo scorso luglio Specialized era stata vittima di un furto di ben 180 biciclette nel corso di una rapina organizzata da una banda che, armata di pistole, aveva fatto irruzione a Mozzate, nella sede della Anelda S.a.S., un’azienda di logistica che aveva affittato il proprio capannone a Specialized per attività di stockaggio di biciclette pronte per la consegna ai distributori.

E’ di qualche giorno fa la notizia dell’avvenuto arresto dei responsabili della rapina. Di seguito l’articolo del 10.01.2018, riportato sul sito ilsaronno.it:

Questa mattina, all’alba, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Cantù in collaborazione con i colleghi della stazione di Mozzate e con la partecipazione, nelle fasi esecutive, di personale della Compagnia di Treviglio (Bergamo), hanno sgominato una banda di rapinatori. Hanno cioè dato esecuzione, in Milano e nella provincia di Bergamo, ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Como.

A finire nei guai un 57enne di Terno d’Isola (Bergamo), attualmente già rinchiuso a San Vittore; un 29enne di Terno d’Isola, pure lui già in cella a San Vittore; poi un 46enne di Milano ed un 63enne di Filago (Bergamo). Devono rispondere di rapina aggravata e sequestro di persona in concorso. Intorno alle 14.24 del 21 luglio scorso tre uomini, tutti armati di pistola irrompevano nel capannone della ditta Anelda Sas di Mozzate, via Al Corbè 4, adibito a deposito merci per conto di una società specializzata nel settore della commercializzazione di biciclette professionali. I rapinatori facevano ingresso nella ditta qualche minuto dopo l’arrivo di un autoarticolato condotto da un autista di nazionalità ucraina. I malviventi, contestualmente, tutti armati di pistola e con il volto scoperto, costringevano i cinque dipendenti della ditta a riunirsi in un anfratto del capannone ed a sedersi a terra, costantemente tenuti a bada da due dei tre malviventi e dopo essere stati privati dei loro telefoni cellulari. Subito dopo questa prima fase, uno dei rapinatori intimava ad un operaio di provvedere a caricare l’autoarticolato di numerose confezioni contenenti biciclette di marca, assicurandosi che queste fossero quelle più costose. Terminate le operazioni di carico, protrattesi nel complesso per circa 40 minuti, lo stesso rapinatore ordinava all’autista ucraino di salire sul camion e di mettersi alla guida del mezzo. Tenendolo a bada con la pistola, il malvivente saliva a sua volta sul camion sedendosi al posto del passeggero ed intimando all’autista di avviare la marcia.

Gli altri due rapinatori, dopo la partenza dell’autoarticolato, rimanevano all’interno della ditta con i dipendenti ancora per una decina di minuti, permettendo al complice che si era impossessato dell’autoarticolato di allontanarsi dalla zona in cui, a breve, sarebbero scattate le ricerche dei carabinieri. Trascorso tale periodo di tempo, finalmente, anche questi rapinatori si allontanavano, permettendo agli operai di dare l’allarme. Nel complesso, il valore della refurtiva, composta da circa 180 biciclette commercializzate dalle società Sbc Europe Gmbh e Sbc Italia e dalla Specialized bycicle components Italia srl, ammontava a 208 mila e 390 euro. L’autista ucraino era invece costretto a rimanere in balia dei suoi sequestratori sino alle 18.45 circa, allorquando veniva liberato, insieme al camion, naturalmente svuotato del prezioso carico, nei pressi di Melegnano. Ora i carabinieri sono risaliti ai responsabili.