Riccardo Chiarini, dopo 8 anni di ciclismo su strada da professionista, quest’anno è passato alla mountain bike. E lo ha fatto davvero alla grande, con la partecipazione alla Cape Epic con il team Torpado Factory, in coppia con Roel Paulissen, vincendo poi la tappa del quinto giorno e ottenendo un ottimo quarto posto nella classifica finale della gara. Nella storia della Cape Epic è la seconda volta che un biker italiano in un team italiano vince una tappa di questa durissima marathon e considerato che il debutto di Chiarini sulle ruote grasse è avvenuto quest’anno, possiamo provare ad immaginare quali altre emozioni ci potrà regalare nel prossimo futuro.
Età: 30
Vive a: Marradi (FI)
Musica preferita: Rock – Pop
Hobby: caccia, pesca
Principali risultati:
Ciclismo su strada: nel 2008, 125° al Giro d’Italia. Nel 2009, 110° al Giro d’Italia. Nel 2010, 1° al Trofeo Matteotti, 7° al Campionato Nazionale Cronometro, 15° al Campionato Nazionale Strada. Nel 2011, 10° al Giro di Lombardia. Nel 2012, 2° al Giro di Padania.
MTB – Marathon: nel 2014, 4° all’Absa Cape Epic.
MTB-VCO: Riccardo, quando hai iniziato ad andare su bici da corsa?
Riccardo Chiarini: Ho iniziato a 13 anni, più per la passione di mio babbo, a me sinceramente non piaceva molto andare in bici per competere e allenarmi, ma per girare e divertirmi.
MBV: Qual è stata la tua prima gara e com’è andata?
RC: La prima gara l’ho fatta in Romagna, non ricordo il luogo preciso,. Parto a tutta faccio 2 giri in testa, poi pian piano mi sfilo e arrivo alla fine staccato da solo… non avevo ben chiaro cosa fosse correre, come ti dicevo io volevo divertirmi, non competere…
MBV: Dopo diversi anni di ciclismo su strada quest’anno hai debuttato sulle ruote grasse. Come hai maturato questo passaggio?
RC: Diciamo che è stato un passaggio un po’ obbligato, essendo rimasto senza squadra a fine stagione. Negli anni passati mi allenavo spesso con la mtb, perché in inverno a casa mia riesci ad allenarti senza prendere troppo freddo e mi piaceva! Quindi parlando con Yader (Yader Zoli – ndr), con il quale mi alleno da anni, ho deciso di prendere questa decisione!
MBV: E quest’anno al debutto su mountain bike sei partito alla grande. Hai partecipato ad una delle gare più dure dell’anno, la Cape Epic, portando a casa una vittoria di tappa ed un ottimo risultato finale. Ci puoi raccontare brevemente cosa si prova ad affrontare una marathon come questa?
RC: E’ stata un’esperienza bellissima!! Sinceramente non avrei mai creduto di poter vincere una tappa e essere lì a giocarmi un posto sul podio, però grazie all’esperienza di Roel in gara e Yader in allenamento sono riuscito a migliorare un pochino (devo ancora migliorare tanto tecnicamente) ma sono riuscito ad essere lì con i migliori al mondo!! Ho notato una grande differenza rispetto al Giro d’Italia, lo sforzo è molto più intenso e non ci sono tappe transitorie, alla fine anche se sono 8 tappe diventa più faticoso a livello fisico, magari non a livello mentale perché 21 tappe sono più stressanti!
MBV: Che emozione hai provato nel tagliare per primo il traguardo dello stage 5?
RC: Mi ci voleva proprio questa vittoria!!! Era da Agosto 2010 che non vincevo e dopo l’infortunio dell’anno scorso e una stagione un po’ sottotono non sapevo se il mio rendimento fosse stato compromesso… quindi è stata una vera e propria liberazione e mi ha ripagato di tutti i sacrifici fatti.
MBV: Qual è la bici che hai utilizzato alla Cape Epic?
RC: Abbiamo usato una bici da test, una Torpado da 27,5″ full. Sulla base delle nostre sensazioni e risposte in gara è già in sviluppo la versione ufficiale che sarà in commercio il prossimo anno!
MBV: Come ti sei allenato per affrontare la Cape Epic?
RC: Ho seguito un po’ la falsa riga che utilizzavo prima del Giro d’Italia, ovviamente mettendoci un bel po’ di ore in mtb con Yader! Ho fatto allenamenti di 3 giorni di carico con lavori e 1 di scarico in ciclo.
MBV: Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno? Alternerai la bici da corsa con la mtb?
RC: Quest’anno la stagione di gare sarà esclusivamente in mtb, però mi alleno ancora su strada perché alcuni tipi di lavori, secondo me, vengono meglio su strada e ovviamente fare mtb per me è importantissimo per migliorare tecnicamente! L’obbiettivo principale sarebbe tornare in Sud Africa per il mondiale, vediamo se riuscirò…