[su_label]Comunicato stampa[/su_label]
Per la prima edizione della Finger Cross si sono contati oltre 120 partecipanti che hanno illuminato la gara gravel organizzata da Marco Aurelio Fontana. Un tracciato duro disegnato da Fontana stesso, dove in tanti hanno “tribolato”, divertendosi tra rampe in salita, discese tecniche e la suggestiva ma ripida scalinata che portava alla Pieve di Vernasca (PC).
Queste le regole semi-serie che Marco ha condiviso con i partecipanti:
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1. Vince il primo che arriva, ma se non ha stile non vince davvero.
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2. Siete tutti i benvenuti a parte Gioele Bertolini che colgo l’occasione per salutare.
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3. Vale tutto il tassello, ma sono graditi i drop da strada.
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4. Bisogna essere corretti in gara con tutti i partecipanti esclusi amici e soprattutto parenti.
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5. In salita marcia bassa sempre a lassa.
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6. In discesa tutti i santi aiutan.
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7. Per cortesia evitate di fare riscaldamento sui rulli, il rumore provoca tensione inutile.
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8. Quello che succede nei melesi rimane nei melesi, ancora oggi ci sono parafanghi di pajero e simili.
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9. La falsa autocertificazione per la griglia di partenza può essere perseguibile penalmente (le griglie di partenza erano prestabilite dai partecipanti in base al numero di giorni di allenamento settimanale: 1/7, 2/7, 3/7 etc).
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10. Foot out, flat out.
Il Prorider della Bianchi Countervail ha – guarda caso – primeggiato tra gli uomini, davanti allo specialista delle fixed Emanuele Poli (Supernova Factory ASD) e all’endurista Nicola Casadei (CMC Cycling Experience) mentre tra le donne Francesca Saccu (Merida Italia Team) ha avuto la meglio su Marta Pastore (PB Carbobike O’clock) e Ania Bocchini (Supernova Factory ASD). Inoltre, Fontana ha voluto premiare anche i più stilosi in gara: tra parrucche colorate, bici vintage e i costumi più svariati l’hanno spuntata il rocker Mattia Setti (Team Giant-Liv) e la castorina Ania Bocchini, che meglio hanno rappresentato lo spirito della manifestazione.
(Credits: Red Bull)