[su_label]Comunicato stampa[/su_label]
Chi non sfrutterà l’occasione e non s’iscriverà entro sabato si perderà una “Vecia Ferovia dela Val de Fiemme” del 6 agosto edizione champagne, la ventunesima. Alla cifra di 35 euro ci si potrà registrare ad una competizione con i fiocchi, la penultima stagionale per Trentino MTB presented by Rotalnord, arricchita da un fornito pacco gara e da allettanti premi.
Percorso spettacolare di 40 km e 1056 metri di dislivello, sin dalla partenza da Ora (BZ): lungo via San Pietro si affrontano i primi 2 km in leggerissima discesa e, dopo essere transitati davanti alla vecchia stazione di partenza della storica ferrovia Ora-Predazzo, si prosegue verso Vadena sino all’imbocco della ciclabile in direzione Trento, attraversando poi il primo sottopassaggio ferroviario. All’altezza dell’inizio paese di Ora, lasciata la pista ciclabile, si percorre la stradina interpoderale proseguendo in direzione Egna, in prossimità della galleria che convoglia il traffico a senso unico da Egna ad Ora, costeggiandola fino a congiungersi alla nuova ciclabile attraverso il parco di Castelfeder. Esclusi i primi 200 metri, atti a raggiungere con un paio di ripidi tornanti il vecchio tracciato ferroviario, la salita sarà decisamente comoda (pendenza media 3%), con fondo ben battuto. Con uno sviluppo “a budello” si salirà sulla collina di Castelfeder, all’interno dell’omonimo biotopo, dove si trovano antiche rovine romane.
Pedalando per circa 5 km sul vecchio tracciato ove sbuffava la locomotiva si arriverà al bivio per Pinzano, dove si proseguirà per raggiungere il primo traguardo volante, posto a circa 800 metri dal bivio e preceduto da un breve ma insidioso strappo in pavè con pendenza massima che raggiunge il 18%.
Dalla piazza di Pinzano i bikers continueranno la loro corsa in falsopiano per poi salire verso la vecchia stazione di Montagna, dove si imboccherà nuovamente lo sterrato della “vecchia ferrovia”. Il fondo – come nel tratto di Castelfeder – è molto compatto e veloce, con una pendenza regolare del 3-4%.
Suggestivi i passaggi sul ponte di Gleno, realizzato in pietra ad inizio ‘900, e nella curva ad ampio raggio scavata “in trincea”. I concorrenti proseguiranno poi la loro cavalcata sulla vecchia sede dei binari, sempre con fondo sterrato, fluendo via veloci in altre due gallerie. A quel punto si lascerà momentaneamente il vecchio tracciato ferroviario e si girerà a destra su una bella strada sterrata, con pendenza massima all’8% e per circa 1 km, ne seguirà un tratto pianeggiante che farà giungere ad un incrocio con strada asfaltata, e per circa 800 metri il dislivello sarà dell’8-9%; successivamente, dopo 18.5 km di percorrenza, si arriverà al primo ristoro ai Masi di Doladizza, posto in una radura all’imbocco della 3ª galleria del percorso.
Tornati di nuovo sulla sede dell’ex ferrovia, si proseguirà sempre con pendenze moderate (3-4%) su un fondo sterrato compatto e veloce, passando in altre due gallerie (in totale sono cinque) e dopo 4.9 km si arriverà alla stazione di Pausa; leggero prendifiato, poi ancora 1.500 metri verso la stazione di Fontanefredde, altri 300 m. in piano e ulteriori 2800 metri al 3-4% di pendenza prima del GPM alla stazione di San Lugano, sempre sull’itinerario del vecchio tracciato ferroviario, con fondo però meno scorrevole nel tratto finale. In corrispondenza del GPM (al km 27.40) ci sarà il 2° ristoro.
Da San Lugano inizia la discesa verso la frazione di Aguai, abbandonando il tracciato ferroviario e buttandosi nei prati e nei boschi sopra l’abitato di Molina. Chi ha optato per le gomme semi-slick dovrà fare più attenzione, in quanto in alcuni tratti il fondo presenta buche, asperità, ghiaioni, sassi. Ideale, a detta del comitato organizzatore, è l’adozione di gomme posteriori semi-slik ed anteriori normali, dentate, per una maggior sicurezza in discesa. Qui, dopo circa 1 km di discesa, si troverà una salitella, poi una serie di curve a gomito ed una strada sterrata in pianura di altri 200 metri, quindi la salita verso la vecchia stazione di Castello, tra i pascoli in campo aperto, con pendenza del 4-5% per 700 metri circa. Impegnativa la discesa successiva, sempre su strada sterrata, con fondo irregolare.
Si dovrà fare attenzione al tratto seguente – afferma la Polisportiva Molina presieduta da Alberto Di Lorenzo e Mauro Dezulian – che presenta una pendenza di oltre il 10%, ed un tornante secco a destra sempre con fondo insidioso. Al termine della discesa sconnessa si arriva su strada asfaltata, ove si girerà a sinistra proseguendo per circa 300 metri in leggera discesa, quindi si girerà a destra su ponte di legno, passando il torrente e proseguendo dritto in salita per la stradina boschiva.
Questo tratto, lungo circa 400 metri su sterrato abbastanza compatto, è stato introdotto dal 2011 ed è chiamato il “Muro della Pala”. Lo strappo presenta una pendenza media di oltre il 18%, con punte del 25%, ed è il punto clou della manifestazione trentina. Una volta messa alle proprie spalle l’impegnativa erta, si prosegue in leggera salita per altri 500 metri, seguirà una discesa, sempre su sterrato con tornanti, che porterà fino all’abitato di Molina, immettendosi sulla Via Cembra. Sarà poi la volta di 500 metri su asfalto in pianura fino a raggiungere un sottopassaggio con serie di curve a gomito, quindi si attraverserà una caratteristica passerella in legno sul fiume Avisio, alla fine della quale si girerà a destra per un breve tratto su asfalto fino a salire su sentiero lungo il rio Cadino per circa 750 metri. Giro di boa e ritorno in discesa su strada boschiva parallela al precedente sentiero fino a ritornare sul tratto pianeggiante asfaltato. Un bel tuffo nel bosco ed una strada sterrata molto “nervosa” condurrà alla località Lido, in preparazione dell’ultimo strappo in salita su pendenza media del 6%, sino all’arrivo nella bella e rinfrescante pineta di località Piazzol.
Info: www.laveciaferovia.it