Sapevamo già quanto andasse forte qui in Italia ma adesso devono iniziare a preoccuparsi di lui anche sui campi di gara internazionali. Stiamo parlando di Matteo Raimondi, che quest’anno ha sorpreso tutti per i risultati ottenuti nell’Enduro World Series e promette ancora grandi risultati. Noi siamo sicuri che arriveranno.
Età: 22 anni.
Vive a: Cellio (VC).
Musica preferita: pop/hip-hop.
Hobby: mi godo la vita al massimo!!!
Percorso preferito: Rasco 2000 a Pogno (NO).
MTB-VCO: Ciao Matteo, ci racconti quando e perché hai cominciato ad andare in mountain bike?
Matteo Raimondi: Fin da piccolo la bici è stata parte di me. Passavo tutti i pomeriggi sulla mia biciclettina a cercare di imitare dei ragazzi del mio paese che con le loro mtb saltavano scalinate e muretti e da lì è cominciato tutto.
MBV: Ti ricordi la tua prima gara e com’è andata?
MR: La mia prima gara è stata una gara di cross country nel 2007. E’ stata una tragedia perché dopo la prima salita ero in testa e ho perso tutte e due le rotelle del cambio, così sono stato costretto a ritirarmi!
MBV: Un anno di grosse soddisfazioni per te questo 2017, già ad inizio stagione con la medaglia di bronzo ai Campionati Italiani di Tavernerio e successivamente con la vittoria ai primi due appuntamenti stagionali del Superenduro. Ti aspettavi un inizio di stagione così?
MR: Sono molto felice per questo 2017, mi sto togliendo diverse soddisfazioni. Io e il mio preparatore (Marco Tagliaferri) abbiamo lavorato sodo tutto l’inverno, e i risultati stanno arrivando.
MBV: In campo internazionale hai sorpreso tutti quest’anno, con le tre partecipazioni all’Enduro World Series in cui sei sempre stato il migliore tra gli italiani, entrando anche nella top 20 a Madeira. Ci descrivi un po’ quella gara?
MR: Non mi aspettavo di essere così competitivo anche a livello mondiale, ho concluso diverse prove speciali nella top 10 e in Francia ho fatto segnare il secondo miglior tempo su una speciale molto lunga e tecnica. Ora voglio concentrarmi e migliorarmi sempre di più. La gara di Madeira è stata una delle gare più belle e più dure che io abbia mai fatto, due giorni e 9 prove speciali. Mi sono sentito subito a mio agio sui sentieri tecnici e scivolosi dell’isola portoghese, in più mi sentivo molto carico perché era la mia prima partecipazione ad una EWS da Elite quindi volevo fare bene a tutti i costi. Sicuramente non mi aspettavo di essere lì a giocarmela con i più forti del mondo e quello è stato davvero emozionante, penso che mi ricorderò di quella gara per tutta la vita.
MBV: Hai un tuo idolo nel mondo delle corse al quale ti ispiri?
MR: Il mio idolo? Davide Sottocornola S8, la sua pulizia e precisione di guida è unica!
MBV: Normalmente quanto tempo dedichi all’allenamento?
MR: Mi alleno molto, soprattutto nel periodo invernale. Alterno le uscite in bici alle sedute in palestra, non so quantificare il tempo perché ogni mese cambio i programmi di allenamento.
MBV: Qual è il peggior incidente che ricordi ti sia capitato in gara o in allenamento?
MR: L’anno scorso durante una ricognizione sui percorsi di Santa Caterina cadendo ho impattato su un sasso. L’urto violento mi ha procurato una brutta lesione al fegato, fortunatamente l’emorragia si è fermata in tempo altrimenti non so come sarebbe potuta finire. È stato un grosso spavento, ma sono tornato in bici senza paura e con tantissima voglia di andare forte!
MBV: Ci descrivi la bici che stai utilizzando in questa stagione?
MR: La mia bici è una Mondraker Dune XR , completamente assemblata da DSB, sospensioni Fox, freni Hope, ruote Industry Nine, guarnitura e componentistica RaceFace. All’interno delle coperture Maxxis si nasconde il nuovo sistema antiforatura PTN.
MBV: Quali obiettivi ti poni ancora per quest’anno?
MR: Mi piacerebbe riconfermare il mio stato di forma nelle prossime EWS e vincere il campionato Superenduro!
MBV: Grazie dell’intervista Matteo ed in bocca al lupo per il proseguimento della stagione!