[su_label]Comunicato stampa[/su_label]
Parone e Mirko Pellegrini continuano a cercarsi. In questa splendida località della Valsesia il nostro Mirko vinse una delle sue più belle gare e proprio qui lasciò un ricordo stupendo nei cuori dei laboriosi “ragazzi” della Pro Loco capitanati da Ermes Pitto e in quelli della ASD Velo Valsesia di patron Franco Mango, un autentico signore. Hanno fatto davvero un ottimo lavoro, dalla location ai premi da far invidia ad un campionato italiano, dai trofei al percorso davvero suggestivo e selettivo che ha messo a dura prova mezzi e gambe di tutti i partecipanti, felici di far fatica e … non sentirla pur di ricordare uno splendido ragazzo salito al Padre a soli 16 anni , ricordato degnamente da Silvia Bertolli, speaker di Radio Busto Live. Alle nove e trenta in punto Gianni Riconda, amico di famiglia di casa Pellegrini, fa partire il primo gruppo, quello dei giovani che percorreranno tre giri e subito l’uomo “rana” alias Manuel Ballinetor, lascia intendere che onorerà come si conviene Mirko e pesta pedalate possenti su quelle pedivelle da 175 cm che sviluppano una forza devastante che gli consente di realizzare il miglior tempo assoluto e mettere in riga tutti. Il secondo miglior tempo lo realizza l’educatissimo senior 2 Maurizio Taini che si regala anche la seconda meraviglia in due giorni e dopo Cellio conquista anche Parone obbligando alla resa un ottimo Riccardo Ornaghi che deve però concedere 35 secondi all’alfiere del Team Bike Tartaggia. Un’altra superiorità che non ammette discussioni è quella del senior 1 Roberto Formica , oltre due i minuti rifilati a Daniele Chiodi che sportivamente plaude al vincitore. E’ vero, una singola gara non basta a raccontare un corridore ma, quello che ha fatto ieri Paolo Perotto la dice lunga sulla sua voglia di lasciare il segno nella gara di Mirko. Di fronte aveva il leader e capoclassifica dei veterani 1 Antonio Mazzuero ma non si è scomposto, ha corso con grinta e cuore per tutta la gara e alla fine è volata, cosa strana per un percorso da alpino come quello di Parone, ma tant’è, parte bene ai trecento metri e resiste al ritorno del dottor Mazzuero che perde per soli 3 decimi di secondi certificati da Renato Poletti , il mago dei micro-chip. Massimo Salone, un nome e un cognome che chi mastica ciclismo amatoriale ha spesso sentito nominare per i tanti piazzamenti nelle gare off road ma a Parone risuonava ad ogni passaggio pronunciato dalla speaker Silvia e rimbombava in tutta la valle, specialmente quando tagliava da vincitore dei gentleman 1 dopo aver portato alla ragione sia Luca Coda Fatin che Aurelio Migliavacca. Chapeaux! Nei veterani 2 una cosa è certa, il maresciallo dell’aviazione Domenico Agostinone non si può lamentare. Un’annata da incorniciare la sua, dopo il regionale e l’italiano potrebbe portarsi a casa anche la generale del Master MB Bergamo che attualmente lo vede al secondo posto con 8 punti ritardo dalla vetta ma con 4 gare in meno disputate e tanto per non perdere il vizio anche oggi pone la ciliegina sulla torta dominando sullo stradista Andrea Pavanello per poi dedicare la vittoria a Mirko Pellegrini che stravedeva per lui e per la sua montagna di muscoli. Massimo Valsesia? Inarrestabile, imbattuto nel nostro master anche oggi e come tutte le altre volte scatena l’inferno sugli incolpevoli Roby Poletti e Silvio Piotti che quella sagoma tricolore la vedono allontanare già sul nastro di partenza e poi per ritrovarlo devono usare il … Tom Tom ma, se Valsesia è il Re, il debuttante Bum Bum Ballini è il Principe, un ragazzino che sta già scrivendo pagine indelebili del nostro ente . Anche il Primavera Andrea Belotti sta crescendo bene e nel nostro master ha corso 13 gare collezionando 12 vittorie e un secondo posto. Proprio niente male. Molto bene anche le pedalate rosa con Lauretta che di Vecchio ha solo il nome e Monica Coppo che pratica MTB da quando è nata la specialità e sempre ad altissimo livello. Matteo Petrucci, 13 gare senza mai scendere dal podio con cinque vittorie che sono li a mettere il punto esclamativo sulla sua leader schip. Troppo forte anche oggi per Roberto Mallarino e Bianchetti Renè che non hanno difficoltà ad ammettere la sua superiorità, esattamente come Aldo Allegranza e Gaetano Sartor che il vincitore dei super A Giuliano Garlaschè lo hanno visto solo per mezzo giro , e dire che ha cominciato a correre a 40 anni. Bella e ricchissima la premiazione e bellissime le parole di Mamma Cinzia al gruppo operativo di Parone: “ Nella vita si può sempre migliorare, sempre se trovi qualcuno che ascolta la tua storia e quella di un ragazzo di 16 anni che amava la vita e la bici, un mezzo che gli stava insegnando tanto e gli faceva capire che le vittorie sono belle ma anche dalle sconfitte si impara tanto”. Verissimo e a Cinzia tutti noi riconosciamo il sacrosanto diritto di chiedere una mano agli amici di Mirko nel formulare un sogno. Quello di ricordarlo.
Prossima prova il 22 luglio con la Biella-Oropa.