Intervista a: Jérôme Clementz

A ormai 10 giorni dall’inizio dell’Enduro World Series non potevamo non intervistare il protagonista numero uno della stagione 2013, il Campione dell’Enduro World Series, Jérôme Clementz.

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Età: 29

Vive a: Buhl (Francia)

Musica preferita: Ascolto molto spesso la musica e anche di diverso genere ma devo dire che la mia band preferita sono i Metallica.

Hobby: Sci, partecipare alle feste, sport all’aria aperta.

Principali risultati:

Downhill: nel 2000, 2° alla Coppa di Francia. Nel 2001, 6° al Campionato Europeo. Nel 2002, 10° al Campionato Mondiale Junior.

Enduro: nel 2008, 2009, 2010 e 2011, 1° all’Enduro delle Nazioni. Nel 2008, 2010 e 2011, 1° nella Enduro Series francese. Nel 2013, 1° all’Enduro World Series.

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MTB-VCO: Jérôme, quando hai iniziato ad andare in mountain bike?

Jérôme Clementz: Ho iniziato da ragazzo andando con i miei genitori in qualche escursione nei fine settimana. Ho iniziato a correre a 12 anni. A quell’epoca praticavo Biathlon ed il nostro allenatore ci chiese di praticare un po’ di MTB come allenamento estivo. Nel mese di ottobre, dopo l’allenamento estivo in bici, l’allenatore ci iscrisse ad una gara locale di MTB. Vi parteciparono tutti gli sciatori ed io mi sono divertito molto. Così nel 1996 iniziai la stagione sciistica e anche una stagione con la mountain bike.

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MBV: Qual è stata la tua prima gara e com’è andata?

JC: La mia prima gara l’ho corsa nell’ottobre del 1995, non avevo all’epoca una vera e propria MTB, più che altro era una bici da supermercato: pesante, completamente rigida, freni cantilever e gomme di merda. Ad ogni modo feci del mio meglio e correvo nel gruppo delle front. Ho terminato quinto e soprattutto mi è piaciuto molto. Le sensazioni sono state ottime e da allora ho preso il virus.

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MBV: Sei passato dalla downhill all’enduro, come hai maturato questa decisione?

JC: Da quando ho iniziato con la downhill, la gara che più mi ha attirato è stata la Megavalanche. L’ho fatta nel 1999 ed ero il più giovane alla partenza. Era l’unica gara di questo tipo, così correvo in downhill e partecipai anche a questo evento. Nel 2004 cominciò la serie delle Maxiavalanche e io partecipavo sia alle gare di downhill che alle Maxiavalanche. Il problema del downhill è che si viaggia molto e non si può girare troppo nel fine settimana. Nell’enduro, invece, succede il contrario e la Domenica sei così stanco che sei stufo di andare in mountain bike ed hai bisogno di un periodo di riposo. Se si aggiunge il fatto che mi piace l’avventura e adoro percorrere nuovi tracciati, la decisione è stata abbastanza facile per me. Non pensavo di diventare, un giorno, professionista, ma semplicemente godermi lo sport che stavo praticando, per questo non è stata una decisione legata alla carriera, ma solo un modo per divertirmi in questo hobby.

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MBV: Dopo diversi anni di successi, lo scorso anno hai conquistato il titolo mondiale. Raccontaci brevemente la stagione 2013 e le tue emozioni.

JC: Nel 2012 tutti parlavano di una coppa del mondo enduro UCI, ma ciò non è mai accaduto. Quando la EMBA ha annunciato di aver istituito una Enduro World Series ero davvero felice perché pensavo che avevamo bisogno di una bella serie internazionale per questo sport ma allo stesso tempo avevo paura che questo avrebbe cambiato lo spirito e le emozioni che trasmettono questo sport. Conoscendo la storia e la passione di Enrico Guala, Darren, Fred e Chris (Enrico Guala, Darren Kinnaird, Fred Glo, Chris Ball – ndr) ho pensato che questa poteva essere una cosa buona. Come rider ho avuto un grande sostegno dal mio partner per preparare la stagione nel migliore dei modi ed essere pronto per questa nuova dimensione dell’enduro. Sapevo di essere uno dei migliori al momento, ma anche che ero in grado di alzare il mio livello, se facevo la cosa giusta. Quindi ho trascorso il mio inverno per prepararmi bene, sapendo che ognuno avrebbe fatto lo stesso. Non ho mai pensato che sarei stato il migliore, ma volevo provare a dare il massimo e non avere rimpianti.

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Sono un grande appassionato di sport e so che si può essere forti e non riuscire mai a vincere una Coppa del Mondo, perché i ragazzi con i quali si sta correndo hanno talento e dedizione. Durante tutto l’inverno avevo un sogno e un obiettivo “cercare di vincere una Coppa del Mondo nella mia vita”. Così ho iniziato la stagione avendo questo nella mia mente: non pensare alla overall. La prima gara a Punta Ala è andata bene, Fabien era il più forte ma sapevo di aver fatto un buon lavoro durante l’inverno e se continuavo allo stesso modo non sarei stato troppo lontano dal mio obiettivo.

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Poi in Val d’Allos ho avuto una foratura e ho pensato che forse avevo perso la mia occasione visto che amavo questa gara e ho sempre fatto bene lì. Vincere a Les 2 Alps ha creato molta pressione sulle mie spalle e successivamente non ho avuto più niente da perdere per il resto della stagione. Così mi sono solo divertito nel correre, e spesso quando si fa in questo modo i buoni risultati continuano a venire. Ho avuto un po’ più di pressione in Val d’Isere, perché sapevo che avrei potuto vincere la serie ma per il resto sono stato abbastanza rilassato. Tu sai che è facile correre ogni fine settimana quando la tua bici funziona, e i risultati sono buoni. Non hai molto a cui pensare, basta fare quello che sai che devi fare. Quindi, fondamentalmente il 2013 è stata una stagione da sogno per me.

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MBV: Normalmente quanto tempo dedichi all’allenamento?

JC: Dipende dal periodo dell’anno. Devo dire che mi alleno 5-6 volte alla settimana e da 1 a 4 ore al giorno. Principalmente per me l’allenamento consiste nello stare in sella alla mia bici, poi faccio alcuni intervalli o esercizi fisici. Di solito preferisco stare in sella in modo che non sia troppo sgradevole uscire e allenarsi. So di avere la fortuna di fare questo come lavoro quindi non mi lamento quando l’allenamento è duro e quando si deve dare il meglio di sè stessi per andare più veloce.

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MBV: Qual è la bici che hai usato per l’EWS 2013? La userai ancora per questa stagione?

JC: L’anno scorso ho usato una Cannondale Jekyll 26″, con ruote e pneumatici Mavic, forcella RockShox Pike, gruppo Sram XX1, freni Avid XO, attacco e manubrio Truvativ. Infine metti una bella sella WTB Volt e manopole WTB Moto e ottieni una bici impressionante.

bordr_131018_3453 (Foto di Richard Bord)
 

Non userò lo stesso telaio quest’anno visto che avrò un nuovo telaio 650B, ma per il resto avrò la stessa componentistica. Non sento il bisogno di cambiare perché giro con i migliori prodotti sul mercato e compatibili con il mio stile di guida.

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(Foto di Sven Martin)

 

MBV: Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno e quali saranno i tuoi principali avversari?

JC: Il mio obiettivo è sempre quello di divertirmi il più possibile durante la mia stagione. Viaggiare, esplorare, incontrare persone, sviluppare prodotti e corse. Ho bisogno di un mix di tutto questo per essere felice. Sul lato racing cercherò di difendere ed onorare il mio titolo di Campione del Mondo. Certamente non sarà facile visto che tutti vogliono battermi!! Credo che Jared sarà davvero forte dopo il suo primo anno di apprendistato. Fabien Barel è davvero professionale e sempre veloce. Poi ci sono Remy Absalon e Nicolas Lau che sono super forti e per me veramente pericolosi in quanto hanno esperienza e molto talento. Inoltre Martin Maes è stato davvero impressionante l’anno scorso, quindi chi sa se ucciderà ogni gara quest’anno!! Infine ci sono molti rider che sono stati forti lo scorso anno e potrebbero creare qualche sorpresa, come Justin Leov, Jamie Nicholl, Joe Barnes, Francois Bailly-Maitre, Ben Cruz e Curtis Keen.

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Jerome Sidewalk