[su_label]Comunicato stampa[/su_label]
La carovana del Caveja sbarca a Villagrande, nella tappa forse più dura del campionato. Mai nessuno, nella storia della Mountain bike locale aveva oltrepassato le alte recinzioni del Parco del Montone. Noi ancora una volta ci siamo riusciti. Nel rispetto delle regole che un parco detta e della natura che lo circonda è andata in scena la terza prova del Campionato. Il percorso era in puro stile XC. Duro, bello, tecnico al punto giusto e spettacolare per chi guardava. In tanti nelle settimane precedenti lo hanno provato. Non tutti però alla fine hanno avuto il coraggio di entrare nell’arena di Villagrande. Già perchè il Cross Country è la disciplina più difficile della Mountain bike. Non basta essere scalatori, non basta essere discesisti. Bisogna essere un perfetto mix di biker allo stato puro, capaci di soffrire per 90 minuti sulle stesse rampe e contemporaneamente essere lucidi per le successive discese.
La partenza, data alle ore 9.30 puntuali prevedeva ben 4 tornate del circuito di 5,5 chilometri per 210 metri di dislivello a giro, per un totale di 25 km e 1.050 metri di dislivello. Nonostante questo dato già duro di suo però, il plotone parte a tutta velocità dopo il giro di lancio del paese. Già dai primi chilometri si delineano tutte le leadership. Marco Francioni (Penna Rossa) e Puglisi Daniele (Black Road), (dopo la prima parte alternata da un paio di strappi) prendono subito il largo nella prima scalata alle antenne del Montone. Li seguono Poggiali Marco (Penna Rossa), Tiberi Matteo (MondoBici Tecnoplast) e Francioni Luca (Penna Rossa).
Alla fine della prima tornata passano tutti nel giro di un minuto in piazza centrale a Villagrande, ma con il passare dei chilometri solo Puglisi mantiene 20/30 secondi di distacco dal leader Marco Francioni. Dietro i distacchi iniziano inesorabilmente ad aumentare e più indietro molti atleti, nel punto più ripido della salita (25%) sono costretti a mettere il piede a terra. Colpa dei nuovi rapporti potrebbe dire qualche retrò della MTB. Noi, che quando ancora c’era il “rampichino” domavamo rampe ben più ripide e sconnesse. Tanti i tifosi lungo il percorso, anche se in questo anfiteatro naturale gli ospiti d’onore sono gli alberi che ci circondano nel 90% del nostro viaggio.
Fittissimi e altissimi, di vari tipi, forme e dimensioni ammirano silenziosi noi piccoli ciclisti risalire le pendici di questa montagna. Per le sue caratteristiche geografiche, questo monte fatto a “panettone” ne ha viste di tutti i colori. Dal Medioevo, quando era una fortezza sicura (riemergono proprio in questi decenni i resti dell’antico castello di Montecopiolo) alla Seconda Guerra Mondiale, quando i nostri sentieri erano appostamenti di guerra, armi e dolore. Oggi invece ci siamo noi che grazie ai nostri mezzi scopriamo sui pedali meraviglie mai viste a due passi da casa…
A metà gara iniziano i primi doppiaggi ma Marco sembra non finire mai la benzina in corpo. Daniele mantiene il distacco che aumenta di qualche secondo al giro. Dietro Poggiali Marco controlla su Matteo Tiberi che invece ha alle calcagna uno scatenato Luca Francioni (che alla fine lo supererà di qualche secondo al traguardo).
Quando suona la campanella dell’ultimo giro tutto ormai sembra già scritto, ma in mountain bike e nel Cross-country in particolar modo niente è scontato fino alla fine… e questa volta a scoprire i retroscena di un imprevisto è proprio Puglisi che provando ad accorciare su Francioni e raschiando le ultime energie del suo serbatoio, in cima al Montone fora la gomma posteriore. Svaniscono i sogni di vittoria ma può ancora contare su un vantaggio di circa due minuti su Poggiali Marco. Decide di non fermarsi e prosegue nella discesa con la ruota a terra. E mentre Francioni entra vittorioso nella piazza di Villagrande prenotando un posto (e speriamo una medaglia) alle prossime olimpiadi dei piccoli stati in programma a San Marino a fine maggio, dietro i secondi passano e Daniele deve guardarsi molto bene da Poggiali Marco, che sapendo dell’inconveniente tecnico è in picchiata verso l’arrivo con Puglisi (e il secondo posto) nel mirino. Secondo posto che sfuma per pochi secondi perchè Daniele Puglisi riesce comunque a mantenere la seconda piazza pur perdendo secondi preziosi in classifica generale (che ricordiamo è a tempo). Via via arrivano tutti gli altri in un perfetto clima di festa dove tutti vengono applauditi e acclamati.
Del resto il nostro obbiettivo è proprio questo… Trasmettere passione non solo a chi gareggia, ma anche a chi guarda. Nella piazza illuminata da un bel sole con un podio degno di un circuito internazionale, come da programma alle ore 12 sfilano le premiazioni di giornata. Giornata che volge al temine ma che rimarrà viva in tutti noi per la sua perfetta riuscita a 360 gradi. Auguri a Guglielmo Alessandrini che ieri ha festeggiato (con la moglie che lo incitava) i suoi 28 anni di matrimonio. Bravi agli organizzatori della Pro Loco Montecopiolo, che per il secondo anno (lo scorso hanno con la “bagnata” Via dei Borromeo) non hanno sbagliato nulla e prenotano una tappa fissa destinata a diventare una grande classica del nostro ciclismo. Bravi ai tifosi, che con la loro presenza contribuiscono a delle belle giornate di festa. Grazie a tutti quelli che credono in noi (sponsor in primis) e contribuiscono a mantenere viva un’idea diversa di ciclismo amatoriale. Bravi a tutti i 150 iscritti… perchè chi partecipa avrà sempre e comunque vinto, chi non partecipa avrà sempre e comunque perso!
E ora CANAVACCIO RACE – 7 MAGGIO.