Caveja Bike Cup – #2: alla Fermignano Race, Francioni vince dove la MTB trionfa

[su_label]Comunicato stampa[/su_label]

17545373_10211624605667205_5695761268294297205_o

Quante volte vi siete arrabbiati con voi stessi per esservi preparati mesi ad una competizione che poi scoprirete andare rovinosamente male? Azzardiamo… A tutti! La cosa veramente bella però è nel saper prontamente reagire per far si che questo non accada più. Succede a chi corre e succede a chi organizza. Dopo Misano il morale era basso. Ci siamo incazzati tutti con noi stessi per aver fatto cappelle elementari, stupide e scontate ma, dal giorno dopo, ci siamo rimboccati le maniche per reagire e far si che non succedesse più. La giornata di ieri è stata pianificata tutta nei minimi dettagli. Dalla società organizzatrice, il MondoBici Tecnoplast che non ha sbagliato nulla, ai volontari sul tracciato, ai disegnatori del percorso, ai cronometristi e ai giudici. Una gara che non ha visto nemmeno l’ombra di un errore… Voi dite, dovrebbe sempre essere così no? Avete ragione… ma anche tutti voi allora dovreste andare sempre forte!

La verità è che la perfezione non esiste, ma esiste il coraggio di reagire, di tirare fuori gli attributi quando e dove servono…

Domenica 26 marzo 2017- Il primo giorno di ora legale ricorda a tutti che siamo in primavera. Quattro gocce d’acqua la sera prima rinfrescano un po’ la mattinata e bagnano quel tanto che basta il percorso per mandare via la polvere dei giorni scorsi e rendere così il terreno perfetto e compatto. Dopo tutti i riti di iscrizione e di inserimento nelle rispettive griglie di partenza alle ore 9.30 puntuali si parte dal centro storico di Fermignano.

La prima parte del tracciato è molto veloce e regolare. Una salita e una discesa senza grandi difficoltà tecniche che porta però, il proprio motore subito su di giri tenendolo costantemente al suo continuo limitatore. Proprio nelle prime battute Succi Matteo accusa un lieve malore (fortunatamente nulla di grave). Curlo Fabrizio (Forti e Liberi) assieme ad altri atleti, prontamente si fermano per prestare i primi soccorsi. Una domanda sorge spontanea: quanti altri in gara si sarebbero fermati?

Il resto del plotone, ignaro di quello che sta succedendo “dietro le quinte” prosegue e si addentra a tutto gas nella parte veramente “Rock” del circuito. Si incomincia infatti con la terribile salita di Ripipin: un sigle track a gobbe che assomiglia a un dromedario lungo un chilometro al 20% di pendenza dove potenza ed equilibrio sono l’unico binomio per non mettere il piede a terra… Arrivati in cima all’uscita del bosco, chi voleva sfruttare l’occasione per rifiatare può a malapena sorseggiare un po’ di acqua dalla borraccia. Davanti a noi infatti si apre un paesaggio degno dello Utah o del Texas con grosse rocce dove si alternano piccoli strappi e successive rampe in discesa, fino alla lunga picchiata del “trial dh” dove i dischi e gli ammortizzatori sono chiamati a fare gli extra per 5 interminabili minuti. Qui, chi ha manico fa una bella differenza… Lo sa bene il sottoscritto che non avendo avuto la possibilità di provarlo prima, ha iniziato la discesa con niente meno che Fanelli Samuele (uno dei disegnatori del tracciato…) e che in fondo mi aveva dato circa mezza giornata di distacco…

In quei due anelli di 12 chilometri, ieri c’era tutto quello che un biker può chiedere da una gara di Xc. Salite regolari, salite irregolari, salite ripide, discese veloci, discese tecniche, rock garden,… vado avanti? La lista è molto lunga. I più forti della zona erano tutti li, partiti come delle moto se le sono date di santa ragione fin dal primo chilometro. Bucci Emanuele, Serghey Mikailosky, Daniele Puglisi (leader dopo la prima prova), Luca Francioni, Simone Lunghi e chi più ne ha più ne metta… Il primo giro è stato ai limiti di una corsa in bici da strada, solo che di asfalto non c’era nulla. Media altissima oltre i 20 orari. Ma è nell’ultima tornata che si è decisa la gara con l’affondo finale di Luca Francioni (Penna Rossa) e il suo arrivo in solitaria nella piazza di Fermignano accolto da due ali di folla, seguito dal “Mikka” (MondoBici Tecnoplast) e Puglisi Daniele (Black Road). Un podio che farebbe invidia a qualsiasi altra competizione nazionale!

Potremmo stare qui a scrivere un libro… Dai ragazzi di San Marino che lottano per un posto ai giochi dei piccoli stati in programma a fine maggio proprio a San Marino, al nostro Cristian Di Giuli (Team Bike Valconca) che alla vigilia della gara, mentre il 90% di voi era già in tensione per l’imminente evento con calze a compressione, gambe all’aria e seghe mentali di ogni tipo, lui alle 5 del mattino, assieme ad un gruppo di volontari è partito con due tir carichi di viveri a portare un sorriso a chi ha la casa e i sogni, distrutti dal terremoto! Da tutti i volontari che ci guardavano faticare e che permettono tutto questo, a tutti gli altri 200 agonisti che si sono confrontati sulle pendici del Monte Pietralata con estremo rispetto e la quasi completa assenza di cartacce sul percorso. Questo è lo sport che ci piace e che piace anche a chi non lo pratica.

Un applauso (l’abbiamo già detto ma lo ripetiamo) va infine al comitato organizzatore del MondoBici Tecnoplast e al sindaco Feduzzi Emanuele. Già perchè ieri a Fermignano non c’era solo una gara… C’era il MiniCaveja, lo spettacolo di trial e la cicloturistica del campionato Spedalando. Tutti li, tutti assieme a condividere un unico comune denominatore: la bicicletta. Piazza piena di spettatori, praticanti, appassionati e agonisti. Alla faccia di chi ancora, pieno di pregiudizi immorali passa il suo tempo a criticare, pensando al suo piccolo orticello senza pensare che lo sport non dovrebbe mai dividere, ma solo ed esclusivamente unire! Riccardo ne sarebbe fiero…

Classifiche complete

Prossima prova il 9 aprile a Villagrande (PU)