Quando le gomme fanno la differenza, lo spiega Marco Aurelio Fontana

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Finita la prima degli Internazionali d’Italia si torna a casa con la maglia di Campione Italiano d’Inverno e quella di leader del trofeo ma soprattutto con la consapevolezza di aver lavorato bene durante gli ultimi mesi e la conferma che il pacchetto del Reparto Corse è molto competitivo cosi come già detto poco tempo fa.

Mi voglio fermare su un dettaglio, quello delle gomme.

Come sapete il team Bianchi Countervail ha una lunga partnership con Kenda e quando sono salito per la prima volta sul mezzo ho immediatamente apprezzato le mescole, i disegni e la scelta ampia sulla gamma. Sabato è stata una gara difficile dal punto di vista climatico e sebbene la pista fosse decisamente facile sull’asciutto non si poteva dire la stessa cosa sul bagnato.

Tanto prato e contropendenze in stile old school hanno caratterizzato la competizione che dal 4to giro in poi è diventata al limite della praticabilità.

Qui arriva il titolo “questione di Karma” perché il disegno pensato per condizioni difficili è una bomba e la mescola veramente soft quindi montando due gommine da 1.9 (sempre in stile vintage) io ed il mio team mate dopo un’ora di gara avevamo una marcia in più.

L’ho detto e lo ribadisco, non sarà sempre rose e fiori ma iniziare cosi è sempre bello e devo dire un grande grazie a tutto il Team per il supporto e la fiducia ed un altro a tutto il pubblico (a parte quelli che dalla foto di arrivo hanno il muso lungo, circa il 2%… ahahah scherzo ci vogliono anche quelli che gufano e le finish line mi fanno impazzire proprio guardando le facce della gente) perché ha dimostrato un affetto che a sensazione è addirittura superiore agli anni passati.

(Photo credit: Michele Mondini)