Intervista a: Ernesto Pedroni

Vincere un titolo mondiale di downhill dopo i 60 anni non è cosa da poco. Se poi lo si fa in sella alla propria mtb la cosa assume un aspetto a dir poco eccezionale. E quando diciamo “propria mtb” lo intendiamo nel vero senso della parola. Sì perchè Ernesto Pedroni quest’anno ad Andorra ha bissato il titolo mondiale conquistato lo scorso anno ad Hafjell, andando a vincere con oltre 7 secondi di vantaggio sul diretto avversario e facendolo in sella ad una Pedroni. Com’è il detto, “La vita comincia a 60 anni”? Per lui diremmo che la vita continua alla grande a 62 anni. Non potevamo non intervistarlo.

hafjell 2014

Età: 62.

Vive a: Reggio Emilia.

Musica preferita: tutta, ogni momento ha la sua musica.

Hobby: sport.

Percorso preferito: Abetone, Doganaccia, Hafjell e adesso anche Andorra, ahahahaha.

hafjell hot seat

MTB-VCO: Ciao Ernesto, partiamo con la domanda di rito. Quando hai cominciato ad andare in mountain bike?

Ernesto Pedroni: Nel 1998 dopo che mio figlio Michele mi ha detto: “ma prova no?! Se poi ti piace continui“, sono ancora qui.

sestriere-2011

MBV: Parlaci della tua prima gara.

EP: La prima gara importante è stata a Monte Poieto nel 1998, ai Campionati Italiani.

Abbiamo, io e la mia signora, accompagnato i bambini, Michele e Marcello,a fare la gara più importante della stagione. Ho gareggiato anch’io, nelle qualifiche del sabato non avevo fatto un gran tempo ed ero sicuro che non avrei partecipato alla gara. Non ho neanche guardato i tempi. Il giorno dopo verso mezzogiorno io e la mia signora ci siamo messi a tavola, il caso ha voluto che di fianco a me c’era Bruno Zanchi, a capo tavola Luca Bonanomi e di fronte a me il grande Felice Gimondi. Il team Bianchi al completo.

Dal menù ho scelto polenta e spezzatino e birra media. Vado a far due passi, ho preso l’ovovia e giù trovo l’elenco dei partenti, dò un’occhiata per veder a che ora sarebbero partiti i miei bambini. Ed ho scoperto lì che il primo a partire di tutta la manifestazione ero io. Fra quaranta minuti. Dai dai dai torno su dai dai dov’è la pettorina, dov’è la bici, è questa?

Partito appena in tempo ed è stato il primo titolo italiano.

kraniska gora europeo 2012

MBV: A parte le bici, cos’è cambiato secondo te in tutti questi anni nell’ambiente del downhill?

EP: Direi poco. Lo spirito delle persone è sempre quello. Adesso i concorrenti sono quasi tutti agonisti, tantissimi esordienti, allievi, junior, elite, mentre qualche tempo fa eravamo quasi tutti master.

kraniska Gora 2012

MBV: Parlando invece di Pedroni Cycles, com’è nata l’idea di costruirsi una bici da solo?

EP: Le bici pronto gara non erano tante, c’era una continua evoluzione, i mm di escursione erano 150-160, qualcheduno 180. I freni a disco non esistevano ancora, era un mondo in grande movimento. Abbiamo avuto anche noi le nostre idee ed abbiamo cercato di realizzarle.

champoluc 2014

MBV: Quest’anno l’oro ai Mondiali Master di Andorra, bissando il successo dello scorso anno. Ci racconti brevemente la tua gara e cosa hai provato quando ti sei reso conto del tuo risultato?

EP: L’anno scorso in Norvegia ad Hafjell  è venuto a piovere il venerdì ed io che non sono amante del terreno fangoso ho dovuto fare uno sforzo per convincermi. E’ andata bene.

hafjell-podio-2014

Quest’anno nelle qualifiche sono caduto e avevo un bel distacco dal primo, circa 17 secondi. Però calcolando il tempo perduto ed il ritmo avuto durante la discesa, mi son detto: non tutto è perduto. Sono partito per la manche di gara a tutta, naturalmente parlo per le mie possibilità, il percorso è duro e lunghissimo e ripidissimo e polverosissimo, ho superato i due concorrenti partiti prima di me e sono arrivato giù quasi senza errori. Poco dopo il mio arrivo si sente nell’aria: Ernesto Pedroni campione del mondo!!! Che bello ho ancora i brividi lungo la schiena.

Andorra podio

MBV: Normalmente quanto tempo dedichi all’allenamento?

EP: Eh?

abetone-2012

MBV: Ci descrivi la bici che hai utilizzato in questa stagione?

EP: E’ una PEDRONI, guarda caso, ha il triangolo superiore in carbonio e mi dà una tranquillità e una sicurezza mai provata prima, è precisa e risponde immediatamente alle regolazioni. Devo mollare i freni un po’ di più.

lion carbon andorra

MBV: Quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione?

EP: Riuscire ad allenarmi così da poter affrontare le gare più preparato.

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MBV: Grazie dell’intervista Ernesto ed in bocca al lupo per un ottimo 2016!

EP: Crepi il lupo, grazie a voi e ciao a tutti.