[su_label]Comunicato stampa[/su_label]
La giornata conclusiva degli europei è stata esclusivamente dedicata alle tre prove del cross-country olimpico, Elite Uomini, Elite Donne e Under23 Uomini.
Elite Uomini
Il francese Julien Absalon, che fino a ieri era ricordato nella storia del crosscountry, oltre ai tanti allori conquistati (tra cui due ori olimpici, nel 2004 e 2008), come l’atleta “più affezionato” al podio dei Campionati Europei (con 6 medaglie d’oro e 2 d’argento), oggi ha voluto confermare la sua superiorità, nonostante i suoi trentacinque anni d’età, vincendo da gran campione il suo settimo titolo continentale con 34″ di vantaggio sullo svizzero Lukas Fluckiger e con 50″ sul tedesco Manuel Fumic. Primo azzurro il campione d’Italia Andrea Tiberi, settimo a 2′ 14″ dal campionissimo francese.
Tranne che nella primissima fase iniziale (giro di lancio e primo giro), ove il campionissimo francese ha pedalato in compagnia dello svizzero Giger e del tedesco Fumic, a partire già dal secondo rilevamento cronometrico intermedio Absalon ha preso saldamente il comando, prendendosi un vantaggio mai superiore ai cinquecento metri sui suoi inseguitori, sufficienti però a controllare la corsa.
All’arrivo l’asso francese ha detto: «A Lamosano avevo vinto l’Europeo nel 2006, all’epoca in cui vincevo tutto. Torno a vincerlo a distanza di nove anni e non posso che essere molto contento. Questo circuito mi piace, è perfetto; mi piace ogni suo passaggio e poi oggi, in più, stavo bene. Questo è un tracciato dove è meglio pedalare da soli, cosa che ho cercato di fare sin dalla partenza. Non crediate sia stata facile questa vittoria, perché questa corsa si è rivelata davvero lunga. Ma sono davvero tanto soddisfatto. Grazie Lamosano!». Tutt’altro che deluso il campione italiano Andrea Tiberi: «Questo settimo posto è il mio miglior risultati agli Europei e di questo certo sono contento. C’è però anche un po’ di rammarico perché in partenza a un atleta davanti a me si è sfilato il pedale e questo mi ha fatto perdere una trentina di secondi. Ho sprecato energie per rientrare comunque alla fine questo piazzamento lo considero molto buono».
Elite Donne
La svizzera Jolanda Neff ha fatto proprio il Campionato Europeo XCO elite femminile: e non poteva che essere così, visto che la ventiduenne elvetica guida con largo margine di vantaggio il ranking mondiale UCI. Ed a Lamosano quindi non ha fatto altro che ricordare a tutti (ma soprattutto alle avversarie in gara) che lei è indubbiamente la più forte! Ottimo il secondo posto dell’azzurra Eva Lechner a 46 secondi, mentre il bronzo è andato alla slovena Blaza Klemencic con un ritardo di 1′ e 3″.
La Neff, secondo un copione che sembra caratterizzare le gare XCO in tutte le categorie fino a questo momento qui a Lamosano, ha preso subito il vantaggio al giro di lancio, entrando nel circuito con ben 13″ di vantaggio sulla vivacissima Eva Lechner, e 15″ sulla slovena Klemencic. Un ordine di passaggio, insomma, che era una sorta di anticipazione a quello che poi sarebbe stato il risultato finale dopo quattro giri di corsa. Il racconto della competizione femminile si può racchiudere nella lettura dei passaggi ai rilevamenti intermedi di metà giro e a quelli sulla linea d’arrivo, dai quali monotonamente si registra la inattaccabile prima posizione dell’elvetica. Dietro, ma solo nella prima metà gara, si è visto un altalenarsi, senza tanti scossoni e distanze insormontabili, delle tre prime inseguitrici, l’italiana Lechner, e le slovene Blaza e Klemencic, con Eva in leggera difficoltà subito dopo il 2° passaggio alla linea d’arrivo. Nonostante i pochi scossoni emotivi in fatto di evoluzione della gara, si è assistiti nel complesso ad una competizione ad altissimo livello agonistico, allietata per fortuna da una situazione meteo-climatica discreta. Soddisfatta all’arrivo l’azzurra: «Dopo il team relay di giovedì sapevo di stare bene. Sapevo anche che la Neff aveva un altro passo e quindi ho cercato di curare il secondo posto. E’ una bella medaglia d’argento, ottenuta riuscendo a contenere l’assalto della Klemencic». Da par suo la neo campionessa del mondo ha spiegato sinteticamente la sua strategia di gara: «Sono andata subito in testa, cercando di mantenere un ritmo costante. Ci sono riuscita e ora mi godo questa bella medaglia, con un pensiero sempre più vivo per la gara iridata di Andorra». Infine la slovena Blaza Klemencic: «Volevo rifarmi dopo la delusione patita al campionato sloveno ove sono arrivata solo terza. Neff in questa stagione va fortissimo, è irraggiungibile. Io ho vinto solo il bronzo ma sono contenta – aggiungendo con una affabilità sportiva davvero encomiabile – così come sono contenta della medaglia conquistata da Eva Lechner qui in casa sua».
Under23 Uomini
La sua intenzione convinta di vincere lo spagnolo Pablo Guede Rodriguez l’ha fatta sapere a tutti, sin dal via: ed infatti è partito subito in testa ed è passato sempre in prima posizione sulla linea d’arrivo già alla conclusione del giro di lancio, e poi in ognuno dei successivi cinque passaggi.
Al primo giro è passato assieme al ceco Jan Vasti, con a ruota, a soli 2″ di ritardo il britannico Ferguson. Poi ha preso la testa solitaria della gara, anche se i distacchi dei primi tre inseguitori (i già citati Vastl e Ferguson con il belga Schuermans) non hanno mai superato una trentina di secondi. Posizioni pressochè immutate nei giri successivi e quindi sul traguardo finale, con l’unica variante dell’inversione delle posizioni tra il belga col ceco dal quarto al terzo posto. E così Rodriguez è riuscito a far suo – dimostrando chiaramente la sua superiorità e grinta atletica – il prestigioso titolo continentale degli Under 23, con il tempo finale di 1h, 27′ 18″. Argento all’indomabile inglese Grant Ferguson, giunto con 20″ di ritardo (..ma sempre pronto a tentare la zampata decisiva se ci fosse stata un pur minimo cedimento da parte del leader). Bronzo al belga Schuermans a 52″, mentre l’altro protagonista, il ceco Vasti è arrivato ad 1′ 21″.
Dietro questo quartetto due azzurri , Gioele Bertolini e Stefano Valdrighi, assieme al belga Bats, al tedesco Zwieehoff ed all’olandese Vader, hanno fatto gara a parte, per una lotta limitata ad occupare una iazza Top Ten. I due italiani, classificatisi rispettivamente sesto (a 2′ 14″) ed 8° (a 2’34”) hanno fatto comunque una bella gara, dimostrando la loro qualità tecnica e acquisendo un po’ di speranza per il prossimo appuntamento iridato di Vallnord, ad Andorra. Davvero tenace Bertolini (che ha avuto qualche attimo di crisi nel 3° giro, per poi riprendersi immediatamente e riconquistare le posizioni perdute) ed un grande applauso per Stefano Valdrighi, rimasto dietro oltre la 10a posizione , ma che ha voluto conquistare con tutto il suo impegno, ogni posizione possibile.
Erano partiti in 63, alle ore 9.30 in punto, in rappresentanza di ventinove Paesi, ed i biker che hanno concluso regolarmente la corsa sono stati 57.
Classifiche complete:
(Photo credits: Alessandro Biliani)