La tappa di Rotorua ha segnato l’inizio della stagione ma, in Nuova Zelanda, anche la fine dell’estate. Le giornate si accorciavano e le temperature indicavano chiaramente l’arrivo dell’autunno. I social network ricominciavano a riempirsi di risultati di corse e io non vedevo l’ora di tornare a gareggiare.
Ho cominciato a prepararmi per la seconda manche dell’EWS, tenendo sott’occhio le condizioni climatiche dell’Irlanda.
Questo è un anno speciale per me, perché Tory e io abbiamo deciso di trasferirci a Finale Ligure per il resto della stagione, per approfittare dell’estate italiana, insieme a nostro figlio Luca. Fare le valigie per sei mesi è stato un incubo ma una volta saliti sull’aereo abbiamo visto la fine del tunnel!
Avevo previsto di arrivare in Irlanda una settimana prima della corsa, per digerire meglio il fuso orario. Luca e Tory erano raffreddati prima della partenza e io ho cominciato ad avvertire i primi sintomi appena imbarcati per l’Europa. Una prima uscita in bici al nostro arrivo non ha fatto che peggiorare le cose. I giorni seguenti li ho dovuti passare a letto. Ho recuperato giusto in tempo per i giri di ricognizione.
I percorsi offrivano un mix di sezioni rapide e tratti molto più tecnici, dove sarebbe stato importante non perdere troppa velocità. L’altitudine in Irlanda ovviamente è limitata ma il percorso era comunque davvero interessante. Con dei tempi di trasferimento relativamente abbondanti e delle salite con pendenze medie dal 5 al 7%, la tappa è stata rapidamente soprannominata “enduro social”.
L’inizio delle prove è stato laborioso ma in breve tempo ho sentito delle buone sensazioni. Ho deciso di percorrere ogni PS due volte. In altre parole mi aspettavano due grasse giornate di MTB. Speravo che la fatica accumulata si traducesse in una buona conoscenza del terreno. Il programma prevedeva 54 km e 2000 metri di dislivello venerdì più 45 km e 1600 metri di dislivello sabato.
Considerando le lastre di pietre nella parte alta del percorso, un meteo clemente sarebbe stato molto apprezzato x la domenica e, di fatti, le previsioni per il giorno della gara annunciavano sole. Non mi restava che scegliere le lenti più adeguate per la mia maschera.
La prima Speciale era del tipo “vai a manetta, tieniti forte e soprattutto non frenare”. La giornata per me è partita bene con un secondo tempo dietro a Barel.
La seconda Speciale era la più fisica e lunga. Grandi lastroni nella parte alta e poi un sacco di tratti pedalati. La folla era accorsa in massa e avevamo persino un elicottero sopra di noi: un’atmosfera da rock star! Ho dato il massimo ma non ho potuto fare meglio di un 4° posto.
Anche la terza PS partiva su speroni di roccia ma controvento e si sviluppava su un percorso più piatto. Il tracciato era caotico con un sacco di rocce e un rischio costante di squarci. Sono riuscito a gestirlo bene vincendo questa prova speciale.
La quarta PS precedeva una breve pausa pranzo. Probabilmente per questo motivo avevo una gran fretta di arrivare. Fatto sta che ho vinto la mia seconda speciale della giornata, conquistando la vetta della classifica. Ma la giornata era ancora lunga e dovevo rimanere concentrato.
Mi sono lanciato con un po’ troppa foga nella quinta Speciale. Ho evitato per un pelo di cadere, perdendo secondi preziosi. Sono ripartito cercando di spingere al massimo, ma senza correre rischi inutili, e sono arrivato 8°.
La sesta Speciale era la mia preferita. Veloce, piena di rocce, la folla in delirio, sembrava di essere a una gara di DH! Purtroppo la mia partenza è stata simile a quella della prova precedente, ho rischiato di cadere e ho perso il ritmo giusto. Ho raggiunto la 7° posizione.
Era arrivato il momento dell’ultima Speciale. Mi sentivo in forma, senza nessun problema tecnico. Non sapevo qual era la mia posizione nella classifica, ma sapevo che una caduta o una foratura avrebbero avuto conseguenze disastrose. Dovevo gestire tutto con intelligenza. Più facile a dirsi che a farsi, ma la mia run è stata pulita e alla conclusione ero soddisfatto e sollevato.
L’atmosfera alla linea dell’arrivo era indescrivibile. Greg Callaghan, il rider locale, mi aveva surclassato nelle ultime tre PS, riuscendo a vincere la gara. Il mio secondo posto comunque mi ha permesso di risalire dalla quarta alla seconda posizione nella classifica generale 2015 dopo due prove. Tutto sommato mi ritengo soddisfatto!
Ci vediamo in Scozia!
(Testo di Justin Leov e foto di Sebastian Schiek)