La ex discarica è diventata una palestra all’aperto

[su_label]Comunicato stampa[/su_label]

 

1108283_1398177358-956-kXfH-U10401811738177V8D-700x394@LaStampa.it

Nuovi percorsi per il jogging e il tempo libero sulla collina del carburo di calcio. Il tanto atteso recupero della discarica industriale è oggi una realtà: l’ex parco melme, che rischiava di restare un monumento ingombrante dell’era industriale di Villadossola, è diventato una palestra a cielo aperto per le associazioni sportive, che la utilizzano per allenare i loro atleti.

L’amministrazione comunale di Villadossola ha affidato in comodato d’uso l’intera area alla società sportiva Genzianella, una delle società più longeve e affermate nella corsa in montagna. Il Genzianella – oltre a realizzare percorsi per allenamenti – si è impegnato ad aprire al pubblico la collina che sorge all’uscita di Villadossola, sulla strada che porta allo scalo di Domo2. L’area sarà aperta sabato e domenica per fare jogging, dal primo aprile al 30 settembre. Ma il gruppo sportivo vi organizzerà anche una manifestazione sportiva. Oltre che al Genzianella la collina è utilizzata pure da «Il Ciclope», società di Villadossola impegnata nella mountain bike.

Corsa e mountain bike

«Il Genzianella ha eseguito lavori di pulizia e abbellimento dell’area ex carburo – spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Fausto Piolanti – Un’operazione che la società sportiva ha fatto a titolo gratuito, per questo la ringrazio pubblicamente». Una superficie di 150 mila metri quadri sottratta al degrado industriale.

La collina artificiale è nata negli Anni Sessanta: qui lo stabilimento Enichem (oggi Vinavil) scaricava scarti della produzione. Una montagnola di veleni che Syndial, società del gruppo Enichem, ha recuperato con una lunga e costosa bonifica. Un paio di anni fa la collina è diventata di proprietà dell’amministrazione grazie a un accordo con Syndial, che in dieci anni verserà nella casse comunali 130 mila euro.

«Purtroppo – dice Piolanti – lo sviluppo è condizionato dall’origine dell’area, resa agibile solo dopo il recupero ambientale. Lì dovranno essere fatte, ancora per anni, attività di monitoraggio. Motivo per cui lo sviluppo della collina va affrontato con la dovuta cautela e per gradi».

 

www.lastampa.it