La Scalpel ormai da anni è il cavallo di battaglia di Cannondale. Con il tempo ha subito un continuo restyling per adattarsi alle esigenze dei tracciati da XC, ormai sempre più tecnici, fino ad assumere quasi il carattere di una trail bike. Noi l’abbiamo testata in passato in diverse occasioni ed ogni volta ci ha lasciato con il sorriso stampato sulle labbra, sarà così anche adesso? Andiamo a scoprirlo.

DESCRIZIONE
Il telaio è realizzato in carbonio Series 1, ma la novità principale rispetto alla precedente generazione sono le escursioni, che sono state portate a 120 mm, per garantire maggior trazione e, di conseguenza, un maggior controllo del mezzo.


Anche le geometrie della Scalpel sono state aggiornate, con un angolo di sterzo ancora più aperto e un piantone più verticale, e con la novità rappresentata dal carro, la cui misura adesso varia in funzione della taglia, una caratteristica che dovrebbe essere accolta anche dagli altri produttori.

Lo schema di sospensione è il FlexPivot, costituito da un carro in pezzo unico che presenta delle zone flessibili in corrispondenza dei foderi inferiori, realizzate in resistente fibra di carbonio brevettata, che agiscono sostanzialmente come un Horst Link virtuale.

Le sospensioni dotate di Horst Link, ovvero di fulcro posto sui foderi bassi e in posizione inferiore rispetto all’asse della ruota posteriore, garantiscono da sempre un’elevata sensibilità agli urti ma lo svantaggio di questo tipo di schema è una tendenza a far affondare il carro quando si spinge sui pedali, se non viene controllato attivando la piattaforma stabile di pedalata agendo sulla leva di regolazione della compressione dell’ammortizzatore (quando presente). Il FlexPivot di Cannondale dovrebbe offrire, invece, un compromesso tra sensibilità e reattività. Le zone flessibili presenti sui foderi della Scalpel sono realizzate in funzione della taglia della bici, tramite le tecniche di costruzione Proportional Response di Cannondale, in modo da consentire alla sospensione di essere regolata su misura, in base all’altezza del biker. In aggiunta l’adozione del FlexPivot elimina bulloni e cuscinetti, a favore quindi di una maggiore rigidità torsionale ma anche di una riduzione del peso e di una più facile manutenzione.

Il carro si collega al triangolo principale mediante un collegamento inferiore, che vede i cuscinetti posizionati all’interno del piantone a favore quindi di una maggiore protezione dallo sporco, grazie anche alla presenza di un piccolo parafango. I foderi superiori si collegano, invece, all’ammortizzatore mediante un link di rinvio infulcrato nella parte mediana del piantone.


La gamma Scalpel si compone di ben otto versioni e quella qui in test si trova sul terzo gradino a partire dal top di gamma.

Visto il pregiato allestimento, non poteva mancare su questa versione la forcella Lefty Ocho, nella versione in carbonio. Si tratta della caratteristica forcella monostelo rovesciata di Cannondale che consente la regolazione della compressione, agendo sul pomello posizionato sopra il fodero, e del ritorno mediante il pomello posto in fondo allo stelo. La valvola per l’immissione dell’aria, invece, è posizionata in fondo allo stelo, accanto al registro del ritorno.

In aggiunta troviamo il comando remoto a manubrio per attivare il bloccaggio totale simultaneo di forcella e ammortizzatore.

Ammortizzatore che è un RockShox SidLuxe Select+, che presenta, ovviamente, anche la possibilità di regolare il ritorno.

Le ruote sono le leggerissime DT Swiss XRC 1501 Spline One, con cerchio in carbonio da 30 mm di larghezza interna e 28 raggi DT Swiss Competition Race sfinati e con attacco J-bend.

Sul mozzo anteriore troviamo il sensore ruota Cannondale, un sensore che registra velocità, distanza e tempo. Facile da configurare, registra automaticamente questi dati al momento del movimento, senza bisogno di premere alcun pulsante. E’ in grado di registrare fino a 30 uscite prima di doversi sincronizzare con l’apposita App Cannondale, che fornisce anche notifiche automatiche di manutenzione in base alle ore di utilizzo.

Le gomme, a marchio Maxxis, sono entrambe da 2.4” di sezione ma differenziate nel modello tra anteriore e posteriore. Davanti troviamo infatti una Rekon Race WT EXO mentre al posteriore c’è una più scorrevole Aspen WT EXO.


Il comparto freni è a marchio SRAM, con i Level Silver Stealth a 4 pistoni e dischi da 180/160 mm di diametro.

La trasmissione elettronica wireless, a 12 velocità, è la SRAM AXS T-Type, con cassetta pignoni 10-52T e corona 34T.


Il manubrio/attacco integrato SystemBar XC-One è una struttura in carbonio monopezzo. E’ internamente cablato e con una larghezza di 760 mm. Le manopole, invece, sono le RockShox Smooth Silicone.


La seduta si compone di una sella Prologo Dimension NDR, con un reggisella telescopico Fox Transfer SL Performance Elite, da 150 mm di escursione in questa taglia.

Geometrie
Taglie disponibili: | S-M-L-XL |
Piantone: | 380-400-445-500 mm |
Angolo sterzo: | 66,6° |
Angolo piantone: | 75,5° |
Orizzontale virtuale: | 579-597-625-669 mm |
Altezza movimento centrale: | 334 mm |
Standover: | 736-744-752-763 mm |
Tubo sterzo: | 90-90-100-110 mm |
Carro posteriore: | 434-438-442-446 mm |
Reach: | 425-450-475-510 mm |
Stack: | 595-595-604-613 mm |
Interasse: | 1146-1175-1208-1251 mm |

Specifiche
Telaio: | Carbonio |
Escursione ant.: | 120 mm |
Escursione post.: | 120 mm |
Forcella: | Cannondale Lefty Ocho 120 Carbon |
Ammortizzatore: | RockShox SIDLuxe Select+ |
Comando cambio: | SRAM AXS |
Cambio: | SRAM X0 T-Type, 12v |
Guarnitura: | SRAM X0, 34T |
Cassetta pignoni: | SRAM X0 Eagle, 10-52T |
Catena: | SRAM X0 |
Freni: | SRAM Level Silver Stealth, 180/160 mm |
Ruote: | DT Swiss XRC 1501 Spline One – 30c – 28 raggi 1 mm J-bend |
Pneumatici: | Maxxis Rekon Race WT EXO / Maxxis Aspen WT EXO 29×2.4″ |
Manubrio: | Cannondale SystemBar XC-One Flat, 760 mm larghezza |
Manopole: | RockShox Smooth Silicone |
Attacco manubrio: | SystemBar XC-One Flat, 50 mm lunghezza |
Serie sterzo: | semi integrata |
Reggisella: | Fox Transfer SL Performance Elite, 150 mm |
Sella: | Prologo Dimension NDR |
Peso: | 11,4 kg (taglia L, senza pedali) |
PREZZO: | € 9.499,00 |
Info: cannondale.com
IL TEST
di Amedeo Liguori
In sella
Il manubrio è perfetto per un utilizzo XC mentre chi vorrà utilizzare la bici in un ambito più trail ride lo troverà forse un po’ stretto. Per il resto la posizione in sella sembra perfetta per un utilizzo XC.

Si apprezza la possibilità di montare due porta borraccia. Infatti oltre al consueto attacco sul tubo obliquo ne troviamo uno anche sul piantone.


Per la regolazione del SAG della forcella si può sfruttare l’etichetta adesiva posizionata sul fodero, dove sono indicati i valori di pressione consigliati in funzione del peso del biker (comprensivo di abbigliamento). Utilizzando questi valori mi sono trovato sostanzialmente bene già dalla prima uscita e successivamente li ho variati leggermente in funzione del percorso da affrontare. Per regolare, invece, il SAG dell’ammortizzatore, non trovando specifiche indicazioni, ho adottato una percentuale di affondamento tra il 25% e il 30%.
In pianura
Pur in presenza di una morbidezza iniziale della sospensione, il supporto alla spinta sui pedali si è rivelato di buon livello anche lasciando le idrauliche completamente aperte. Attivando, poi, la posizione intermedia di compressione per l’ammortizzatore ci si sente ancora più stimolati a rilanciare l’andatura, invogliati anche dalla leggerezza delle ruote e gomme qui adottate ma anche da un’elevata rigidezza strutturale che esalta la reattività del mezzo.

In curva
Un angolo di sterzo ancora votato alla reattività favorisce non poco nell’affrontare i tornanti o i single-track più stretti, regalando alla Scalpel una buona agilità in queste situazioni, seppure non al livello dei mezzi da XC di qualche tempo fa, che sfruttavano un interasse più contenuto. All’aumentare della velocità, invece, la bici sfrutta un perfetto bilanciamento che consente di guidarla con soddisfazione anche in un ambito più trail ride, potendo contare anche sul supporto in transizione offerto dagli pneumatici, che non richiedono una guida più decisa.
In salita
L’efficienza in pedalata già evidenziata ed il peso contenuto trasforma la Scalpel in un’abile scalatrice, specialmente all’aumentare della pendenza e al diminuire dell’aderenza, non facendo riscontrare alleggerimenti all’anteriore, grazie ad una lunghezza del carro che la stabilizza notevolmente.

A meno che non ci si voglia alzare sui pedali, non si avverte una reale necessità di agire sulla compressione dell’ammortizzatore, visto che il carro si mantiene abbastanza stabile. La bici in questo caso sfrutta le prestazioni delle sospensioni e ancora una volta la rigidezza strutturale del telaio.
In discesa
La Scalpel fa valere un eccellente bilanciamento, oltre alla già evidenziata rigidezza strutturale, ma anche le moderne geometrie la mantengono incollata al terreno e donano un’ottima precisione nel mantenimento della traiettoria, mentre le sospensioni fanno avvertire un buon supporto a metà escursione.

In termini di assorbimento degli ostacoli si avverte la lunghezza extra delle escursioni a disposizione, al punto che sembra quasi di averne di più.
Conclusioni
L’angolo di sterzo più aperto, le escursioni generose e le geometrie più stabili hanno elevato sensibilmente il rendimento di questo modello storico di Cannondale, aumentando la sicurezza del biker nelle discese più impegnative, pur mantenendo prestazioni elevate in altri ambiti. Un mezzo che si adegua perfettamente a quelli che sono gli attuali percorsi da XC di Coppa del Mondo.
