La meta di oggi era molto più ambiziosa, ma il tempo fa spesso i capricci e così al mio arrivo ad Oulx alle 8 del mattino il cielo si presenta di un colore nero decisamente poco promettente visto anche il vento freddo. Per fortuna la Val di Susa offre molteplici alternative e così – con le mani intirizzite dal freddo – volgo la prua alla volta del Gran Bosco di Salbertrand.
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La strada forestale che risale il Gran Bosco di Salbertrand, partendo dall’area attrezzata in loc. Pinea, è una delle tante lasciate in eredità dal genio militare alpino. A differenza della Strada dell’Assietta, dove la domenica si rischia l’aerosol di CO2 proveniente da moto, fuoristrada, quad e qualsivoglia mezzo motorizzato, qui siamo all’interno di un’area protetta e quindi il traffico è del tutto assente.

Si risale dolcemente nel fitto del bosco che sprigiona le sue essenze: è un vero piacere salire su queste strade, che disegnano sinuosi tornanti dalle pendenze sempre regolari. Siamo in ombra, e fa decisamente freddo nonostante il riparo dal vento offerto dal bosco: si procede sempre diritto, tralasciando i diversi bivi (ben segnalati) sino a giungere nei pressi dell’area attrezzata di Serre Blanche, mt 1745, nei pressi della borgata Monfol (Sauze d’Oulx).

Si prosegue con un breve tratto di falsopiano prima di riprendere a salire, ora con più decisione, alla volta del Col Blegier: si superano alcune rampe piuttosto faticose, ma per fortuna c’è sempre poi un tratto per rifiatare. Al bivio per Montagne Seu decido di proseguire verso il Colle Blegier, da dove teoricamente si potrebbe poi continuare lungo la Strada dell’Assietta per poi ridiscendere verso il Gran Bosco attraverso la cosiddetta “Strada dei Cannoni”: faccio ancora qualche chilometro ma poi desisto, il terreno ora aperto non offre protezione al vento patagonico e in lontananza sull’altro versante si odono già dei colpi di tuono.

Rapido dietrofront e ritorno al bivio per Montagne Seu: decido di arrivare lì, per lo meno in caso di pioggia c’è un accogliente rifugio. La strada forestale ora corre prevalentemente in falsopiano prima di perdere circa 100 metri di dislivello e giungere alla borgata di Montagne Seu mt 1770, in splendida posizione panoramica.

Dopo una breve pausa per recuperare l’uso delle dita (praticamente congelate!!!), si impone una decisione per la discesa: imboccare la strada dell’andata oppure scendere per il sentiero GTA direttamente verso Salbertrand? Opto per questa alternativa, e la scelta si è rivelata azzeccatissima perchè il sentiero è bellissimo, tecnico in alcuni punti e spesso molto sassoso, ma mai pericoloso: insomma, il vero terreno di gioco per una bici all mountain, che qui si fa guidare ed apprezzare in pieno.

Come in tutte le belle discese, il divertimento finisce troppo presto, ed eccomi in un battibaleno depositato proprio nei pressi dell’area attrezzata di Pinea da cui sono partito stamani. Che dire, giornata meteorologicamente pazzerella, ma nonostante tutto bella e divertente gita, da ripetere magari compiendo il giro completo che tocca la dorsale dell’Assietta… già messa in taccuino!
Testo e foto di Fabrizio Godio












