Proseguiamo ancora con test del marchio WTB, presentando questa volta le manopole Wavelength, progettate per garantire il massimo controllo ed allo stesso tempo un buon comfort. Ma ci riescono veramente sul campo? Scopriamolo con questo test.

DESCRIZIONE

Le Wavelength sono dotate di alette multidirezionali per migliorare il controllo del manubrio. La parte inferiore dell’impugnatura presenta, inoltre, una lavorazione a nido d’ape per garantire una maggiore presa dove le dita vanno ad avvolgersi naturalmente attorno al manubrio.

Il diametro rastremato dell’impugnatura (30 mm interno e 32 mm esterno) serve ad ammortizzare il nervo ulnare e aumentare sia il comfort che il controllo sui terreni tecnici.

Tutti i modelli della nuova linea di manopole WTB, comprese le Wavelength, presentano una guaina interna rastremata per creare un’elevata aderenza al manubrio, in modo da eliminare la torsione all’estremità dell’impugnatura nelle situazioni più critiche.

In aggiunta, è presente una gomma extra spessa sul lato esterno dell’impugnatura per una morbidezza direzionale, rendendola anche più resistente all’usura.

La lunghezza della manopola è pari a 140 mm mentre il peso da noi rilevato della coppia è stato di 117 grammi. Le Wavelength sono disponibili in due colorazioni ed in vendita al prezzo di € 29,95.

Info: wtb.com

IL TEST

di Amedeo Liguori

Il montaggio di manopole con collare di bloccaggio solitamente non richiede un particolare sforzo ed è stato così anche nel caso di queste manopole, sebbene in fase di inserimento abbia dovuto esercitare una leggera forza, segno di un’ottima aderenza al manubrio. Serrato il bloccaggio, le Wavelength non mi hanno fatto rilevare alcun tipo di rotazione intorno al manubrio, neanche dopo diversi utilizzi, non richiedendo quindi ulteriori serraggi.

Dopo un primo giro di assaggio, ho iniziato ad apprezzare il comfort offerto dal particolare disegno della superficie di appoggio. Pur utilizzando queste manopole con guanti dal palmo sottile non ho avvertito alcun tipo di indolenzimento alle mani, anche dopo diverse ore.

Anche nelle situazioni più al limite, ho apprezzato l’elevata stabilità delle Wavelength, ma mi ha sorpreso soprattutto l’aderenza con i guanti, offerta anche in presenza di bagnato. Le mani non scivolano e riescono ad avere una buona sicurezza anche nell’appoggio più esterno, quando mi è capitato di voler sfruttare tutta la larghezza possibile del manubrio nelle discese più veloci, e lo stesso si è rivelato anche molto morbido.

Sul lungo periodo, le Wavelength hanno continuato a mantenere intatte le loro iniziali caratteristiche costruttive e qualitative, che le rendono senza dubbio un più che valido upgrade a fronte di un prezzo adeguato.