Era da un bel po’ che non ci capitava di testare componenti WTB. Nel frattempo il marchio californiano ha sfornato una serie di novità che hanno attirato la nostra attenzione, per questo ritorniamo con piacere a proporvi una serie di test, partendo da questa sella.

DESCRIZIONE

La Rocket soggiorna nella gamma di selle WTB da diversi anni e negli anni ha subito una serie di rinnovamenti per adeguarla a quelle che sono le necessità dei biker. E’ stata pensata per coloro che privilegiano il comfort ed il supporto durante le lunghe pedalate.

Offre un’imbottitura spessa, rivestita in microfibra, e un profilo curvo dalla punta alla coda, per offrire un supporto ideale a chi è solito affrontare le salite rimanendo seduto in sella o che affronta spesso terreni tecnici.

La costruzione sfrutta una tecnologia che consente di distribuire con precisione la quantità di fibra inserita nel nylon dello scafo, in modo da creare un profilo flessibile che garantisca un buon bilanciamento tra comfort, supporto e durata.

Nella zona posteriore una rampa nascosta va a creare una culla su cui il biker può sedersi per spingere nelle salite più ripide.

La Comfort Zone ed il Love Channel, che da sempre caratterizzano le selle WTB di alta gamma, li troviamo anche nella Rocket. La prima è un’apertura centrale nello scafo e la seconda è una zona centrale scavata nell’imbottitura, entrambe pensate per ridurre la pressione sulle parti più delicate. Nella zona posteriore, inoltre, la sella integra una maniglia che facilita il sollevamento della bici o lo spostamento nei tratti di portage.

Le dimensioni della sella sono pari a 260 x 145 mm mentre il peso da noi rilevato della versione in prova è stato di 240 grammi. La Rocket è disponibile in quattro versioni di cui quella in prova rappresenta il top di gamma, considerata anche la presenza del carrello in titanio, ed è in vendita al prezzo di € 119.

Info: wtb.com

IL TEST

di Amedeo Liguori

La Rocket Medium Titanium Fusion presenta forme abbastanza compatte, con un’imbottitura che al tatto si avverte bene ma allo stesso tempo non è troppo cedevole.

In fase di montaggio non ho rilevato particolari difficoltà, grazie anche allo spazio generoso presente tra carrello e scafo, che mi ha consentito un ampio spazio di personalizzazione del posizionamento della seduta. Considerata la generosa imbottitura, il peso è abbastanza contenuto, grazie alla presenza del carrello in titanio.

Fin dalla prima uscita si è fatta apprezzare la notevole riduzione della pressione sulle parti basse. Nelle lunghe uscite, infatti, la Rocket si è dimostrata molto confortevole e non mi ha fatto mai avvertire evidenti fenomeni di intorpidimento, segno che l’imbottitura è ben distribuita nei punti strategici ma ha fatto la sua parte anche il canale centrale modellato nell’imbottitura, oltre che l’apertura presente nello scafo.

Il rialzo presente nella coda mi ha offerto un valido supporto a sostenere il busto in fase di spinta sui pedali, ad esempio percorrendo una salita, mentre la punta ricurva aiuta a fornire un valido appoggio quando si affrontano salite molto ripide e ci si deve spostare in avanti per caricare l’anteriore.

Nei tratti in discesa la Rocket non mi ha ostacolato nei movimenti in fuori sella, mentre ho trovato utile la presenza della maniglia posteriore, che rende più facile lo spostamento della bici quando la si afferra dalla sella, soprattutto se si tratta di una bici pesante come una eBike.

Sul lungo periodo di prova la resistenza all’usura si è attestata su ottimi livelli, caratteristica che insieme a quelle già elencate e ad un prezzo secondo me adeguato alla qualità costruttiva, rendono la Rocket una valida scelta per chi cerca un buon compromesso tra prestazioni e comfort sulle lunghe distanze.