Simone Fabbri è il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Downhill dal 2021 e guida ufficialmente gli azzurri dell’Enduro dal 2024. Recentemente confermato dal Consiglio Federale, ha lavorato in questi anni per consolidare il movimento, portando gli atleti italiani a competere stabilmente ai massimi livelli internazionali. Grazie a un percorso di crescita costante, la discesa italiana ha ottenuto risultati significativi, tra cui il titolo europeo di Eleonora Farina, il bronzo mondiale di Davide Cappello, oltre all’argento iridato di Andrea Garibbo nell’E-Enduro. Fabbri fa il punto sulla situazione della nazionale e sugli obiettivi futuri.

Qual è il livello attuale della nazionale italiana di Downhill?
Il nostro gruppo è competitivo e tra i migliori, con un forte spirito di squadra, sia in pista che fuori. Nonostante il Downhill sia uno sport individuale, il supporto reciproco è un nostro punto di forza. Dobbiamo lavorare sulla costanza e insegnare ai giovani che la velocità non si ottiene con la fretta.
Qual è il bilancio di questi quattro anni?
Abbiamo ottenuto risultati importanti, come le medaglie conquistate dai nostri atleti. La vittoria di Eleonora Farina agli Europei 2023 è stata una delle maggiori soddisfazioni.
Rispetto alle nazionali più forti del panorama internazionale, dove ci collochiamo?
La Francia resta il punto di riferimento, ma noi siamo subito dietro e pronti a competere ai massimi livelli. L’unico aspetto che ci separa è il numero di biker che quelle nazioni riescono a produrre, ma anche in Italia stiamo assistendo a una crescita, soprattutto tra i più giovani.
Come valuti il movimento giovanile italiano nel Downhill?
I giovani stanno alzando il livello come mai prima d’ora, dimostrando capacità straordinarie. Ad esempio, bambini di 8-9 anni sono già in grado di affrontare tracciati molto tecnici. Il futuro è davvero promettente.
Qual è la situazione attuale del gruppo Enduro e quali sono gli obiettivi a breve termine?
Il gruppo Enduro sta evolvendo con buoni risultati, a partire dall’argento di Andrea Garibbo ai Mondiali di Canazei nel 2023. L’Enduro è una disciplina emergente, e l’anno scorso è stata la prima edizione del Mondiale UCI, un segnale importante per il futuro. I giovani talenti che stiamo formando possono affermarsi grazie alla loro capacità di adattarsi a più discipline. Il nostro obiettivo è costruire una squadra solida, capace di competere con le altre nazioni leader, sfruttando anche la multidisciplinarietà che può fare la differenza in una realtà in crescita come questa.
Quali sono i programmi della nazionale per il 2025 e gli obiettivi del prossimo quadriennio?
L’obiettivo principale è supportare gli atleti e i loro team nella Coppa del Mondo, sia nel Downhill che nell’Enduro. L’intento è arrivare nelle migliori condizioni agli Europei di agosto in Spagna e ai Mondiali di settembre in Svizzera, dove tutte le discipline della MTB saranno rappresentate in un unico evento iridato.