Lo scorso mese di maggio Vlad Dascalu era stato sospeso per 17 mesi dal Tribunale antidoping dell’UCI, perché il rumeno, pur non essendo risultato positivo ad un test antidoping, non aveva rispettato le norme di localizzazione previste per gli atleti professionisti.

La Corte arbitrale dello sport (CAS) ha respinto il ricorso presentato da Dascalu, confermando la decisione del Tribunale antidoping del 21 maggio 2024, stabilendo che Dascalu aveva commesso tre errori di reperibilità in un periodo di 12 mesi, con conseguente sospensione di 17 mesi fino al 20 ottobre 2025.