Nell’agosto 2022 Mathias Flückiger stava vivendo uno dei suoi migliori momenti della carriera, a poche ore dal Campionato Europeo XCO a Monaco. Poi la sua vita è cambiata in pochi minuti. Lo svizzero era risultato, infatti, positivo ad uno strano anabolizzante e la sua carriera sportiva aveva subito una brusca battuta d’arresto.
La quantità di questa sostanza trovata nel suo organismo era così piccola che era al limite di rilevamento in laboratorio e molto al di sotto di quanto la WADA considera sufficiente per essere considerata doping. Nonostante ciò Flückiger ha dovuto affrontare una prima sospensione da parte della federazione svizzera, ritornando poi a gareggiare nuovamente dopo sei mesi.
Adesso il suo team ha appena rilasciato un comunicato in cui spiega l’intero caso, confermando che Flückiger è stato definitivamente assolto da ogni accusa di doping. Di seguito riportiamo integralmente il comunicato:
Mathias Flückiger è stato assolto da tutte le accuse
Mathias Flückiger è stato definitivamente prosciolto da ogni accusa di violazione delle norme antidoping. Dopo che Swiss Sports Integrity ha deciso di non ricorrere alla Corte internazionale di arbitrato dello sport (CAS), anche l’UCI e l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) hanno rispettato i termini per ricorrere alla CAS. Per Flückiger questo segna la fine di una battaglia durata più di due anni contro le accuse di doping ingiustificate.
Poco più di un mese fa, il 13 settembre 2024, Mathias Flückiger ha ricevuto la conferma della WADA alla sua richiesta: basta ricorsi al CAS! Questo mette fine ad una lunga odissea per Flückiger: «La tensione degli ultimi due anni è stata incredibile. Superare questo caso, con i suoi infiniti ostacoli, è stata di gran lunga la competizione più difficile e più lunga della mia carriera. Sono grato di aver avuto al mio fianco la mia famiglia, la mia ragazza e una squadra incredibilmente forte. Hanno permesso che alla fine la verità prevalesse.”
Diverse le possibili spiegazioni sull’origine delle false accuse
Alla fine il verdetto della Camera disciplinare Swiss Olympic (DK) è stato così chiaro che non sorprende che nessuna delle parti abbia portato il caso davanti al CAS. In sua difesa, Mathias Flückiger ha sottolineato diversi modi in cui lo zeranolo avrebbe potuto essere misurato nel suo campione. Contaminazione tramite carne brasiliana, tossine derivanti da muffe durante il consumo di cereali o massicci errori nel campionamento, nel trasporto e nel successivo stoccaggio: tutte ragioni possibili e realistiche per il risultato atipico del test ai Campionati Svizzeri del 5 giugno 2022. Il fatto è che non è mai stato un campione utilizzabile, tanto meno un campione A positivo, come è stato falsamente riportato.
Il campione A ha misurato appena 0,3 nanogrammi di ceranol per millilitro, un valore vicino al limite di rilevamento e ben al di sotto del limite WADA di 5 nanogrammi per millilitro. Al di sotto del valore soglia, un campione non può essere classificato come “reperto anomalo” (positivo) ed è considerato un “reperto atipico”, per il quale devono essere fatti ulteriori chiarimenti e coinvolto l’atleta. Poiché non c’è mai stato un “campione A positivo”, Mathias Flückiger non ha potuto chiedere l’apertura del campione B.
Non ha beneficiato, è stato vittima di errori procedurali
Chi pensa che Flückiger abbia tratto vantaggio da errori procedurali contenuti nella sentenza si sbaglia. La medaglia d’argento olimpica di Tokyo non ha beneficiato, ma è stata vittima di diversi gravi errori procedurali: è proprio quanto stabilito dalla Camera Disciplinare (CD) di Swiss Olympic: ci sono state gravi violazioni procedurali che hanno portato all’invalidità generale e, quindi, alla inutilità del campione. Questo spiega anche perché i campioni di Flückiger prelevati cinque giorni prima e cinque giorni dopo il 5 giugno 2022 e l’analisi dei suoi capelli sono risultati negativi. Ci sono voluti ben 831 giorni dopo la fallita raccolta dei campioni perché il caso giungesse a conclusione. Troppo lungo. Flückiger: “Sono orgoglioso di non aver mai mollato. Avere avuto la forza di credere nella giustizia per così tanto tempo. Ed essere stato in grado di superare così tanti intoppi mentali durante tutto quel tempo“.
In attesa di una rivalutazione avviata da Swiss Olympic
Il verdetto della DK è fondato, chiaro e devastante per Swiss Sports Integrity (SSI). Flückiger resta però costernato. Né la SSI né la Federazione ciclistica svizzera, che avevano comunicato al pubblico il caso come “campione positivo agli steroidi anabolizzanti”, hanno mostrato alcun tipo di rimorso, intuizione o consapevolezza di aver commesso un errore. Le due istituzioni continuano con la tattica di “lasciare crescere l’erba sopra”.
Mathias Flückiger si rallegra quindi che il Comitato esecutivo di Swiss Olympic si sia occupato della questione e si stia adoperando per aprire il caso. Flückiger: “Il mio obiettivo è migliorare processi e responsabilità. Perché nel mio caso il sistema ha fallito in modo massiccio, in diverse occasioni. Dobbiamo garantire che un caso del genere non si ripeta nello sport svizzero. Spero che Swiss Olympic apra la strada a un’indagine approfondita sul caso.“