Maxime Marotte è da 10 anni protagonista della Coppa del Mondo XCO e questo sarà il suo ultimo anno da professionista. Il francese, infatti, saluta i suoi fan in occasione dell’ultima gara di Coppa del Mondo a Mont-Sainte-Anne, condividendo sui suoi social un addio che riportiamo integralmente qui di seguito:
“Ecco la mia ultima Coppa del Mondo, un’ultima volta in fila per la canzone folgorante. Piangerò sì, non perché sono triste ma perché significa molto per me. L’ho fatto per tutta la vita, non riesco a ricordare un giorno senza pensare a come essere più veloce. Da bambino, a scuola, in quelle lunghe giornate già pensavo al mio prossimo giro in bicicletta. So che mi mancherà l’adrenalina di competere con i migliori al mondo, ma ci sono tante altre cose da fare, come uscire a bere qualcosa ogni volta che ne ho voglia. Quando guardo indietro ricordo le cose belle, ricordo tutte le persone fantastiche che ho incontrato, tutti i bei momenti che abbiamo passato. E dannazione… è stato un viaggio davvero incredibile.
Cosa posso dire… il classico “ha ottenuto più di quanto pensasse di poter fare e lalala”. Non è davvero quello che voglio scrivere. In definitiva, ormai da “vecchio”, mi godo quello che ho fatto in termini di risultati, ma quando arriva il momento di mettere tutto da parte, penso di più a che viaggio è stato. Ho iniziato a correre quando avevo 8 anni, mi ci sono voluti 9 anni per vincere una ca**o di gara ciclistica. Poi, passo dopo passo, sono salito sul podio di una Coppa del Mondo Elite. Ho continuato ad arrampicare per 12 anni. Poi ho lottato di più negli ultimi 2 anni. Ho vissuto come una persona normale: ho conosciuto mia moglie, mi sono sposato e ho avuto un figlio. Ho perso alcuni amici lungo la strada, il ciclismo è ancora pericoloso. Il peggio è stato quando mia madre si è suicidata quasi dieci anni fa. La vita può ferirti molto, ma non è mai un motivo per smettere di andare avanti. Andare in bicicletta è sempre stata la mia terapia e non c’è motivo di cambiarla. Non ho perso la passione per quel fantastico sport, ma con la nascita di Louis la mia vita è cambiata molto. La prospettiva sta cambiando, questo è un dato di fatto. Stare via 180 giorni all’anno non è un problema, il problema è non essere reperibile quando sei presente. Non voglio più dire “No” perché sono stanco di bruciarmi i polmoni per ore. Ovviamente anche il mio corpo dice basta da quella parte.
Quindi è arrivato il momento, l’ultima Coppa del Mondo e poi la Roc d’Azur la prossima settimana, un mix di sollievo, gioia, nostalgia, lacrime e sorrisi… un po’ di tutto ma con un futuro promettente davanti, un mondo nuovo per me. Quindi andiamo in “A bloc” per l’ultima volta.“