Oggi sono in modalità esplorativa: itinerario tutto da scoprire quello che si dipana attorno al valico di Moosalp, nella regione vallesana dell’Augstbordhorn, tra Visp e la vallata di Zermatt.
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Tempo uggioso a sud delle Alpi… Poco male, il Vallese è vicino e come da previsioni appena superato il Sempione ecco le nubi diradarsi come d’incanto scoprendo lo spettacolo dei ghiacciai dell’Oberland: la gita di oggi comincia a Stalden, pochi chilometri da Visp, crocevia tra la Saastal e la Mattertal. E comincia in discesa per un paio di chilometri, su una placida stradella asfaltata che corre alta sopra alla Vispa sul suo versante sinistro: la temperatura è gradevole, ideale per pedalare, e il piacere della discesa finisce troppo presto quando ad un bivio ben segnalato inizia la lunga ascesa per Zeneggen, su un’ampia strada sterrata che attraversa i ripidi e soleggiati pendii coltivati a vite.
Alle porte di Zeneggen la strada diviene asfaltata e risale ancora piacevolmente lungo il costone della montagna, punteggiato da prati e frutteti ancora verdissimi, sino a raggiungere il dosso super panoramico che ospita il centro storico con la sua bella chiesetta.
Sinora è stata una semplice tappa di trasferimento, la gita vera e propria inizia qui, imboccando una ripidissima viuzza lastricata tra le baite.
Si deve tenere duro per poche centinaia di metri, poi le pendenze si addolciscono e si entra nel fitto bosco su un fantastico sentiero dal fondo perfetto.
Si incrocia per due volte la strada asfaltata che sale a Moosalp nei pressi della località di Obri Hellela dove non si può fare a meno di sostare per qualche minuto tra le bellissime baite e godere dello splendido panorama sul Bietschorn.
Continuo seguendo la traccia che ho memorizzato sul GPS, sinora è stata perfetta: di nuovo ci si addentra nel bosco, questa volta su un’ampia forestale che ora volge decisamente in direzione sud.
I bivi sono numerosi ma ben segnalati, ma ad un certo punto il sentiero per Moosalp che dovrei seguire si restringe improvvisamente e si impenna con pendenze proibitive: valuto eventuali alternative ma pare proprio che non ve ne siano, con mio sommo rammarico si deve portare la bici (mi ero ripromesso di evitare le gite con portage per quest’anno dopo l’esperienza dell’Eggerhorn).
Il sentiero che risalgo sarebbe bellissimo se percorso nel verso opposto, e difatti poco dopo ecco materializzarsi due graziose bikers locali impegnate nella discesa: credendo di essere vittima di un’evidente allucinazione da sforzo le saluto a malapena e continuo nel mio piccolo calvario che fortunatamente dura poco (ho spinto per circa 15-20 min): infatti ora il sentiero spiana improvvisamente, siamo oramai al limitare del bosco ed in breve ecco apparire le prime praterie alpine della conca di Moosalp.
Traspare un senso di pace e tranquillità in questi luoghi: di fronte a me le propaggini scintillanti dei Mischabel, già imbiancate di nuova neve, mi ricordano che siamo ormai prossimi all’autunno, anche se le temperature di oggi sono decisamente superiori alla media. Ora si deve affrontare un lungo e piacevole tratto in falsopiano che aggira tutta la conca per terminare proprio in prossimità del valico di Moosalp q 2040, il cui parcheggio è stracolmo, segno evidente che la zona è molto frequentata. Una breve sosta e via (è nota la mia allergia alla ressa e alla confusione), mi aspetta una discesa che sulla carta dovrebbe essere molto appagante: in realtà si deve ancora percorrere un lunghissimo tratto di strada sterrata in lieve ascesa che sembra non finire mai…
Ma ecco che finalmente il sentiero comincia a calare verso il basso, inizialmente in modo molto dolce sino alla radura di Pletsche, poi più deciso: era ora! Il trail è bello e decisamente facile, unica insidia l’esposizione che in alcuni tratti è notevole: in un lampo si plana alle porte di Embd…
Già il nome è tutto un programma, ma le perplessità svaniscono appena si entra nel caratteristico dorf ancora abitato con i caratteristici “funghi” di pietra sui quali sono appoggiate le baite. Un vero gioiellino da visitare magari con più calma: ora invece devo cercare quel sentierino tanto appetibile che scende a Kalpetran. Ignoro le indicazioni del GPS ed il mio fiuto questa volta ci azzecca, aiutato anche dalle puntuali paline segnaletiche.
Eccomi finalmente su un trail entusiasmante, un piccolo toboga divertentissimo dal fondo ottimo, peccato duri troppo poco! Il sentiero termina quasi sul fondovalle, prima delle case di Kalpetran si incrocia un marcato sentiero pianeggiante che corre alto sopra alla ferrovia in direzione di Stalden, che raggiungo con un ultimo e breve tratto di asfalto. Sono soddisfatto, ho visto posti nuovi, gradevoli: il giudizio sulla gita non può che essere positivo, la zona è sicuramente ricca di opportunità per la mountain bike (ho visto numerosi trail allettanti durante la salita). Peccato per il tratto di portage, probabilmente evitabile con uno studio più approfondito delle carte.
Testo e foto di Fabrizio Godio