Punto più alto nella regione di Parigi, con i suoi 231 metri di altitudine, la Collina d’Elancourt in questi giorni è diventata famosa per ospitare le gare olimpiche XCO di Parigi 2024. Ieri si è corsa quella femminile ed oggi è toccato ai 36 uomini sfidarsi sul tracciato di 4,35 km e 130 m di dislivello per 8 giri, un percorso veloce e non particolarmente impegnativo, che alcuni hanno paragonato addirittura al gravel.

Una partenza pulita che ha visto primo leader Riley Amos, subito superato però da sudafricano Alan Hatherly. Il sudafricano ha dettato subito il ritmo, guidando un gruppo compatto in cui tutti hanno preferito studiarsi piuttosto che attaccare subito. Poi Mathias Flückiger ha messo fine alle attesa prendendo il comando della gara e costringendo gli inseguitori ad aumentare il ritmo per tenere il suo passo.

Al terzo giro Tom Pidcock ha lanciato il suo primo attacco, portandosi alle spalle dello svizzero e poi superandolo per prendere la testa della gara. Dietro è tallonato da Victor Koretzky che non lo molla, poi per il britannico al quarto giro arriva l’imprevisto: fora la gomma anteriore e cede la leadership a Koretzky. Dopo il cambio ruota Pidcock riprende dalla 9^ posizione, lo attende una rimonta non facile mentre davanti il francese cerca di allungare il più possibile annusando la medaglia d’oro.

Nel frattempo si assisteva ad una bella rimonta di Luca Braidot, che dopo una foratura nel 2° giro entrava nella top-10 con un buon ritmo, alle spalle di Nino Schurter e Riley Amos, mentre Pidcock era già nel gruppo degli inseguitori del francese. Il britannico riguadagnava secondi su secondi ad ogni intertempo, fino a raggiungere Hatherly, che era secondo, già alla fine del quinto giro. Nel giro successivo Pidcock scavalca Hatherly senza tante difficoltà mettendosi a caccia di Koretzky, dal quale lo separano 17 secondi, mentre il sudafricano cerca di mantenere il contatto con Pidcock.

A quel punto Pidcock inizia il penultimo giro con una rimonta formidabile, che gli fa recuperare in poche curve oltre 10 secondi, ormai Koretzky è a vista e il britannico vuole riprenderlo, gli resta solo lui per conquistare la medaglia d’oro. Koretzky, Pidcock e Hatherly hanno formato un terzetto al comando, ma Hatherly si arrende quasi subito, lasciando i due in lotta per la vittoria.

Arriva l’ultimo giro e Pidcock ci prova in più occasioni a scavalcare Koretzky, poi quando tutto sembrava perduto il britannico tira fuori un sorpasso inaspettato arrivando quasi alla sportellata con il francese che è costretto a mettere un piede a terra, preferendo forse non insistere. Pidcock passa così in testa ed apre il gas, andando a guadagnare alcuni secondi che gli consentono di arrivare da solo sul traguardo.

E il britannico va così a vincere, sebbene tra i fischi di un pubblico deluso, e bissa il successo di Tokyo, conquistando la sua seconda medaglia d’oro.

Deluso Koretzky, che si deve accontentare della medaglia d’argento per quel sorpasso di Pidcock mentre si trovava in testa. Un sorpasso forse un po’ azzardato, ma le corse sono anche questo.

Al terzo posto il sudafricano Alan Hatherly agguanta il bronzo, a 11 secondi dal vincitore. Dietro di lui è medaglia di legno per Luca Braidot, che ha concluso al 4° posto sfiorando il podio in una gara in crescendo, che nel 1° giro lo vedeva già nella top-10. Più dietro Simone Avondetto, per lui una gara abbastanza regolare che lo ha visto chiudere al 19° posto.

“La delusione è forte – ha detto Braidot subito dopo la gara – ma non posso farci nulla. Ho provato a recuperare il tempo perduto con la foratura e sono anche riuscito ad arrivare a pochi secondi dal podio. Ma è stata una gara tirata allo spasimo fin dalle prime battute, non ce l’ho fatta. Sono consapevole di aver fatto una prestazione fuori dall’ordinario, questo mi lascia ben sperare per il mondiale.. perché è giusto guardare avanti.”

Il CT Mirko Celestino non fa drammi, ma si rende conto che oggi è sfumata una grande occasione. Aveva detto alla vigilia che le forature potevano condizionare la gara, per l’Italia del mountain bike è stato così: “Luca ha fatto una grande gara. Dopo la foratura ha mantenuta la giusta concentrazione e motivazione, senza perdersi d’animo. E’ stato bravo a restare legato a Pidcock quando anche il britannico ha forato e lanciato la sua rimonta. E’ risalito di posizioni fino ad arrivare a pochi secondi dal podio. Poi la stanchezza per una gara velocissima ha avuto la meglio. Peccato. Oggi ha dimostrato che la piazza d’onore era sua, perché contro il britannico è praticamente impossibile gareggiare.”

Classifica

1 GBR – PIDCOCK Thomas 1:26:22 +0:00
2 FRA – KORETZKY Victor 1:26:31 +0:09
3 RSA – HATHERLY Alan 1:26:33 +0:11
4 ITA – BRAIDOT Luca 1:26:56 +0:34
5 SUI – FLUECKIGER Mathias 1:27:42 +1:20
6 NZL – GAZE Samuel 1:28:03 +1:41
7 USA – AMOS Riley 1:28:08 +1:46
8 GBR – ALDRIDGE Charlie 1:28:32 +2:10
9 SUI – SCHURTER Nino 1:28:44 +2:22
10 ESP – VALERO SERRANO David 1:28:49 +2:27
11 CHI – VIDAURRE KOSSMANN Martin 1:29:00 +2:38
12 DEN – ANDREASSEN Simon 1:29:05 +2:43
13 USA – BLEVINS Christopher 1:29:06 +2:44
14 FRA – SARROU Jordan 1:29:08 +2:46
15 GER – SCHELB Julian 1:29:08 +2:46
16 GER – SCHWARZBAUER Luca 1:29:10 +2:48
17 LAT – BLUMS Martins 1:29:11 +2:49
18 BEL – de FROIDMONT Pierre 1:30:21 +3:59
19 ITA – AVONDETTO Simone 1:30:52 +4:30
20 NOR – ROEHME Knut 1:30:55 +4:33
21 BRA – BASTOS GALINSKI Ulan 1:30:55 +4:33
22 AUT – FOIDL Maximilian 1:31:26 +5:04
23 MEX – GUTIERREZ PRIETO Adair Zabdiel 1:31:42 +5:20
24 ESP – CULLELL ESTAPE Jofre 1:32:13 +5:51
25 CZE – CINK Ondrej 1:32:28 +6:06
26 BEL – SCHUERMANS Jens 1:33:29 +7:07
27 POL – LUKASIK Krzysztof 1:33:55 +7:33
28 LIE – PUENTENER Romano 1:34:33 +8:11
29 ISR – ZALTSMAN Tomer 1:34:47 +8:25
30 CAN – HOLMGREN Gunnar 1:34:57 +8:35
31 COL – ARIAS CUERVO Diego Alfonso 1:35:13 +8:51
32 UKR – HUDYMA Oleksandr
33 CHN – MI Jiujiang
34 ROU – MOLNAR Ede-Karoly
NAM – MILLER Alex ritirato
FIN – SAVASTE Joni ritirato