Sono in tanti i biker ad avere difficoltà ad abituarsi ai pedali automatici, soprattutto quando solitamente si frequentano percorsi trail ride/all mountain molto impegnativi che possono richiedere spesso l’appoggio del piede a terra. A questi biker ha pensato l’austriaca Magped, che propone pedali con aggancio magnetico. In passato abbiamo già avuto modo di testare con soddisfazione un paio di questi modelli e oggi torniamo volentieri con un’evoluzione di un modello a noi già noto.

DESCRIZIONE

Partiamo col dire che l’aggancio magnetico è garantito dalla presenza di un magnete al neodimio di forma circolare, presente solo su una delle due superfici di appoggio del pedale.

Il magnete può essere comunque rimosso se si desidera sostituirlo con un altro di diversa forza magnetica, venduto a parte. E’ possibile scegliere infatti, all’atto dell’acquisto, il tipo di magnete tra i due disponibili: 150N (con minore forza magnetica) e 200N (con maggiore forza magnetica).

Il corpo del pedale è realizzato da un blocco di magnesio lavorato a CNC. La superficie di appoggio ha dimensioni di 109 x 85 mm ed uno spessore di 17 mm, misure identiche al modello Ultra da noi già testato in passato.

Il perno, in titanio, ruota su cuscinetti sigillati.

Ciascuna delle due superfici di appoggio presenta 8 pin, inseriti dal lato esterno.

In dotazione ai pedali troviamo, per ciascun pedale, una placca di posizionamento, una piastrina metallica e un distanziale, da applicare sotto la scarpa di tipo SPD.

Il peso da noi rilevato della coppia di pedali, con magnete da 150N, è stato di 330 grammi. Gli Ultra2 sono disponibili in due colorazioni ed in vendita al prezzo di € 179 per la versione 150N e € 189 la versione 200N. La coppia di magneti da 150N è venduta a € 15 mentre quella da 200N costa € 19.

Info: magped.com

IL TEST

di Amedeo Liguori

Rispetto al precedente modello Ultra, gli Ultra2 hanno un peso decisamente ridotto, parliamo infatti di 60 grammi in meno per la coppia di pedali. Un risultato ottenuto grazie all’adozione del magnesio per il corpo del pedale. Ho trovato sufficiente il numero di pin presenti, peccato non averne trovati alcuni di ricambio nella confezione, sebbene durante il test non mi sia mai capitato di perderne o di rovinarne qualcuno.

Il montaggio degli Ultra2 sulla bici è identico a quello dei normali pedali flat. Per quanto riguarda invece l’installazione delle piastrine, va effettuata direttamente sulla suola delle scarpe, allo stesso modo in cui si monterebbero delle tacchette, avendo cura di lasciare uno spazio di 1 o 2 mm tra il terreno e la piastrina metallica. Sostanzialmente occorre applicare quest’ultima direttamente alla suola e quindi la placca di posizionamento, per poi fissare il tutto con le due viti in dotazione. Nel caso in cui la distanza dal terreno sia superiore a 2 mm occorre inserire anche il distanziale, che va posizionato tra suola e piastrina metallica. Sul sito di Magped, comunque, sono illustrate le istruzioni di montaggio nonché un elenco di scarpe consigliate per un’ottimale abbinamento.

La caratteristica dei pedali con aggancio magnetico, come già visto in passato, è la possibilità di sganciarsi senza dover necessariamente effettuare la classica rotazione del piede, come avviene con i pedali automatici. Nel caso degli Ultra2, quindi, basta esercitare una certa forza nel tirare il piede, sia verso l’alto che di lato o in avanti. In questo modo ci si rende conto che avviene un movimento più naturale del piede per sganciarsi, e questo va a vantaggio della sicurezza in quei momenti in cui è necessario togliere rapidamente il piede dal pedale, quando ad esempio si sta affrontando una sezione tecnica e si perde il controllo della bici. Chiaramente è possibile anche sfruttare l’appoggio privo del magnete, in quei casi in cui si preferisce, ad esempio, avere un minor vincolo al pedale.

Quando è agganciato, l’Ultra2 si mantiene ben stabile alla scarpa. Ho provato i pedali prima con i magneti più “leggeri”, ovvero i 150N, con i quali è stata richiesta una minore energia quando ho dovuto sganciarmi dai pedali, inoltre consentono anche piccoli aggiustamenti della posizione del piede senza dover esercitare molta forza. Il lato negativo è che nei tratti più veloci e sconnessi il piede tende in qualche caso a spostarsi leggermente dalla sua posizione iniziale. Non si perde comunque il contatto con il pedale, grazie anche alla superficie di appoggio sufficientemente ampia e ai pin che comunque fanno il loro lavoro in termini di aderenza alla suola.

Quando ho utilizzato, invece, i magneti da 200N ho notato una notevole differenza. L’aderenza aumenta in misura rilevante ed è difficile riscontrare spostamenti del piede sul pedale anche percorrendo i tratti più dissestati. Chiaramente bisogna tener conto, in questo caso, che è richiesta una maggiore energia per sganciarsi dai pedali, ma la possibilità data dal sistema di muovere il piede in maniera naturale per sganciarsi facilita comunque l’operazione nei momenti più critici. E’ consigliabile, quindi, all’atto dell’acquisto scegliere i magneti da 200N se si ha un peso superiore alla media oppure se si guida in maniera molto aggressiva, altrimenti vanno bene quelli da 150N.

Al termine del lungo periodo di prova i Magped Ultra2 presentano normali segni di usura, considerato il materiale adottato per il corpo del pedale, mentre i ruotismi non hanno perso la scorrevolezza iniziale. In definitiva gli Ultra2 si sono dimostrati molto validi per un utilizzo dal cross country all’all mountain, in particolare per chi è alla ricerca di un valido compromesso tra i pedali automatici e quelli flat. Gli Ultra2, infatti, offrono i vantaggi dei pedali flat, con la possibilità aggiuntiva di agganciarsi e, all’occorrenza, sganciarsi in molto molto più naturale.