Da quando si è ritirato dal ciclismo professionistico su strada la scorsa stagione, Peter Sagan ha avuto un unico obiettivo: prendere il via alle Olimpiadi di Parigi. Obiettivo che però non sembra tanto facile da raggiungere.

Le due operazioni cardiache inaspettate alle quali si è dovuto sottoporre, infatti, gli hanno impedito di partecipare alle gare che gli avrebbero consentito di accumulare i punti necessari affinché il suo Paese, la Slovacchia, possa rientrare nel ranking necessario alla partecipazione ai Giochi Olimpici.

Questa settimana è ritornato a gareggiare su strada nel Giro d’Ungheria, con l’obiettivo di allenarsi per le Olimpiadi di mountain bike. In occasione di questa gara uno degli uomini di fiducia del suo staff, Gabriele Uboldi, ha rilasciato al media belga Nieuwsblad alcune dichiarazioni sulla partecipazione di Sagan ai Giochi Olimpici, confermando che l’obiettivo dello slovacco di partecipare alle Olimpiadi è adesso alquanto complicato, visto che la Slovacchia attualmente si trova al 37° posto del ranking di qualificazione, lontano dai primi 19 posti utili previsti per prendere il via a Parigi. Il ranking si chiuderà il 26 maggio, per cui restano pochissime possibilità di accumulare ancora punti utili.

Nella stessa intervista però Uboldi assicura che Sagan ci sarà comunque ai Giochi Olimpici. Se non come atleta, almeno come ospite. Questa affermazione però fa pensare che forse Sagan potrebbe riuscire a gareggiare a Parigi se il Comitato Olimpico Internazionale gli offrisse una delle cosiddette Wild Card. Uno dei 104 inviti rivolti agli atleti degli sport individuali per garantire la “diversità competitiva” sulla base di un’ampia gamma di criteri.