Bluegrass continua ad espandere la propria gamma di caschi. L’ultimo arrivato, in primavera, è il Jetro, con una struttura a 3/4 indicato per un utilizzo enduro ed eBike. Abbiamo avuto il piacere di testarlo su un lungo periodo ed ora siamo pronti a darvi le nostre impressioni.

DESCRIZIONE

Il design del Jetro si ispira al modello Vanguard, per garantire una protezione completa sulla parte posteriore della testa e sulla mascella, grazie al rivestimento interno della calotta in EPS, che si estende su tutta la copertura del casco.

Oltre alla copertura estesa, il Jetro offre anche il sistema di protezione cerebrale MIPS-C2, in grado di reindirizzare il movimento rotatorio dannoso a seguito di un impatto. Per questi motivi il casco ha ricevuto un’elevata valutazione di sicurezza nel corso dei test eseguiti presso il Virginia Tech Lab.

La calotta è in policarbonato, con una costruzione in-mould.

La visiera, non regolabile, ha una struttura flessibile e a sgancio di sicurezza, in modo da evitare la torsione del collo in caso di impatti da qualsiasi angolazione.

Il Jetro si basa sul sistema di ritenzione Safe-T Heta, per garantire elevati equilibrio e stabilità sulla testa, oltre che compatibilità con qualsiasi tipo di occhiale. E’ dotato, inoltre, di chiusura magnetica Fidlock.

Le regolazioni riguardano sia la circonferenza, con pomello posteriore di regolazione, che l’appoggio in altezza.

Per la ventilazione sfrutta 21 aperture e opportune canalizzazioni interne per l’aria.

In dotazione al casco troviamo una borsa di trasporto. Il peso da noi rilevato, in taglia M, del Jetro è stato di 590 grammi. Il Jetro è disponibile nelle taglie S (52-56 cm), M (56-58 cm), L (58-61 cm). E’ in vendita al prezzo di € 250.

Info: www.met-helmets.com/it/bluegrass

IL TEST

di Fabio Paracchini

Il casco è arrivato in una scatola semplice e protetto da una borsa in panno dalla consistenza spessa, con il logo stampato sul retro e il modello ben visibile sulla parte sinistra. Nella confezione non sono presenti pad di ricambio e questo aspetto mi ha stupito molto perché non si tratta di un casco economico. 

Esteticamente è particolare come linea, è un casco che visivamente o piace o non piace; lodevole la precisione di sovrapposizione tra la calotta esterna e la parte interna in polistirolo pressato con una finitura praticamente senza spigolo, come se fosse un materiale unico; la visiera purtroppo non è regolabile in inclinazione ma risulta perfettamente integrata nella linea.

Per quanto riguarda la chiusura sotto il mento è stato usato il sistema magnetico Fidlock e per la protezione il sistema MIPS, che svincola parzialmente la rotazione della testa dal casco in caso di caduta, limitando il pericolo di danni cerebrali; la chiusura sulla nuca è dotata di una ghiera a micro scatti tipo “Boa” e regolabile in altezza su tre posizioni mentre i pad sono dotati di gommini in gel a protezione della pelle sulla nuca per chi ha pochi capelli: è la prima volta che trovo questo piccolo particolare presente su un casco ma il materiale poteva essere più generoso in termini di quantità. Tutte le imbottiture interne sono fissate tramite velcri e quindi facilmente staccabili e quelle sulle guance sono dotate di anelli elastici per tenere in posizione corretta le fettucce della chiusura sotto il mento. 

La taglia M prevede una circonferenza della testa prevista tra i 56 e i 58 cm e personalmente l’ho trovata perfetta, collocandomi esattamente nel mezzo del range; per infilare la testa devo tirare leggermente verso l’esterno le piccole estremità per facilitare l’ingresso e non forzare il collante dei velcri, dopodiché la sensazione è di avere calzato un guanto nuovo che all’inizio pare stringere, ma è di breve durata. Non c’è alcuna pressione sulle orecchie e sembra quasi di indossare un casco da trail aperto piuttosto che un 3/4 come questo modello, grazie anche alla netta percezione dei rumori circostanti o della voce dei compagni di uscite, mentre per quanto riguarda la pressione dei pad sulle guance, che in un primo momento risulta quasi eccessivo, con l’utilizzo e la “desensibilizzazione” non ci si fa più caso.

In movimento il flusso d’aria è davvero buono e ovviamente più si è veloci e più si avverte la ventilazione per merito dell’ampio spazio vuoto tra la testa e il casco, in quanto le fessure per la ventilazione non sono enormi, mentre a basse andature ovviamente la percezione di calore sarà maggiore. 

Abbinato a un paio di occhiali a lente ampia, non c’è stato contatto tra la montatura e la parte frontale del casco neppure in movimento, risultato ottenuto dalla giusta sagomatura del profilo e dalla grande stabilità data dal corretto spessore dei pad sulle guance.  La visiera, pur essendo in posizione fissa, risulta corta e alta il giusto per permettere di guardare lontano senza dover alzare il mento per compensare la visuale. 

In definitiva il casco presenta molte luci e qualche ombra: per il prezzo a cui viene offerto è inspiegabile l’assenza di pad dallo spessore differenziato ed è un elemento davvero importante per le persone che si trovano a cavallo tra due misure e devono scegliere un prodotto, mentre posso sorvolare sulla mancanza della possibilità di regolazione della visiera in quanto ben posizionata. L’aspetto è quello di un casco con più considerazione dell’aspetto sicurezza che quello della leggerezza a tutti i costi, ma una volta indossato (se calza bene) gli si può “perdonare” praticamente tutto, nonostante il prezzo non sia per tutte le tasche e il marchio non tra i più blasonati in commercio, ma grazie alla stabilità e alla praticità delle chiusure è da tenere nella lista dei desideri nel momento in cui verrà proposto con uno sconto. Essendo un prodotto con una calzata particolare e senza la possibilità di cambiare spessori interni per adattarlo alla propria testa, è consigliabile provarlo in negozio per essere certi che una volta indossato non sia troppo stretto o troppo largo.