Presentate lo scorso inverno, le GDH Team di Ergon sono le manopole pensate per la massima ergonomia quando si affrontano lunghe e tecniche discese. Il marchio tedesco ce le ha poi inviate per un test di lunga durata e noi non ci siamo tirati indietro.

DESCRIZIONE

Le GDH Team sono state progettate e sviluppate in collaborazione con Troy Brosnan, Valentina Höll e Fabien Barel, proprio per soddisfare le esigenze in un ambito di utilizzo dall’enduro al downhill. Sfruttano la mescola di gomma GravityControl, la variante più morbida utilizzata da Ergon, per il miglior smorzamento della compressione e un contatto costante tra biker e impugnatura. Questa mescola appositamente formulata è ottimizzata per l’uso in gara per le massime prestazioni.

Sulla parte superiore dell’impugnatura sono presenti blocchi testurizzati multidirezionali per fornire un’ammortizzazione progressiva, quindi a favore di un maggior controllo. Il design della trama ad incastro ne impedisce di collassare sotto pressione, consentendo un’ammortizzazione progressiva inizialmente piacevolmente morbida, senza poi cedere sotto impatti più pesanti. Il design asimmetrico prevede anche ulteriore sollievo con più gomma sulla parte superiore dell’impugnatura.

La zona di presa per le dita sul lato inferiore dell’impugnatura è più pronunciata, con quattro alloggiamenti individuali per le dita e le creste altrettanto pronunciate che corrono parallele al manubrio per creare quella sensazione di “blocco” e garantire una manovrabilità ottimale, anche nella guida più veloce.

Il fermo esterno delle GDH Team, in posizione opposta al collarino di bloccaggio interno, è integrato ergonomicamente nell’estremità dell’impugnatura e genera una leggera contropressione anche nelle condizioni di gravità in costante cambiamento.

Il fermo interno, invece, è costituito da una flangia di 2/3 che aiuta come orientamento intuitivo per il biker ed è progettato per un funzionamento senza ostacoli delle leve del cambio e del freno.

Il peso da noi rilevato della coppia di manopole, comprensivo di tappi, è stato di 118 grammi. Le GDH Team sono disponibili nel solo colore nero ed in vendita al prezzo di € 39,95.

Info: ergonbike.com

IL TEST

di Fabio Paracchini

Era da tempo che non montavo delle manopole con i tappi di protezione del manubrio e questo dettaglio mi ha fatto tornare indietro nel tempo quando questa opzione era la normalità, mentre adesso è più appannaggio delle manopole di bassa gamma. Sono almeno due i vantaggi che questa scelta offre: il tappo di protezione (che incorpora il logo Ergon) svolge egregiamente il suo lavoro, proteggendo sia il manubrio che sempre più spesso è in carbonio (in quanto tra i primi upgrade sulle bici che non lo hanno) sia, chiaramente, il corpo della manopola stessa, in aggiunta la manopola “aperta” da entrambe le parti consente l’inserimento nel manubrio di accessori come multi tool o kit di riparazione dei copertoni, liberando spazio da marsupi e zaini o dai comparti integrati nei telai senza motore.   

Le manopole si sono infilate sul manubrio senza problemi, un piccolo labbro non consente di eccedere con l’inserimento e vengono serrate con una comune chiave a brugola da 3 mm; con i tappini mi sono trovato un po’ in difficoltà in quanto la struttura con lamelle è risultata particolarmente dura: mi aspettavo di inserirli con una semplice “manata” ma così non è stato. Il manubrio che uso è in carbonio e non dispone di bussole di protezione, quindi dopo un paio di tentativi in cui ho sentito troppa resistenza, ho preferito lubrificare sia il tappino che i primi centimetri interni del manubrio per facilitare l’ingresso, e così ho potuto completare l’installazione. 

Le manopole sono asimmetriche sia nel disegno sia nel posizionamento del materiale sul supporto, in quanto c’è bisogno di più morbidezza e presa sul palmo che non sulla zona delle dita e la scala graduata che troviamo stampata sul collarino viene in aiuto; Ergon ha pure pensato a una piccola protuberanza che non consente alle mani di eccedere con la presa verso l’interno ma con una dimensione tale da non interferire con la ricerca dei comandi sul manubrio. 

Durante il test ho cambiato di pochi mm la rotazione delle manopole, partendo dalla posizione in cui la prima tacca posta sul collarino si trova sulla verticale, ho ruotato la manopola in modo che il primo “labbro” sulla superficie si trovi esattamente nell’incavo tra mano e falangi: questa posizione ovviamente avrà un angolo diverso a seconda dell’inclinazione delle leve dei freni che ognuno di noi ha.

La mescola è davvero morbida e sagomata per avere un’impugnatura centrale: questo dettaglio è da tenere in considerazione da chi è abituato ad avere la mano all’estremità della manopola per sfruttare tutta la larghezza del manubrio, perché potrebbe non trovarsi a suo agio con la struttura sagomata. Io rientro in questo gruppo e devo dire che pur non risentendo di particolari fastidi o pressioni indesiderate, avvertivo una differenza rispetto alla struttura tubolare regolare delle manopole che uso di solito; indosso sempre guanti molto sottili sul palmo per avere il massimo della sensibilità sulla presa e la struttura a pattern differenziato ha funzionato molto bene come grip in quanto pur guidando in ambienti con umidità elevata (non è stata una primavera clemente) non ho mai avvertito una sensazione di scivolosità. Devo segnalare un livello di consumo delle zone di contatto addirittura inferiore rispetto alle mie manopole preferite, pur non rilevando un rimarchevole deficit di assorbimento delle vibrazioni.

A fine test i tappini non sono particolarmente sbucciati o segnati, ma questo ovviamente varia dalla frequenza e dal modo in cui si appoggia la bici a terra: in ogni caso è meglio un tappino graffiato che una manopola tagliata irrimediabilmente e che necessita di una sostituzione prematura. Lo smontaggio non ha richiesto particolari attenzioni, è bastato allentare la vite con testa a brugola e tirare senza esagerare con la forza per rimuovere manopola e tappino. Nel complesso è un prodotto che mi è piaciuto molto per l’attenzione ai dettagli e alla durata nel tempo della struttura, particolare rilevante se guardiamo al prezzo.