La gita di oggi corre intorno alla Tour Jaune de Barabbas, una singolare formazione calcarea di colore giallastro posta in una zona di grande fascino paesaggistico sul confine francese di Bardonecchia. Salita ben pedalabile, discesa ultra tecnica e divertente, panorami mozzafiato: il meglio che si possa chiedere ad una gita in mtb. I lettori affezionati di queste pagine avranno certamente capito come sia particolarmente affezionato all’alta Valle di Susa: tra le tante possibilità offerte da questa zona vi sono i valichi di confine con la Francia, tutti attraversati da una fitta rete di sentieri e percorsi militari, ideali per le nostre mtb. Al Passo della Mulattiera in particolare ci sono stato svariate volte negli anni passati: mi mancava però la variante di discesa più tecnica e difficile che scende a capofitto sul Colle della Scala. Con un po’ di esperienza in più ed un mezzo meccanico adeguato oggi finalmente posso colmare questa lacuna.
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Il Passo della Mulattiera è uno dei più frequentati itinerari della zona di Bardonecchia: la salita è ripida ma onesta e consente in breve tempo di guadagnare dislivello. Si sviluppa – sia che si parta da Beaulard che da Bardonecchia – su strade militari ancora in buono stato, il cui unico difetto è purtroppo rappresentato dal fatto di non essere chiuse al traffico, cosa che provoca una frequentazione sconsiderata da parte di fuoristradisti e motociclisti: tenete presente la cosa perché potrebbe risultare particolarmente fastidiosa e frustrante, specie in piena stagione turistica!
Oggi decido di salire dal Colomion: è la strada più ripida ma anche la più diretta per raggiungere il valico. Le pendenze, soprattutto nella prima parte di ascesa, sono velenose, ma il fondo è in perfette condizioni e consente una buona progressione. Dopo il bivio per Pian del Sole la salita concede maggiori pause di respiro e dopo aver affiancato per un tratto le piste da sci porta ai 2052 metri della Punta Colomion (arrivo degli impianti di risalita e fornitissimo bar-ristorante).
Dopo una breve deviazione per raggiungere uno slargo, da cui si gode un’ampia veduta sulla conca di Bardonecchia, si continua scendendo per pochi metri sino a congiungersi con la strada che sale da Beaulard-Puys: nonostante il fondo peggiori sensibilmente si procede agevolmente, con lunghi traversi si aggirano le propaggini della Selletta per affrontare l’impegnativa parte finale con il colle proprio di fronte a noi. Con piacere noto che gli ultimi tornanti della strada sono stati risistemati (qualche anno fa erano franati), per cui la salita si fa tutta in sella (salvo l’ultimissimo tratto di pochi metri).
Dal Colle della Mulattiera mt 2412 si diparte la Ferrata degli Alpini che risale la vicina Punta Charrà: i fanatici delle opere militari possono visitare le rovine delle casermette, ben visibili dal fondovalle. I biker invece possono tranquillamente godersi il panorama su quella che sarà la seconda parte del nostro itinerario: un insieme di guglie, ghiaioni, torri, insomma un angolo di Dolomiti trasportato chissà come sulle Alpi Occidentali.
Ora ci attende una prima parte di discesa per raggiungere il Col des Acles: inizialmente il fondo è perfetto, un bigliardo, poi si affronta una zona molto caratteristica e sassosa che si supera comunque agevolmente prima di giungere al Col des Acles mt 2212. Anche qui rovine militari ovunque, ancora più che in territorio italiano.
Iniziamo ora il pezzo forte della giornata: dopo un primo tratto di discesa, in comune con il sentiero che cala verso Bardonecchia, si costeggia, con percorso quasi totalmente ciclabile, il versante orientale delle guglie di Barabbas, prestando la dovuta attenzione al superamento di qualche canalone franoso: facile farsi distrarre dal panorama, l’ambiente è fantastico, selvaggio.
Con una breve sezione di portage (circa 10 minuti) si supera un erto canalino che porta ad un colletto, posto proprio al di sotto della suggestiva Torre de Barabbas. Sul versante opposto, ancora più scenografico, il sentiero corre a mezzacosta, anche qui ben ciclabile anche se molto esposto, e con qualche saliscendi raggiunge infine un pianoro molto caratteristico prima di risalire su buona traccia verso il colletto del Gui, da cui ha inizio la discesa verso il Col de l’Echelle.
Dopo aver indossato le protezioni ha così inizio il piatto forte della giornata: il sentiero disegna una serie infinita di tornanti su terreno roccioso, che per essere chiusi in sella richiedono tecnica e sangue freddo. Scendo parecchie volte dalla bici, ma tutto sommato credevo di trovarmi di fronte a situazioni più impegnative e riesco anche a divertirmi un mondo.
Il sentiero sfocia sul Col de l’Echelle, nei pressi della località Mauvais Pas: ora si segue l’asfalto verso Bardonecchia sino al primo tornante, dove seminascosto dalla vegetazione si imbocca un sentierino, anch’esso molto bello ed ingaggioso, che scende con numerosi tornanti nel bosco prima di incrociare una strada sterrata che porta, con qualche divagazione, nei pressi di Pian del Colle.
Da qui un ultimo tratto lungo il fiume ci riporta al Melezet da cui siamo partiti stamani: cinque ore di puro divertimento, la quint’essenza della mountain bike.
Testo e foto di Fabrizio Godio