La strada dell’Assietta: uno dei percorsi più affascinanti da percorrere in mtb. A distanza di tanti anni eccomi ancora su queste creste, con lo stesso entusiasmo.

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Così eccomi in una splendida giornata di luglio pronto a partire da Pragelato: per il giro che ho in mente è la soluzione logistica migliore, qualche chilometro di asfalto in lieve discesa sino a Pourrieres e poi via ad iniziare le danze in salita, destinazione Colle delle Finestre – Cima di Ciantiplagna.

In un batter d’occhio sono al Colle delle Finestre: ritorno sui miei passi per poche centinaia di metri sino al bivio per la strada militare della Ciantiplagna.

Se vogliamo la gita vera inizia qua, finalmente l’asfalto lascia il posto ad una strada militare dal fondo erboso piuttosto lento nel primo tratto.

Pian piano i panorami si fanno sempre più interessanti, non ricordavo quanto avvincente fosse questo itinerario, si viaggia sospesi tra due valli e lo sguardo rimane rapito dalla vastità del panorama: e poi che dire di questa strada, ardita opera del genio militare, che risale a volte intagliata nella roccia disegnando sinuosi tornanti dalla pendenza sempre costante. Un vero capolavoro che fortunatamente si è ancora ben conservato!

Senza grossi problemi giungo così nei pressi della Cima Ciantiplagna, cima Coppi della giornata: 2775 metri ben guadagnati!

Ora comincia tutta una serie di saliscendi che mi portano nei pressi del forte del Gran Serin. In breve raggiungo il Forte del Gran Serin e quindi il Colle dell’Assietta, dove mi ricongiungo con l’omonima strada provinciale (ricordo che di mercoledì e di sabato è chiusa al traffico, per cui vi consiglio caldamente di percorrerla in queste due giornate se non volete essere asfissiati dai gas di scarico).

Ancora qualche saliscendi su uno sterrato liscio come il biliardo ed eccomi al Col Lauson. La ricreazione è finita: stufo del banale sterratone e come da programma non esito ad abbandonare la strada dell’Assietta per provare a scendere a Pragelato sul sentiero GTA.

Il primo tratto, dal Colle al laghetto sottostante, è il più scassato e richiede molta perizia per essere percorso in sella: una volta raggiunto il piccolo specchio d’acqua comincia un bellissimo sentiero di media difficoltà che ben presto entra nel sottobosco.

Purtroppo ben presto il bellissimo trail lascia posto ad una strada di servizio per gli alpeggi che si segue per un buon tratto fino alle baite di Grand Puys: da qui fortunatamente si può scendere a Pragelato nuovamente su sentiero.

Con qualche acrobazia si arriva direttamente al centro di Pragelato.

Testo e foto di Fabrizio Godio