Emanuele Bocchio Vega, un ragazzo che senza tanto clamore si sta facendo strada nel mondo della mountain bike, da quest’anno in evidenza nel cross country con la conquista del titolo nazionale. Ha sicuramente ancora tanta strada da fare e siamo sicuri che sentiremo parlare di lui ancora a lungo.
Età: 22 anni.
Vive a: ha vissuto a Ciriè (TO) fino a qualche anno fa, poi si è spostato a Sanremo (IM) ma fa ancora molto avanti e indietro visto che sta terminando gli studi universitari.
Musica preferita: Hip Hop / Rap.
Hobby: andare al mare.
Percorso preferito: il percorso dei Mondiali di Glasgow 2023, probabilmente il più bello in cui ha girato fino ad ora.
MTB-VCO: Ciao Emanuele, siamo curiosi di sapere quando e perché hai cominciato ad andare in mountain bike.
Emanuele Bocchio Vega: Ciao a tutti, grazie dell’invito. La passione per la bicicletta l’ho ereditata sicuramente da mio papà, infatti anche lui partecipava a gare di mtb, su strada e di triathlon. Ho tolto le rotelle alla mia prima bici quando avevo 4/5 anni e da lì a poco i miei genitori mi hanno tesserato nel Team Cicloteca, dove ho iniziato a fare i primi “allenamenti” di gruppo il sabato pomeriggio.
MBV: Qual è stata la tua prima gara e com’è andata?
EBV: Ho fatto la mia prima gara nelle categoria G2 a Cameri, in provincia di Novara. Ai tempi ero tesserato nel Team Cicloteca. Non ho grandi ricordi del risultato ad essere sincero, lo facevo soprattutto per divertimento e per passare del tempo con gli amici. Diciamo che in quel periodo la mia parte preferita del weekend di gare era la merenda post-premiazioni.
MBV: Hai iniziato il 2023 accumulando esperienza nei principali eventi nazionali, dove tra l’altro hai collezionato ottimi risultati che ti hanno consentito di chiudere al 3° posto tra gli Under 23 di Internazionali d’Italia Series.
EBV: Sì, già nelle stagioni passate avevo preso parte ad alcune tappe dei circuiti internazionali in Italia ma senza stare a seguire le classifiche generali. In quest’ultimo anno invece ho deciso di partecipare solo a questi circuiti, più alcune gare all’estero. Non nego che ad inizio stagione i risultati non fossero dei più eclatanti, però con il tempo ho trovato un ottimo stato di forma e sono riuscito a togliermi qualche soddisfazione salendo sul podio alla tappa di Esanatoglia e vincendo la gara Under23 a Chies d’Alpago.
MBV: Arriviamo quindi al Campionato Italiano a Maser, dove hai stupito molti ma forse non quelli che ti conoscono. Parlaci un po’ della tua gara e delle emozioni che hai provato al traguardo.
EBV: Maser mi sa che non me la dimenticherò mai. Arrivavo dalla vittoria agli Internazionali d’Italia Series, quindi sapevo di avere una buona gamba ed ero molto motivato; d’altro canto c’era l’incognita dei ragazzi che erano stati ad Anadia per il Campionato Europeo e con i quali non avevo potuto confrontarmi. Sicuramente non ero il grande favorito, ma dentro di me sapevo che facendo una buona prestazione sarei potuto salire sul podio. Per il resto la giornata non è iniziata nel migliore dei modi, 15 minuti prima della partenza ho avuto un problema meccanico e insieme al direttore del mio team abbiamo dovuto fare un intervento ultra rapido; in più aveva appena iniziato a diluviare. Una volta in griglia, con la bici a posto, ho cercato di riprendere la concentrazione e a pensare di fare una bella gara; poi da lì ha iniziato ad avverarsi un sogno. Quando mi sono trovato davanti da solo alla fine del primo giro ho iniziato a crederci davvero, ho pensato “forse è la mia giornata”, e così è stato. All’arrivo è stata un’emozione indescrivibile, una delle più forti della mia vita e sul podio, quando ho indossato la maglia, è stata ancora più forte. Lì ho iniziato a rendermi conto di cosa era successo. Ancora oggi rivedere le foto e i video mi fa venire la pelle d’oca.
MBV: Ed arriviamo infine ai Mondiali di Glasgow. Raccontaci la tua esperienza.
EBV: I mondiali di Glasgow erano un appuntamento a cui desideravo partecipare fin dalla loro data di annuncio. Non avevo mai indossato la maglia azzurra e farlo per la prima volta nell’appuntamento più importante dell’anno l’ha reso ancora più speciale; anche se non nascondo di aver avuto un po’ di timore fin da subito. In generale comunque è stata un’esperienza incredibile, anche molto formativa dal punto di vista atletico. Purtroppo poi la mia gara è stata condizionata fin dall’inizio da una foratura, quindi gli obiettivi che avevo sono stati messi da parte, ma comunque ho cercato di non mollare e salvare il salvabile. Sono poi transitato sotto l’arrivo in 63° posizione, con non poco amaro in bocca, ma la sfortuna fa parte del gioco quindi farò il possibile per cercare di avere un’altra occasione in futuro.
MBV: Cosa ti passa per la testa quando sei sulla start line?
EBV: Dipende sempre dall’appuntamento e dalla sua importanza, ma in generale c’è sempre un po’ di ansia mischiata ad entusiasmo e motivazione; emozioni che però dopo il fischio di partenza vengono trasformate in voglia di correre e di fare il miglior risultato possibile.
MBV: Hai un tuo idolo nel mondo del cross country?
EBV: Forse è un po’ scontato, ma al momento un corridore che trovo veramente di forte ispirazione è Tom Pidcock. Vincere le Olimpiadi di XCO ancora da Under23, mondiali di ciclocross, classiche e tappe dei grandi giri su strada; ha veramente un talento incredibile. Ci sono poi altri grandissimi campioni da cui sono fortemente ispirato, come Nino Schurter che continua ad essere competitivo dopo anni e anni di carriera o Tadej Pogacar che ha un’impulsività e un modo di correre veramente
divertente per gli occhi.
MBV: Domanda a bruciapelo: perché proprio il cross country?
EBV: Ho iniziato in mtb seguendo le orme di mio papà. Crescendo ho partecipato a qualche gara su strada e su pista, ma non sono mai state il mio punto forte e non ero a mio agio come nel XCO. In più secondo me il cross country ha il giusto rapporto tra fatica, divertimento ed adrenalina, specialmente visto lo sviluppo che sta prendendo in questi anni.
MBV: Normalmente quanto tempo dedichi all’allenamento?
EBV: Nelle settimane normali dedico circa 14/15 ore a settimana all’allenamento, poi ovviamente ci sono settimane dove faccio più o meno ore del solito, ma dipende sempre dal periodo e dalle gare che ci sono. Cerco di bilanciare il più possibile l’utilizzo della bici da strada o da mtb, in modo da riuscire a fare bene i lavori specifici ma senza rimanere indietro dal punto di vista tecnico. In inverno invece una buona parte di queste ore le passo in palestra.
MBV: Ci descrivi la bici che utilizzi in questa stagione?
EBV: Quest’anno ho utilizzato una Cannondale Scalpel Carbon 2, quindi full suspension con 100 mm di escursione, sia davanti che dietro. Ovviamente essendo Cannondale monta la loro classica forcella Lefty Ocho, con la quale devo dire che mi sto trovando decisamente bene. In generale è una bici molto rigida e reattiva, il che la rende performante sia in salita che in discesa.
MBV: Hai ancora obiettivi per il 2023?
EBV: Ormai la stagione è quasi giunta al termine, per ora l’obiettivo più importante è la Coppa del Mondo di Les Gets il 10 settembre a cui non vedo l’ora di partecipare; in più credo di fare ancora qualche Granfondo/ Marathon, come la Roc d’Azur, in cui comunque cercherò di fare dei buoni risultati.
MBV: Grazie dell’intervista Emanuele ed in bocca al lupo per il proseguimento
di stagione!
EBV: Grazie a voi per l’invito, è stato un piacere! Viva il lupo!