Abbiamo avuto modo di conoscerlo a Febbraio di quest’anno, in occasione dello Swiss Bike Show di Lugano e ci ha subito dato l’impressione di sentirsi molto a suo agio in volo. Stiamo parlando di Torquato Testa, la giovane rivelazione italiana del dirt jumping che abbiamo intervistato.
Età: 21
Vive a: Monza
Musica preferita: ogni tipo di canzone che mi piace!
Hobby: realizzare piccoli video.
Percorso preferito: La Poma Bikepark
MTB-VCO: Ciao Torquato, quando hai iniziato ad appassionarti alla mountain bike?
Torquato Testa: Ciao a tutti! Ho iniziato ad appassionarmi alla mountain bike grazie al Mottolino Bikepark; infatti da piccolo mi recavo spesso a Livigno per trascorrere le vacanze con i miei genitori! Un giorno decisi di provare a scendere prima con la mia normalissima mountain bike da “supermercato” e poi con una a noleggio, e da lì nacque subito un mio particolare interesse per questa disciplina!
MBV: Qual è stata la tua prima gara in MTB e com’è andata?
TT: La mia prima gara è stata lo “Slopestyle Photocontest” a Nimis, a cui partecipai grazie al mio amico e compagno di allenamento Diego Caverzasi che mi convinse a partecipare assieme a lui.
Mi piazzai 4° se non sbaglio!
MBV: Nella gara del Freeride MTB World Tour di Stuttgart di quest’anno ti sei classificato terzo, puoi raccontarci brevemente come si è svolta la tua gara?
TT: Il percorso prevedeva uno stepdown di circa 7 metri, un primo grosso salto da dirt di 9 metri, una “hip” ( cioè un salto da dirt ma con atterraggio girato di 90° rispetto al salto precedente) di 6 metri e un ultimo salto di 5 metri.
La run che mi è valsa la terza posizione è stata: backflip tuck nohand dallo stepdown, backflip pendulum sul primo salto, double downside tailwhip sulla hip e frontflip sull’ultimo salto. Ho cercato anche di migliorare il mio risultato con l’ultima run ma sfortunatamente sono caduto!
MBV: Come vivi la vigilia di un evento impegnativo?
TT: Il dirt a differenza di molte altre discipline ti permette di non pensare troppo alla gara in sè e al risultato che farai ma piuttosto a divertirti e mettere insieme la run che avevi in mente, a prescindere se è migliore di quella degli altri o no.
Infatti solitamente durante la vigilia di un evento impegnativo penso, insieme ai miei compagni di viaggio, a quello che potrei realmente fare senza però pensarci troppo; dopodichè ci divertiamo!
MBV: Secondo te come mai il dirt non riesce ad emergere in Italia?
TT: Questa domanda mi è stata posta moltissime volte, ma la risposta è sempre la stessa: IN ITALIA NON CI SONO STRUTTURE PER POTER INIZIARE! Se ci fossero strutture penso che prenderebbe piede come il downhill o come la bmx perché sono molti i ragazzini che mi chiedono dove poter andare o dove comprare la bici!
MBV: Normalmente quanto tempo dedichi all’allenamento?
TT: Tutto il tempo che posso, perché è quello che mi piace fare! In settimana, non avendo salti vicino casa mi alleno in skatepark di sera, invece nel weekend solitamente vado a girare in dirt oppure in freeride.
MBV: Qual è la bici che hai utilizzato quest’anno? Ed il prossimo anno?
TT: Io giro per Beddo Bikes, una marca tedesca che fa solo bici e componentistica da dirt. Per l’anno prossimo penso che sarò ancora Beddo, dipende se mi arriva qualche altra proposta 😉
MBV: Quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione?
TT: Come quest’anno partecipare a tutte le gare dell’FMB World Tour, classificarmi al meglio e riuscire anche ad andare in America! Sto cercando di rendere questa mia attività professionale a tutti gli effetti!