Presentato lo scorso autunno, il Proframe RS di Fox Racing rappresenta la versione evoluta del Proframe (da noi già testato qui). Un casco integrale pensato per l’enduro che offre elevati livelli prestazionali e di sicurezza, come abbiamo appurato nel nostro test.

DESCRIZIONE

Il Proframe RS è dotato dell’innovativo sistema di protezione antiurto multidirezionale MIPS Integra, che combina fodera in EPP e strato in EPS, allo scopo di ridurre le forze rotazionali che potrebbero essere trasmesse al cervello in caso di impatto.

Il sistema di ventilazione è stato migliorato per ridurre la superficie a contatto con il casco, in modo da mantenere la testa al fresco durante le uscite più lunghe.

La fodera e i guanciali Ionic+ hanno un trattamento antimicrobico e sono stati progettati per offrire elevati livelli di comfort e vestibilità.

Le regolazioni sfruttano il sistema BOA per garantire aderenza e sicurezza eccellenti.

La chiusura avviene con il sistema magnetico FIDLOCK per facilitare l’apertura e la chiusura, anche con i guanti.

La visiera é regolabile su 3 posizioni ed è compatibile con le maschere.

Inoltre chi ama immortalare ogni istante delle proprie uscite apprezzerà il supporto rimovibile per GoPro, posizionato sotto la visiera.

Il peso da noi rilevato, in taglia M, è stato di 828 grammi. Il Proframe RS è disponibile in 6 diverse colorazioni e nelle taglie S (51-55 cm), M (55-59 cm) e L (59-63 cm). E’ in vendita al prezzo di € 319,99.

Info: foxracing.it

Distributore per l’Italia: www.californiasport.info

IL TEST

di Fabio Paracchini

Il casco è giunto in un imballo di cartone sottile e poco appariscente, forse sottotono rispetto ai modelli di caschi del brand precedentemente testati. All’interno trovo, oltra al casco, il suo sacchetto di protezione bianco con stampato in caratteri neri il modello del casco; il lato interno è leggermente felpato ma non spesso, piacevole al tatto. Assieme al manuale di istruzioni trovo anche una coppia di pad di spessore maggiorato (30/40 mm) per personalizzare la calzata e una staffa adesiva da applicare sotto la visiera come supporto per la GoPro.

La chiusura sulla nuca ha la possibilità di essere spostata in alto o in basso grazie a un sistema a clip su 5 livelli, molto facile da regolare e già ottimale sulla posizione trovata.

La prima calzata viene effettuata aprendo il sistema BOA sulla nuca e la chiusura sotto il mento avviene immediatamente grazie al sistema FIDLOCK, che fortunatamente sta prendendo sempre più piede, e successivamente ho ruotato il pomello del BOA per serrare i supporti a contatto con la nuca. Il range di apertura e chiusura è molto ampio e ho notato che, alla pressione congeniale di contenimento, c’è ancora la possibilità di serrare ulteriormente.

I punti di contatto con la nuca sono molto sottili e pur non essendo affilati, possono dare fastidio a chi ha la pelle sensibile o se non si hanno capelli, in quanto non sono presenti inserti morbidi di contatto. All’interno le spugne in materiale Ionic+ antibatterico sono minimali di spessore e fissate con i classici velcri. Nel calzare il casco le prime volte ho avvertito qualche scricchiolio dalla mentoniera per via dei diversi materiali usati nell’assemblaggio ma sono spariti con l’uso, quasi che abbiano avuto bisogno di tempo per “assestarsi”. La visiera è molto robusta e si lega bene con la struttura del casco: è regolabile su 3 posizioni a scatto e mi è piaciuta per la sua stabilità.

Con le prime uscite mi accorgo che il casco, ben areato sul frontale, tende a muoversi lateralmente sulle guance a causa dello spazio vuoto tra i pad e il viso. In questa configurazione il casco risulta comodo e poco invasivo, magari più orientato al comfort che a una stabilità massima in discesa ma la calzata è un fattore molto personale. A seguire ho montato i pad più spessi in dotazione ma ho notato subito un difetto di chiusura (che sono montati a clip) su uno dei due, che in breve tempo mi vengono sostituti. Purtroppo continuo a rilevare una difficoltà ad avere una chiusura forte ed efficace come quella dei pad medi già inseriti con il casco, e capita che il lato anteriore dei pad spessi si sgancino nell’azione di infilare e/o sfilare il casco dalla testa per via dell’attrito con la pelle delle guance. Non mi è mai capitato che si sgancino completamente e non si possono perdere in quanto sul lato posteriore dei pad è presente un passante per infilare il cinghietto di chiusura della mentoniera. 

Sui trails, la configurazione con i pad più spessi mi è piaciuta di più in quanto preferisco non sentire movimenti indesiderati del casco e mi permette di non dover tirare eccessivamente il cinghietto sotto il mento e il BOA sulla nuca per avere il casco più stabile. In salita, più che la presenza di una mentoniera che fa arrivare meno aria per quanto davvero ben strutturata e aperta (molto comodo bere con la sacca idrica senza dover sfilare il casco), ho sentito di più il caldo per via del colore nero in test; anche sul lato alto del casco troviamo molte feritoie che aiutano a far uscire il calore. 

Quando ho voluto montare la GoPro sul casco, mi sono accorto che nelle istruzioni non c’è alcun riferimento all’utilissimo attacco fornito di serie: non mi reputo una persona con poca fantasia, ma ammetto di aver cercato su Internet come montarlo correttamente, in quanto la parte di fissaggio dell’attacco alla visiera avviene con un adesivo e non consente errori. Mi chiedo come mai non sia presente sul libretto di istruzioni alcuna nota su come montarlo… Con la camera montata è necessario alzare la visiera almeno sulla posizione intermedia per non avere la sagoma della GoPro nel campo visivo o ancora meglio alzandola completamente; la stabilità del casco è la medesima nonostante gli oltre 150 grammi messi in punta alla visiera.

Il casco si abbina molto bene sia con gli occhiali che con la maschera, con un disegno a telaio scoperto (non full-frame) e ovviamente con l’ausilio dell’elastico della maschera la stabilità aumenta ancora. In conclusione, posso dire che il casco mi è piaciuto molto per la possibilità di personalizzare la calzata, ma necessita di un sistema più solido per l’aggancio dei pad più spessi. Molto buono il peso finale in relazione alla robustezza complessiva e ai vari sistemi di chiusura.