Quando lo scorso autunno Decathlon ci ha fatto pervenire la Rockrider Race 900 per un test, ci aveva già preannunciato l’imminente disponibilità del modello Race 900S per un altro test. Il marchio francese è stato di parola, perché ci ha poi inviato in redazione anche questa full da XC/marathon, che come vi abbiamo anticipato a suo tempo è entrata da novembre nel catalogo Rockrider andando ad affiancarsi, per fascia di prezzo, alla sorella Race 900.

DESCRIZIONE

Sorelle che nel nome variano solo per quella S ma che nel modello qui in prova sta ad indicare la presenza della doppia sospensione da 120 mm di escursione per entrambe le ruote. La Race 900S, inoltre, va a sostituire la XC 900S, modello che si trova attualmente ancora a catalogo ma destinato ormai a scomparire. Ma andiamo a vedere da vicino la Race 900S con il seguente video unboxing:

La nuova Rockrider Race 900S propone un telaio full carbon, a differenza della XC 900S che ha invece il solo triangolo principale in carbonio ed il carro in alluminio, proprio per questo si nota la presenza di una pellicola trasparente protettiva nei punti più critici.

Un telaio particolarmente leggero, visto che dichiara un peso di 1980 grammi in taglia M e senza ammortizzatore. Le fibre ad alto modulo sono posizionate in modo differenziato a seconda della zona più o meno sollecitata.

Il passaggio del cavo di trasmissione è interno al telaio, la tubazione freno posteriore passa invece esternamente. Esterno è anche il passaggio del cavo di attuazione dell’ammortizzatore. Il telaio, inoltre, è predisposto per il montaggio di un reggisella telescopico. Le porte di accesso sono sul tubo sterzo ma ne troviamo anche una più ampia in fondo al tubo obliquo.

Il triangolo principale è predisposto per l’alloggiamento di un solo porta borraccia.

Lo schema di sospensione è costituito da un carro asimmetrico in pezzo unico articolato su un link superiore di attuazione dell’ammortizzatore.

La Rockrider Race 900S è disponibile in quattro allestimenti che differiscono per la trasmissione, a scelta tra SRAM GX Eagle e SRAM GX Eagle AXS, e per le ruote, a scelta tra Mavic Crossmax in alluminio e Reynolds in carbonio.

La forcella è una RockShox Reba RL da 120 mm di corsa, con comando remoto di bloccaggio al manubrio Combolock II, oltre alla regolazione del ritorno mediante il registro posto sotto il fodero destro.

L’ammortizzatore è il RockShox SidLuxe Select+, che è possibile bloccare simultaneamente alla forcella mediante il suddetto comando remoto. In aggiunta è possibile regolare il ritorno.

La versione in prova adotta ruote Reynolds TR 309/289 XC con cerchi in carbonio e differenziate tra anteriore e posteriore. Davanti, infatti, abbiamo un cerchio da 30 mm di larghezza interna e 24 raggi, dietro la larghezza interna scende a 28 mm con 28 raggi. Da notare la presenza di raggi piatti, pensati per ridurre al massimo la resistenza al rotolamento.

Le gomme sono della francese Hutchinson. Troviamo le Kraken Racing Lab da 29×2.30″ e quella posteriore con rinforzo HardSkin.

La trasmissione è la SRAM GX Eagle a 12 velocità e con cassetta pignoni 10-52T, mentre la guarnitura è la Truvativ Stylo 6K con corona da 32 denti.

Anche il sistema frenante è a marchio SRAM, con i Level T e i dischi Centerline da 180 mm anteriore e 160 mm posteriore.

Manubrio, attacco e manopole sono a marchio Rockrider. Troviamo un manubrio da 720 mm di larghezza abbinato, per la taglia L, ad un attacco da ben 80 mm di lunghezza e particolarmente inclinato. Le manopole a doppio collare di bloccaggio sono le Rockrider 900 Lock On.

La sella è la Fizik Argo Vento e poggia su un reggisella in carbonio da 31,6 mm di diametro.

Geometrie

Taglie disponibili:S-M-L-XL
Piantone:380-420-470-520 mm
Angolo sterzo:68°
Angolo piantone:73°
Orizzontale virtuale:595-605-625-645 mm
Tubo sterzo:100-105-120-135 mm
Carro posteriore:446 mm
Reach:412-420-436-452 mm
Stack:599-604-618-631 mm
Interasse:1141-1152-1173-1194 mm

Specifiche

Telaio:carbonio
Escursione ant.:120 mm
Escursione post.:120 mm
  
Forcella:RockShox Reba RL
Ammortizzatore:RockShox SidLuxe Select+ 
Comando cambio:SRAM GX Eagle, 12v
Cambio: SRAM GX Eagle, 12v
Guarnitura:Truvativ Stylo 6K, 32T
Cassetta pignoni:SRAM GX Eagle, 10-52T
Catena:SRAM GX Eagle
Freni:SRAM Level T, 180/160 mm
Ruote:Reynolds TR 309/289 XC – 30c/28c – 28 raggi Sapim CX-Sprint 2.0-(2.25 x 1.25)-2.0 J-bend
Gomme:Hutchinson Kraken Racing Lab/Kraken Racing Lab Hardskin, 29×2.30″
Manubrio:Rockrider, 720 mm
Manopole:Rockrider 900 Lock On
Attacco manubrio:Rockrider, 80 mm
Serie sterzo:integrata
Reggisella:in carbonio, 31,6 mm
Sella:Fizik Argo Vento
Peso: 12,25 kg (taglia L, senza pedali)
PREZZO:€ 3.499,99

Info: decathlon.it

IL TEST

di Amedeo Liguori

In sella

La posizione in sella è abbastanza centrata grazie ad un carro non particolarmente compatto e in perfetto stile XC racing grazie al lungo e inclinato attacco manubrio, che contribuisce ad esaltare il gesto atletico di pedalata, ed al manubrio di larghezza contenuta, a favore quindi di una maggiore reattività quando si percorrono i tracciati cross country più tortuosi. Nella taglia L, però, avrei preferito trovare un manubrio di un paio di centimetri più largo o almeno manopole prive di collare di bloccaggio esterno, che impugnando il manubrio più all’esterno possibile nelle situazioni più critiche potrebbero generare scivolamenti.

Per la regolazione del SAG della forcella si sfrutta l’ormai onnipresente etichetta adesiva posta sul fodero sinistro, da dove si possono prendere come utile riferimento i valori di pressione consigliati in funzione del peso del biker.

In pianura

Lo schema di sospensione rende la stessa particolarmente attiva, il che insieme alle escursioni a disposizione fa sì che il mezzo spiani molto bene le asperità, regalando un buon livello di comfort. Sui fondi più compatti conviene bloccare entrambe le sospensioni, vista la possibilità offerta dal comando remoto, per sfruttare così l’accelerazione fulminea offerta dalla Race 900S.

Le qualità del mezzo in accelerazione sono comunque esaltate anche da un telaio torsionalmente rigido nonché dalle ruote e gomme leggere.

In curva

Mi è piaciuto il compromesso adottato per le geometrie della Rockrider Race 900S. In questo modo il mezzo se la cava discretamente nei tornanti stretti e nei single-track più lenti, poi quando la velocità aumenta entra in gioco un ottimo livello di stabilità offerto dalle geometrie ma anche la generosa larghezza dei cerchi che fornisce un buon supporto nell’appoggio in curva.

In salita

Per essere una full da XC la Race 900S non ha proprio un peso particolarmente ridotto ma resta entro limiti più che accettabili, per cui arrampica ancora bene grazie anche alla rigidità del telaio e al carro non troppo compatto che nei tratti più ripidi non costringe i biker di alta statura a piegarsi molto sull’anteriore per contrastare la naturale tendenza della ruota a sollevarsi. In tal modo è più facile restare ben centrati sul mezzo garantendo un buon grip alla gomma posteriore. Ben venga, comunque, la corona da 32 denti che nei tratti più ripidi sarà apprezzata e in pianura consente ancora di fare velocità.

Questa Rockrider, inoltre, si lascia rilanciare senza costringere al bloccaggio delle sospensioni, il che aiuta i muscoli a rimanere più rilassati e non guasta nel momento del massimo sforzo fisico.

In discesa

In questo contesto la Race 900S fa valere un insieme robusto, un interasse generoso e un angolo di sterzo aperto il giusto per garantire ancora una buona stabilità alle alte velocità, nei limiti della sua categoria. Solo nei tratti maggiormente sconnessi avrei preferito avere all’anteriore una gomma un po’ più aggressiva.

Devo dire che nel condurre il mezzo mi sono divertito, arrivando a spingermi un po’ oltre i limiti della categoria di appartenenza della Race 900S. Sui fondi più sconnessi sembra quasi di poter contare su escursioni più generose, tanto assorbe bene il carro, senza scomporsi nelle staccate più al limite.

Conclusioni

La Rockrider Race 900S offre confidenza e sicurezza in più rispetto ad una classica full da XC. Lo fa grazie a escursioni generose, ad un telaio torsionalmente rigido e a geometrie che sono un valido compromesso tra reattività e stabilità alle alte velocità. Senza parlare poi dell’ottimo rapporto qualità/prezzo. Nelle mani di biker più esperti potrebbe, secondo me, varcare addirittura il suo confine progettuale e consentire di togliersi non poche soddisfazioni, in particolare se si adotta un manubrio un po’ più largo, un attacco leggermente più corto, un reggisella telescopico e gomme leggermente più aggressive.