Sono così tanti i manubri disponibili sul mercato, che una scelta sbagliata rischia di cambiare drasticamente il feeling che si ha con la propria mountain bike. I manubri differiscono non solo per i materiali ma anche per altri fattori quali la larghezza, il diametro, il rialzo (rise) e l’angolazione (sweep).
Andiamo quindi ad analizzare uno per uno tutti questi fattori in modo da essere maggiormente in grado di fare la scelta migliore in fase di acquisto in base alle proprie esigenze.
Materiali costruttivi
Nella costruzione di un manubrio i materiali che prevalgono sono l’alluminio e il carbonio, tuttavia in fase progettuale i produttori tendono anche a variare lo spessore delle pareti in funzione della destinazione d’uso. Ad esempio per il cross country si tende ad utilizzare spessori diversi rispetto ad un utilizzo in downhill, a favore quindi di un risparmio di peso.
Parlando sempre di risparmio di peso, chi ne è interessato tende ad optare per il carbonio, che oltre ad essere più leggero favorisce anche un certo smorzamento degli urti trasmessi dal terreno. Per contro un manubrio in carbonio ovviamente è più costoso di uno in alluminio e durerà anche di meno, in caso di graffi o urti.
Viceversa i manubri in alluminio sono più pesanti ma anche più rigidi, quindi a favore di una maggiore precisione di guida, chiaramente a fronte di un prezzo inferiore. Sono anche più resistenti di quelli in carbonio. In caso di una brutta caduta il manubrio in alluminio può subire dei graffi o arrivare anche a piegarsi, ma se non si è piegato difficilmente avrà una crepa. Discorso diverso per il carbonio. Anche se in commercio esistono molti manubri in carbonio di elevata resistenza, nel momento in cui mostrano una crepa è meglio sostituirli per evitare un’improvvisa rottura.
Se l’obiettivo, quindi, è quello di ridurre il peso probabilmente si sceglierà il carbonio, mentre chi preferisce avere una maggiore rigidità opterà sicuramente per l’alluminio.
Larghezza
Il fattore forse più determinante nella scelta del manubrio è la larghezza. Non esiste un vero e proprio schema per la sua scelta, che varierà in funzione della conformità fisica del biker ma anche dello stile di guida e dei percorsi che si affrontano.
Un biker di bassa statura molto probabilmente avrà spalle più strette di un biker più alto, per cui preferirà senza dubbio un manubrio più stretto, che gli garantirà una posizione più comoda soprattutto sulle lunghe distanze.
Inoltre, chi affronta prevalentemente percorsi XC/marathon tende a scegliere una larghezza ridotta (720–740 mm) rispetto a chi invece affronta percorsi più trail ride/all mountain (760-780 mm) oppure a chi pratica enduro/downhill ed affronta le discese a manetta (800-820 mm). Questo perché un manubrio più largo garantisce maggiore stabilità alle alte velocità, viceversa renderà la risposta della bici più pigra nei tratti più lenti e guidati, arrivando addirittura ad essere pericoloso se si percorrono spesso sentieri stretti ricchi di alberi o vegetazione.
Il consiglio è quello di partire da una larghezza generosa, ad esempio da 780 mm, per poi eventualmente ridurla un po’ alla volta finché non si trova la giusta larghezza. A tale scopo conviene procurarsi delle manopole dalle estremità aperte e posizionarle più all’interno rispetto alle estremità del manubrio, in modo da simulare la larghezza finale che si vorrebbe avere e provare questa larghezza per qualche uscita. Se si deve procedere al taglio, si possono sfruttare gli indicatori di taglio presenti ormai sulle estremità di gran parte dei manubri in commercio, con incrementi di 5 o 10 mm per ciascun lato. Tenete presente, infine, che per tagliare un manubrio in alluminio è sufficiente utilizzare un classico seghetto da alluminio mentre per il carbonio occorre uno specifico seghetto per questo materiale.
Diametro
Se per anni tra i manubri il diametro da 31,8 mm ha fatto da padrone, negli ultimi tempi si sta facendo strada tra i manubri quello sovradimensionato a 35 mm. Il motivo è che una tale misura è in grado di garantire una maggiore rigidità nell’accoppiamento con il frontalino dell’attacco manubrio e quindi una miglior risposta del mezzo.
A fronte di un maggior peso, direbbero in tanti, sebbene in realtà stanno cominciando a comparire sul mercato manubri da 35 mm di diametro anche più leggeri di quelli da 31,8 mm e continuando a garantire la stessa resistenza.
C’è anche da dire che una maggiore rigidità non è detto che sia sempre la miglior scelta, perché poi va a svantaggio del comfort di guida. Tutto quindi è da rapportare al proprio stile di guida ed ai percorsi che si affrontano.
Rialzo (Rise)
Il rialzo o rise rappresenta la variazione di altezza misurata dal centro del manubrio alle sue estremità. I manubri attualmente in commercio hanno generalmente un rialzo che varia dai 0 mm (manubri flat) ai 50 mm.
Un rialzo generoso aiuta quando si percorrono discese particolarmente ripide, perché aiuta a spostare il peso all’indietro.
Viceversa, un rialzo ridotto o nullo aiuta a spostare il peso sull’anteriore, utile quando si affrontano salite molto ripide per evitare che la ruota anteriore tenda a sollevarsi e a perdere il grip. Per questi motivi dall’XC all’all mountain si preferiscono manubri dal rialzo nullo o comunque ridotto mentre per enduro, freeride e downhill si opta per un rialzo maggiore.
Angolazione (Sweep)
L’angolazione (o sweep) di un manubrio riguarda l’angolazione delle sue estremità e si riferisce a due aspetti, indicati dall’upsweep e dal backsweep. Il primo rappresenta l’angolazione verso l’alto rispetto alla zona centrale del manubrio, mentre il backsweep é l’inclinazione all’indietro.
La diversa angolazione di un manubrio determina il livello di comfort. L’upsweep di un manubrio generalmente è di circa 5 gradi mentre il backsweep può variare da 7 a 10 gradi. Un maggior backsweep sposta il busto del biker all’indietro, mentre un maggior upsweep lo sposta in alto, in entrambi i casi con una posizione diversa della mano sul manubrio rispetto ad un manubrio meno angolato.
Non esiste una vera e propria regola sulla scelta del backsweep e dell’upsweep, per cui nella scelta di un nuovo manubrio è conveniente mantenere le impostazioni del vecchio manubrio se ci si trovava già bene con quelle, in caso contrario si possono apportare leggeri correttivi.