Schrader è l’inventore della prima valvola per pneumatici, ampiamente utilizzata sia per le autovetture che per le bici, sebbene in quest’ultimo segmento questo tipo di valvola sia stato poi soppiantato dal l’ormai diffusa valvola Presta. Ma Schrader è diventato anche pioniere nel settore TPMS (Tire Pressure Monitoring System), un sistema di sicurezza per il monitoraggio della pressione delle gomme già abbastanza diffuso nel settore automobilistico. Sistema che la scorsa estate è stato introdotto anche nell’ambito ciclistico con la presentazione del dispositivo AIRsistant e che ci è poi stato inviato per un test di lunga durata.
DESCRIZIONE
La confezione comprende una coppia di sensori, una coppia di valvole e la chiave per lo smontaggio dell’anima della valvola e per il montaggio della nuova valvola.
Il sensore viene montato sulla valvola della gomma. Monitora la pressione di gonfiaggio e la temperatura dello pneumatico della bicicletta, trasmettendo i dati in tempo reale tramite una connessione Bluetooth a basso consumo energetico al display della bici, a un ciclocomputer compatibile o all’App mobile (disponibile gratuitamente per iOS e Android). I sensori sono inoltre compatibili con diversi dispositivi Garmin. Se la pressione effettiva differisce da quella ottimale, l’utente viene avvisato tramite notifica sul display o sull’App.
Il peso da noi rilevato del singolo dispositivo è stato di 21 grammi. AIRsistant è disponibile sia per valvola Presta che Schrader, il kit completo di 2 sensori è in vendita al prezzo di € 99,00.
Info: www.airsistant.com
IL TEST
di Amedeo Liguori
L’installazione dell’AIRsistant è alquanto semplice ed è compatibile con pneumatici sia con camera d’aria che tubeless. Dopo aver sgonfiato completamente la gomma, occorre rimuovere l’anima interna della valvola utilizzando la chiave presente nella confezione.
Se utilizzate una camera d’aria la cui valvola non presenta l’anima rimovibile allora dovrete sostituire la camera d’aria. Una volta rimossa l’anima, sullo stelo rimanente si va ad avvitare la valvola dell’AIRsistant, sfruttando la stessa chiave. Quindi si infila il dispositivo su questa valvola che viene poi bloccato in sede da un dado.
A questo punto si va a gonfiare la gomma e poi si chiude la valvola avvitando il terminale e applicando il cappuccio. Il seguente video, comunque, descrive molto bene l’intera operazione.
A questo punto, una volta installata l’App specifica per il proprio dispositivo mobile, si va ad attivare il Bluetooth e quindi a connettere lo smartphone con l’AIRsistant, sfruttando l’apposito QR Code presente sul retro dello stesso dispositivo.
La connessione è avvenuta immediatamente ed ha poi richiesto alcuni dati relativi al biker e alla bici, ma la procedura è molto intuitiva. Una volta inseriti questi dati l’App visualizza il valore di pressione consigliato per ciascuna gomma oltre al limite massimo e minimo. Sul display dello smartphone sono poi apparsi i valori effettivi di pressione di entrambi i pneumatici. L’AIRsistant, inoltre, è compatibile anche con i dispositivi Garmin e con i display delle eBike, il che lo rende in questi casi molto più pratico nell’utilizzo.
La prima cosa che mi è venuta in mente di fare è stata di confrontare questi valori con quelli indicati da un manometro che solitamente utilizziamo nella nostra officina e devo dire di aver riscontrato differenze davvero minime. Sull’App è possibile, inoltre, entrare nel dettaglio di ciascun pneumatico per leggere oltre al valore di pressione anche la relativa temperatura.
Nel periodo di test, una volta sui sentieri, l’app in qualche occasione mi ha fatto riscontrare un leggero calo di pressione rispetto a quanto impostato prima di partire. Un calo non significativo per la pedalata ma che mi ha fatto riflettere sull’effettiva valenza di questo sistema. Avere, infatti, una segnalazione di un calo di pressione importante può fare la differenza tra un’uscita felice e un’uscita da dimenticare, oltre che tornare utile se si utilizza la bici non solo per divertirsi ma anche per andare al lavoro. Il sistema si è, inoltre, dimostrato anche affidabile nel tempo visto che non ho riscontrato perdite di connessione tra lo smartphone e l’AIRsistant.