Un passato nel ciclismo su strada tra i professionisti per Nicolas Samparisi, che ha poi trovato nelle marathon la sua grande passione. E i risultati si sono visti, come potete leggere nella nostra intervista.

Età: 30 anni.

Vive a: Tirano (SO).

Musica preferita: musica rap commerciale, soprattutto italiana.

Hobby: passare il tempo con la sua famiglia.

Percorso preferito: quelli tecnici, sui 2500 di dislivello fino ai 3330, con salite non troppo pendenti, sul 10/12%.

MTB-VCO: Ciao Nicolas, siamo curiosi di sapere quando e perché hai cominciato ad andare in mountain bike.

Nicolas Samparisi: Ho iniziato a 7 anni per gioco, grazie a mia mamma che conosceva il direttore sportivo di una squadra del paese.

MBV: Qual è stata la tua prima gara e com’è andata?

NS: Difficile ricordarsi che gara era, comunque nelle categorie giovanili arrivavo sempre abbastanza bene, anche se la cosa più bella era divertirsi con i propri avversari a giocare dopo la gara.

MBV: Tirando un bilancio della stagione ormai quasi conclusa possiamo dire che il 2022 è stato un anno ricco di soddisfazioni per te, già dall’inizio con il bronzo ai Campionati Italiani di ciclocross a Variano di Basiliano, ma ti abbiamo visto bene anche in Coppa del Mondo.

NS: Sì è stato un anno ricco di soddisfazioni, prima nel ciclocross con il bronzo al Campionato Italiano come massimo obiettivo raggiunto e in seguito con l’argento italiano, e poi europeo e mondiale con la Nazionale.

MBV: Ma torniamo alla mountain bike, partendo dagli Europei marathon in Repubblica Ceca, dove hai sfiorato la top-20, chiudendo 2° tra gli italiani. Cosa ci racconti di quella gara?

NS: Il Campionato Europeo non è stato una delle mie migliori gare, avevo appena terminato il grosso blocco di lavori pre-italiano e nonostante il recupero non ero al meglio. Sono rimasto tagliato fuori dal primo gruppo per un errore tattico e inseguire è stato difficile. Alla fine porto a casa un 23° posto che non mi ha soddisfatto, l’obiettivo era centrare la top-15.

MBV: Poi è arrivato l’argento ai Campionati Italiani di Casella. Raccontaci la tua gara.

NS: Il Campionato Italiano è stato un appuntamento che avevo cerchiato in rosso. Mi sono preparato alla grande tra altura e grossi blocchi di lavoro, volevo il podio a tutti costi.
Ho corso per provare a vincerlo, davanti fin da subito sulla ruota di Fabian che consideravo il più temibile. A 20 km dall’arrivo, quando è partito Fabian ho provato ad andargli dietro ma aveva un altro passo e quindi ho dovuto concentrarmi solo su me stesso e cercando di non perdere troppo. Alla fine ho portato a casa un argento importante.

MBV: E arriviamo ai Mondiali di Haderslev, cosa ci racconti di quella gara?

NS: Il Campionato del Mondo l’avevo preparato molto bene, ci tenevo a fare bene e su un percorso così dove era importante saper correre di tattica, da ex stradista sapevo che potevo giocarmi qualche carta in più.
Purtroppo poco dopo la partenza quando ero già in 6./7. posizione, il pacco pignoni ha iniziato a trascinare la catena, in 20 km mi sarà scesa sei volte. Alla prima feed zone ho cambiato ruota e da lì è iniziata la mia rimonta. Sono ripartito 98°, la gamba girava bene, di mollare non se ne parlava. Alla fine 55°, ho dato tutto me stesso ma in un percorso così veloce era necessario correre davanti.

MBV: Cosa ti passa per la testa quando sei sulla start line?

NS: Quando sono in linea di partenza la concentrazione è tutta su quello che andrò ad affrontare, mi concentro sulle mie “ancore” delle sicurezze che abbiamo messo a punto per i grandi eventi, io e il mio mental coach Gabriele.

MBV: Hai un tuo idolo nel mondo delle marathon?

NS: L’atleta che più mi abbia ispirato nelle marathon è stato Samuele Porro. L’ho sempre visto come un gran professionista con un motore fuori dalla norma. Ho avuto la fortuna di conoscerlo bene, e condividere con lui degli allenamenti, soprattutto in altura. È un grande professionista.

MBV: Domanda a bruciapelo: perché proprio le granfondo/marathon?

NS: Venendo dalla strada, dove ho fatto anche due anni nei professionisti, ho sempre creduto che le gare più lunghe fossero quelle dove mi esprimevo meglio. Poi mi piace stare a contatto con la natura, arrivare in posti straordinari solo con la forza delle mie gambe. È una sensazione straordinaria.

MBV: Normalmente quanto tempo dedichi all’allenamento?

NS: Le ore di allenamento variano molto, possono passare da 14 nelle settimane di scarico fino a 28 nelle settimane di carico. Varia molto in base a obiettivi e ritiri in altura.

MBV: Ci descrivi la bici che hai utilizzato in questa stagione?

NS: Quest’anno come ormai parecchi anni uso KTM, ho in dotazione sia la front (Myroon) che la full (Scarp). Entrambe sono montate con il top di gamma, gruppo SRAM XX1 AXS, freni Shimano XTR, sospensioni Fox settate da Andreani, manopole Easy Grip, sella SMP, reggisella telescopico, manubrio e attacco KS, ruote Alchemist, coperture Schwalbe, pedali Look.

MBV: Hai ancora obiettivi per il 2022?

NS: Ormai la stagione di marathon è terminata. Adesso staccherò un attimo prima del ciclocross.

MBV: Grazie dell’intervista Nicolas ed in bocca al lupo per il proseguimento di stagione!

NS: Grazie mille a voi e spero sia stato interessante leggere le mie risposte.