40 anni fa il fondatore di American Classic, Bill Shook, era un talentuoso professionista del ciclismo su strada e correva per la nazionale degli Stati Uniti. Il desiderio di creare componenti più leggeri lo spinse a sperimentare nel proprio garage, arrivando poi a realizzare nel 1982 un portaborraccia leggero e un reggisella regolabile. Oggi il catalogo American Classic propone un’intera gamma di pneumatici per le varie discipline, sebbene sembrerebbe in arrivo anche la produzione di ruote. Ma fermiamoci per ora alle gomme, visto che abbiamo appena finito di testare il modello Mauka.
DESCRIZIONE
Il battistrada della Mauka presenta tasselli centrali e intermedi di ridotte dimensioni e non molto pronunciati, a favore quindi della scorrevolezza mentre quelli laterali, molto più pronunciati, presentano dimensioni più generose e una costruzione più robusta. Tutti i tasselli sono dotati di intagli per mordere il terreno.
La costruzione Stage TR-L Armor presenta una carcassa da 60 TPI con uno strato aggiuntivo da 60 TPI da tallone a tallone a favore della leggerezza ma anche della stabilità.
Una costruzione tubeless ready completata dalla mescola Rubberforce G, con caratteristiche di resistenza all’abrasione e ai tagli.
Il peso medio da noi rilevato tra le due gomme in test è stato di 837 grammi. La Mauka è disponibile nella sola misura qui in prova e la singola copertura è in vendita al prezzo di € 45,16.
Info: amclassic.com
IL TEST
di Amedeo Liguori
Ritengo abbastanza contenuto il peso della Mauka, considerata la destinazione d’uso, la costruzione e la conformazione dei tasselli. Le gomme si sono fatte installare senza difficoltà, come ormai capita con gran parte dei pneumatici di un certo livello in commercio. Dopo il tallonamento entrambe mi hanno fatto riscontrare un’ottima tenuta della pressione fin dal primo gonfiaggio, senza poi farmi rilevare perdite di pressione una volta sui sentieri.
Nel percorrere i terreni più veloci e compatti la Mauka ha dimostrato una buona scorrevolezza. Il canale centrale ben definito sul battistrada consente di mantenere una buona direzionalità della gomma anche alle alte velocità. La gomma non ha un profilo particolarmente rotondo, dovuto alla ridotta altezza dei tasselli centrali e intermedi rispetto a quelli laterali, tuttavia la distribuzione dei tasselli intermedi, che accompagnano in maniera graduale nella transizione da quelli centrali a quelli laterali, riesce a sopperire a questa mancanza, in questo modo la Mauka non richiede manovre repentine nella guida, ma si lascia guidare in modo progressivo negli appoggi e i tasselli laterali arrivano a mordere bene il fondo anche nelle curve molto sconnesse.
Sui fondi maggiormente sconnessi si arriva ad avvertire il limite di queste gomme se condotte a velocità elevate oppure lungo le salite più sconnesse dove è richiesto un maggior grip. In questi casi si sente la mancanza di tasselli più pronunciati, almeno nella parte centrale del battistrada, il che costringe anche a misurare gli spazi di frenata nelle staccate al limite. Se si evita di strafare, comunque, la mescola e la distribuzione dei tasselli offrono una buona presa senza far scomporre il mezzo. Stesso discorso in frenata se non si esagera nelle staccate.
Sul bagnato la Mauka ha mantenuto buoni livelli di prevedibilità, sebbene convenga evitare passaggi troppo fangosi. Pur avendo un buon livello di autopulizia, infatti, la gomma non brilla in trazione in tale contesto, perché i tasselli centrali non sono abbastanza pronunciati da mordere bene il fondo, tendendo quindi a perdere un po’ in trazione.
Con un prezzo nella media, un peso contenuto e le caratteristiche qui sopra elencate, la Mauka non eccelle in ogni contesto ma si conferma una gomma ben valida un po’ in tutte le situazioni. Una scelta azzeccata, quindi, per chi cerca una gomma leggera e al tempo stesso polivalente per un utilizzo dal cross country al trail ride.