Per chi non lo sapesse, Specialized oltre alle sue biciclette propone da tempo anche una serie di componenti tra cui una vasta gamma di coperture, che spaziano dal segmento XC a quelli più gravity. La Butcher qui in prova va ad inserirsi in un ambito trail ride ad ampio spettro, per arrivare fino all’enduro. Abbiamo provato due versioni che abbiamo opportunamente suddiviso tra anteriore e posteriore.

DESCRIZIONE

Il battistrada della Butcher presenta tasselli di dimensioni generose e dotati di un profilo seghettato in alcuni punti ben definiti. Le due file centrali descrivono un canale ben definito, probabilmente pensato per garantire direzionalità al mezzo, inoltre vanno a formare coppie di tasselli ben spaziati che alternano la loro disposizione, questo per garantire trazione ma anche un certo livello di scorrevolezza. I tasselli laterali, invece, hanno dimensioni più ampie oltre che un profilo più pronunciato. Tutti i tasselli presentano, infine, un ben definito intaglio sulla sommità, a favore dell’aderenza nelle situazioni più critiche.

All’anteriore abbiamo montato la versione con carcassa Grid Trail e sezione da 2.6″, una carcassa da 60 TPI che rispetto alla carcassa standard Grid offre il 15% di protezione in più dalle pizzicature e il 30% in più dalle forature.

Al posteriore abbiamo invece preferito la versione con carcassa Grid Gravity e sezione ridotta a 2.3″, anche qui da 60 TPI ma a doppio spessore, che fornisce stabilità in curva e un’estrema protezione antiforatura. In entrambi i casi troviamo un cerchietto pieghevole e la tecnologia 2Bliss, che consente di utilizzare pressioni inferiori per le gomme.

Dal 2021 la novità introdotta da Specialized riguarda la nuova mescola Gripton. Per la Butcher introduce la versione T9 che rappresenta la mescola più morbida e, quindi, con maggiori prestazioni in termini di aderenza.

Il peso da noi rilevato della versione Grid Trail è stato di 1091 grammi mentre la versione Grid Gravity pesa 1320 grammi. La Butcher è disponibile nei diametri da 29″ e 27.5″, nel primo caso con sezioni da 2.3″ e 2.6″ mentre nel secondo caso nella sola sezione da 2.6″. La versione Grid Trail è in vendita al prezzo di € 59,50 mentre la Grid Gravity ha un costo di € 67,00.

Info: specialized.com

IL TEST

di Amedeo Liguori

L’installazione delle gomme è avvenuta senza particolari difficoltà, utilizzando una buona leva cacciagomma. Sono riuscito a tallonare già al primo tentativo utilizzando una buona pompa da officina, riscontrando poi un’ottima tenuta della pressione fin dal primo gonfiaggio e già dalla prima uscita.

Sui fondi più compatti la scorrevolezza si è attestata su buoni livelli, sebbene queste non siano gomme pensate per terreni di questa tipologia. Man mano, invece, che il fondo diventa maggiormente inconsistente e la velocità aumenta la gomma sfodera il meglio di sé, mantenendo un’ottima prevedibilità.

La particolarità che ho riscontrato una volta sul campo è stata il modo in cui entrambe le gomme mantengono l’aderenza passando dal terreno morbido alla roccia. Non ho notato, infatti, fastidiosi rimbalzi da parte delle Butcher, che sembrano rimanere ben attaccate al fondo, anche quando ho utilizzato pressioni leggermente più alte.

Con mia sorpresa, infatti, le Butcher si sono comportate molto bene anche quando ho alzato leggermente la pressione, facendomi riscontrare un comportamento più fluido rispetto ad altre gomme che ho provato. Ma è quando, invece, ho abbassato leggermente la pressione che le Butcher hanno dato il meglio di sé, dimostrando un’eccellente aderenza anche nelle curve più veloci. E’ qui che le gomme ispirano la massima fiducia, sfoggiando un elevato grip nel momento in cui si piega e si va in appoggio sui tasselli laterali, per poi mantenere questa aderenza anche in uscita curva, raddrizzando la bici e arrivando in appoggio sui tasselli centrali.

In fase di frenata le Butcher hanno confermato le aspettative, dimostrando un’ottima risposta. Anche in presenza di bagnato hanno fornito un ottimo responso: qui entra in gioco la mescola morbida ma anche l’intaglio realizzato su ogni tassello, che aiuta a mantenere l’aderenza nel momento in cui sembra la si stia perdendo. Di buon livello anche la capacità di autopulizia dal fango.

Negli oltre tre mesi di test ho utilizzato le Butcher sui sentieri più svariati, anche nel tentativo di trovare un loro punto debole in termini di protezione da tagli o forature. Nonostante le abbia messe a dura prova, devo dire che queste gomme hanno resistito molto bene, mostrando solo normali segni di usura, che comunque al termine del test non ne pregiudica ancora l’utilizzo. Mi hanno, infatti, impressionato anche dal punto di vista della durata, caratteristica non di poco conto, che insieme alle altre colloca sicuramente le Butcher tra le mie preferite in assoluto per un utilizzo dal trail ride all’enduro.