Con l’arrivo delle temperature più fredde cambiano anche le caratteristiche dei terreni che si è abituati a percorrere. Nei mesi caldi, infatti, si è abituati a trovare sentieri il più delle volte asciutti, privi di fogliame e con un terreno che presenta le caratteristiche ideali per poter spingere al massimo con grandi margini di sicurezza. Con l’arrivo dell’autunno e poi dell’inverno, però, le cose cambiano drasticamente. Si comincia con il trovare i sentieri invasi dal fogliame, con terreni bagnati se non addirittura innevati o, peggio ancora, con la presenza di ghiaccio.

In queste condizioni tutto diventa più imprevedibile, i margini di sicurezza si riducono di molto e si tende quindi a ridurre di molto anche l’andatura, se non addirittura ad evitare una serie di percorsi per preferire i tracciati più scorrevoli, se non addirittura l’asfalto. Niente di più sbagliato, perché sono proprio queste condizioni che, se affrontate con il giusto spirito, tendono poi a far aumentare il proprio bagaglio tecnico, visto che è proprio nelle condizioni più critiche che si affina la tecnica e i miglioramenti poi si notano proprio quando tornano i mesi più caldi e ci si ritrova ad affrontare i passaggi più ostici con maggior naturalezza.

La buona volontà però non basta, è necessario, infatti, avere anche l’accortezza di sostituire le gomme con un modello più adatto a questo periodo, con le caratteristiche che andremo ad analizzare.

Il battistrada

Sarà conveniente optare per un battistrada con tasselli maggiormente spaziati tra loro in modo da essere in grado di mordere in maniera più efficace anche i terreni più smossi o bagnati, favorendo nel contempo l’autopulizia dal fango e dalla neve. Inoltre più saranno alti i tasselli e più riusciranno a penetrare il fondo per aggrapparsi al terreno. Sarà bene, poi, che i tasselli abbiano un disegno squadrato e uno o più intagli sulla loro sommità, a favore di una maggior trazione sia in salita che in frenata.

Tasselli squadrati con intagli sulle sommità

Il disegno del battistrada non dovrà essere, comunque, particolarmente aggressivo, del tipo da downhill per intenderci, ma è opportuno che garantisca anche una progressività in appoggio. Pur essendoci uno spazio generoso tra i tasselli, è infatti conveniente che vi sia la presenza di tasselli intermedi tra quelli centrali e quelli laterali, che vadano ad accompagnare in fase di piega. Questi tasselli, in sostanza, servono ad evitare di ritrovarsi, anche solo per un istante, senza tasselli a contatto con il terreno, che se scivoloso determinerebbe una inevitabile caduta.

Tasselli intermedi tra centrali e laterali

Anche la direzionalità gioca un ruolo importante sui terreni scivolosi, per cui torna utile avere un battistrada che abbia la corona centrale dei tasselli che descrive un piccolo ma ben definito solco centrale. La sua presenza aiuterà a tenere meglio la direzione quando sarà necessario.

Canale direzionale centrale

Non è il caso, infine, di utilizzare gomme differenziate nel battistrada, tra anteriore e posteriore, come di solito si preferisce fare. In inverno, infatti, è opportuno sfruttare un battistrada che garantisca maggior aderenza anche al posteriore, una scelta che può fare la differenza quando si devono affrontare salite dal fondo scivoloso.

La sezione

Le gomme di sezione ridotta, ad esempio da 2.1/2.2″, sono solitamente preferite nei tratti molto fangosi, dove hanno la capacità di scavare meglio il terreno per arrivare a far presa coni tasselli, tuttavia al di là di questo contesto specifico presentano più svantaggi che vantaggi, proprio per la loro caratteristica di essere più strette e, quindi, di avere un minor numero di tasselli da far presa in generale su terreno bagnato, radici umide o neve.

Viceversa, una gomma di ampia sezione, ad esempio da 2.6/2.8″, presenta il vantaggio di galleggiare meglio e fare più presa ma comporta anche lo svantaggio di accumulare una maggior quantità di fango e quindi rischiare il bloccaggio della ruota con la forcella o il carro, o comunque diventare più pesante.

Il nostro consiglio è quello di rimanere su sezioni intermedie, quindi parliamo di 2.3/2.4″, che sono in grado di garantire un buon compromesso tra i due poli opposti.

La mescola

Sarà utile scegliere una mescola più morbida di quella che si è abituati ad utilizzare durante l’anno, visto che quelle invece più dure tendono ad irrigidirsi alle basse temperature. Sostanzialmente l’aderenza al suolo viene ingaggiata dai tasselli presenti sul battistrada ma nei casi in cui il tassello ha difficoltà a penetrare nel fondo, come può accadere in presenza di terreni induriti dal freddo o in presenza di neve dura, l’aderenza deve essere garantita dalla superficie di contatto dei tasselli, per cui minore è la durezza della mescola e maggiore sarà la capacità dei tasselli ad aggrapparsi al fondo.

Chiaramente le mescole più morbide hanno anche una durata inferiore. Per questo motivo la maggior parte dei biker le utilizza solo in gara, laddove si cerca il massimo delle prestazioni. Tuttavia il fattore consumo può anche passare in secondo piano dal momento che stiamo parlando di un utilizzo limitato ai mesi più freddi.

La carcassa

Una carcassa più rigida ha una maggiore capacità di proteggere la gomma dalla penetrazione di oggetti appuntiti, come spine, oltre che fornire un buon supporto nella guida ad alte velocità. Queste caratteristiche, però, vanno a discapito del comfort ma soprattutto dell’aderenza visto che una carcassa più rigida copia il fondo con maggiore difficoltà. Per questo motivo consigliamo, invece, di utilizzare in inverno una carcassa meno rigida del solito, in modo da garantirsi una gomma più morbida e meno nervosa, considerato che in inverno si guida generalmente a velocità più ridotte quando si affrontano terreni particolarmente scivolosi, inoltre è anche più difficile incappare in forature da spine.

Di seguito trovate un discorso più ampio sulla scelta delle gomme:

I fattori da valutare nella scelta delle gomme

A questo link, invece, potete trovare una lunga lista di test di gomme.