Nelle intenzioni di oggi la meta doveva essere la cima del Breithorn di Grengiols: già, doveva… Il fatto è che una volta sbucato dalla galleria del Sempione (oggi mi sono concesso il lusso della navetta essendomi rotto i maroni per tutti i lavori in atto sulla strada del passo) mi accoglie l’amara sorpresa di un cielo plumbeo poco rassicurante, nonostante le previsioni… Che fare? Sinceramente non avevo molta voglia di svenarmi sulla terribile salita della Furggerchaller senza la garanzia di trovare il sole, così ecco l’ideona: una valle nascosta, la Bächital.
Si va dunque nelle terre di mezzo… così chiamo io quei luoghi che generalmente si colgono di passaggio buttando l’occhio durante il viaggio per mete apparentemente più allettanti. Così è- nella fattispecie – per tutta quella serie di incredibili paesini dell’Obergoms posti lungo la strada che porta ai passi della Furka e del Grimsel: sembrano usciti direttamente dal libro delle fiabe tanto sono belli e caratteristici, tutto è lindo e in ordine e la vita scorre pacifica. Chissà, forse tra qualche anno se potrò godermi la pensione potrei anche trasferirmici…
Fisso la partenza – a caso – da Biel, visto che ho adocchiato un comodo parcheggio gratuito (e in Svizzera la cosa non è scontata). Qualche chilometro di riscaldamento ed eccomi a Reckingen mt 1326, dove inizia la salita verso la meta odierna: asfaltata per un breve tratto sino a quota 1400 mt, poi sterrata, di quelle compatte e in perfetto ordine: si sale bene, la pendenza non è mai eccessiva, peccato per le nuvole addossate alla montagna che negano la vista. 12 chilometri e 1000 metri di onesta salita, sulla carta con ottimi scorci verso il Bächi Gletscher, che in realtà si è fatto notare raramente tra le nuvole.
La meta della salita è alquanto incerta: la Carta Svizzera infatti indica una generica località Treichbode quotata 2400 metri. Quando ci arrivo scopro che in realtà si tratta di un ampio vallone addossato alle pendici del Chastelhorn: magri pascoli e macereti, che la densa nuvolaglia contribuisce a rendere alquanto inospitali.
Giù da basso la valle del Goms è invece illuminata dal sole, regalando suggestive visioni: inutile soffermarsi più di tanto, si potrebbe tentare di risalire un poco in esplorazione verso il Chastelhorn, scorgo qualche traccia che magari potrebbe anche riservare gradite sorprese, ma sarà per la prossima volta, se mai ci sarà…
Così mi preparo velocemente per la discesa: una traccia aperta a colpi di ruspa permette di scendere agevolmente i primi 200 metri di dislivello in direzione della ben visibile Galmihorn Hutte, da cui si potrebbe poi scendere verso Munster con un’agevole strada sterrata. E’ questo il tour classico della zona, riportato anche su diversi siti specialistici: bene, il mio consiglio è di evitare accuratamente queste indicazioni, non ve ne pentirete…
Infatti poco prima di arrivare al rifugio (peraltro già chiuso) si stacca sulla destra un bivio ben segnalato con le indicazioni escursionistiche per Reckingen: è l’inizio di un single-trail di rara bellezza che ci porterà a valle dopo oltre 1000 metri di discesa.
Il sentiero corre in direzione dei grossi paravalanghe posti a protezione degli abitati a valle, poi comincia a disegnare qualche tornante digradando verso il bosco: in questo tratto si deve porre attenzione, poiché nonostante l’apparenza e la fitta vegetazione di ontanelli, l’esposizione è notevole. Poca cosa, ma la prudenza non è mai troppa, e poi il sentiero è flow flow flow che di più non si può, e assolutamente facile.
Finita la macchia di ontanelli si entra nel bosco, con esemplari di larici veramente imponenti: è il tratto più bello e godurioso, che soddisfazione scendere in questo paradiso!
E poi che dire degli alpeggi attraversati? Altstafel, Twäre, Tomebine e Wiler. Uno più bello dell’altro, con le tipiche linde baite in larice appoggiate sui “funghi” in sasso. La veloce discesa porta direttamente tra le baite di Reckingen, da qui una breve digressione sulla bellissima chiesetta di Fäld che domina la valle e si ritorna al parcheggio di Biel.
In conclusione, una gita tutto sommato breve e semplice, adatta anche a chi ha poca dimestichezza con i single trails: il Vallese non delude mai, ancora una volta…
Testo e foto di Fabrizio Godio