Una settimana di enormi emozioni in Val di Sole, la casa degli UCI Mountain Bike World Championships 2021, ha saputo regalare un finale da pelle d’oca nel suo atto conclusivo, la grande sfida del Downhill sulla Black Snake di domenica 29 agosto.

Dopo il trionfo di Nino Schurter nel Cross Country, oggi è stato il turno di Greg Minnaar: per la seconda volta in due giorni, la Val di Sole ha incoronato il più grande interprete nella storia delle rispettive discipline. 

Sulla soglia dei 40 anni (li compirà il prossimo 13 Novembre), il fenomeno sudafricano ha conquistato il suo quarto Campionato del Mondo, ad 8 anni di distanza dall’ultimo, addirittura a 18 dal primo, datato 2003. Non solo: Minnaar ha anche sfatato la sua maledizione sulla Black Snake, uno dei pochi tracciati al mondo dove non era mai riuscito a salire sul primo gradino del podio. 

Le ultime discese e la festa che ne è seguita sono state un continuo di emozione collettiva, con un grande pubblico a partecipare ai continui colpi di scena di una gara mozzafiato, su un tracciato capace di entusiasmare, illudere e deludere come nessun altro. 

Un’emozione che ha accompagnato anche la prova femminile, che ha rappresentato anch’essa la chiusura di un cerchio: Val di Sole ha regalato alla francese Myriam Nicole il suo secondo titolo iridato (dopo Mont Sainte-Anne, 2019), sulla stessa pista che 10 anni fa la vide conquistare il primo successo in Coppa del Mondo di una carriera fantastica. 

Nelle due prove Junior, il canadese Jackson Goldstone e la bulgara Izabela Jankova hanno brindato alle loro prime maglie iridate. 

Nella conclusione in bellezza del mondiale trentino è mancato soltanto un acuto azzurro: il sogno della trentina Eleonora Farina si è spento in una caduta in allenamento che ne ha condizionato la prova, relegandola alla sesta piazza, mentre il promettente Junior Davide Cappello si è fermato al settimo posto dopo la terza posizione delle qualificazioni. 

MINNAAR DOMA LA BLACK SNAKE E SI VESTE D’ARCOBALENO
Non vinceva un Mondiale da 8 anni Greg Minnaar, ma non si è dato mai per vinto. Chi lo aveva visto allenarsi in Val di Sole nelle ultime settimane lo aveva detto: Greg ce la può fare. Il campione sudafricano aveva provato linee, preso confidenza con il tracciato, ed era cresciuto in convinzione giorno dopo giorno.

Sapevo che una vittoria era possibile,” ha dichiarato il sudafricano prima di indossare l’iride, “sapevo che dando tutto avrei potuto costruire una grande run, ma fino alla fine non sai mai se sarà abbastanza.”

In realtà, il capolavoro dell’atleta di Pietermaritzburg è andato in scena nella seconda metà della prova, dopo essere transitato al secondo split con oltre un secondo da recuperare sul francese Benoit Coulanges. Da lì in avanti, Minnaar è entrato nel flow, galleggiando su sassi e radici e disegnando una linea perfetta negli ultimi curvoni per mettere in atto la più clamorosa delle rimonte. 3.28.963 è il tempo della run vincente, che vale oro, e che ha resistito ai successivi assalti dei francesi BruniVergier e Daprela, tutti giù dal podio, quest’ultimo addirittura protagonista di due cadute. 

Secondo posto per il meno atteso dei francesi, Benoit Coulanges (+0.227), eccellente interprete della selettiva sezione centrale. Bronzo all’australiano Troy Brosnan (+0.441). Tre atleti in meno di mezzo secondo dopo 2100 metri di gara: la sintesi di una gara che si farà ricordare a lungo.

1 Greg Minnaar: 3:28.963
2. Benoit Coulanges: +0.227
3. Troy Brosnan: +0.441
4. Loris Vergier: +1.166
5. Danny Hart: +1.850

Si è fermano invece ai piedi del podio il britannico Danny Hart, mentre il giovanissimo Matt Walker ha chiuso la top-5 dimostrando di appartenere all’élite della disciplina. Niente da fare anche per il britannico Laurie Greenland, che stavolta non ha trovato ispirazione sulla sua pista preferita, vittima di una caduta nella prima parte del tracciato. Primo degli italiani, il sardo Davide Palazzari, ventiseiesimo. 

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LA BLACK SNAKE INCORONA LA SUA REGINA: E’ MYRIAM NICOLE
Con una run veloce e priva di sbavature, Myriam Nicole si è laureata in Val di Sole Campionessa del Mondo Elite di Downhill. La rider transalpina ha interpretato al meglio la temutissima Black Snake, chiudendo la sua run in 4.06.243 e infliggendo distacchi pesanti a tutte le sue avversarie.

Per Myriam Nicole si tratta del secondo titolo mondiale, dopo quello conquistato a Mont-Sainte Anne nel 2019, e della seconda affermazione sulla Black Snake. La 31enne transalpina riuscì ad imporsi per la prima volta in Val di Sole nel lontano 2011, in occasione della sua prima vittoria in Coppa del Mondo.

Quando vinsi il mondiale di Mont Sainte-Anne non avevo alcuna pressione su di me. Stavolta ne avevo moltissima, e sono stupita di come sia riuscita a gestirla, trovando grande fluidità soprattutto nella parte centrale. L’anno scorso ho potuto indossare la maglia appena per un mese, stavolta voglio godermela appieno: il fatto di averla conquistata qui, dove ho vinto la mia prima gara di Coppa, sul tracciato che per me è l’essenza del Downhill, per me significa tantissimo”, ha detto Nicole.

Stavolta l’altra francese, Marine Cabirou (+4.827), si è dovuta accontentare della medaglia d’argento: la vincitrice in Val di Sole nel 2019 si è distinta con una parte centrale di assoluto livello, ma in complesso è stata meno efficace rispetto alla connazionale, in particolare nel tratto iniziale. Bronzo Svizzera con Camille Balanche (+6.099), ancora sul podio dei Campionati del Mondo dopo il successo conquistato a Leogang nel 2020.

1. Myriam Nicole: 4:06.243
2. Marine Cabirou: +4.827
3. Camille Balanche: +6.099
4. Monika Hrastnik: +9.085
5. Tahnee Seagrave: +9.781

Due le azzurre nelle prime 10, anche se la Val di Sole e il Trentino speravano in un acuto della vicecampionessa europea Eleonora Farina (+9.969), ancora una volta non fortunata nella gara di casa. Nell’ultimo allenamento prima della run decisiva, l’italiana è caduta subendo un forte colpo al ginocchio sinistro, che ne ha fortemente limitato l’azione. 

Sono stata sul punto di non partire,” ha confessato Farina, “e sono contentissima di averlo fatto, e aver goduto del boato di questo pubblico incredibile. Non riuscivo a muovere la gamba in maniera fluida, e l’errore che ho fatto a metà percorso è stata la logica conseguenza, dopo aver rischiato più volte. Potevo dare molto di più, ma nel complesso sono arrivata a meno di un secondo dal quarto posto: Val di Sole ancora una volta non mi ha portato fortuna, ma volevo onorare il mondiale e credo di esserci riuscita.”

Nona invece l’altoatesina Veronika Widmann (+13.450), che dopo una prima metà di gara di buon livello ha perso smalto nell’impegnativa sezione centrale.

La grande delusa di giornata è sicuramente l’austriaca Valentina Holl: autrice di una grande prova fino a metà gara, la giovane rider, vincitrice in Val di Sole nel 2018 fra le Juniores, è rimasta vittima di una scivolata, compromettendo così le sue concrete speranze di medaglia. 

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GOLDSTONE E YANKOVA SUL TETTO DEL MONDO FRA GLI JUNIOR
Dopo l’acquazzone serale di ieri, la mattinata solandra ha accolto con sole ma temperature fresche i protagonisti del futuro del Downhill mondiale. Nelle competizioni Junior sono state Canada e Bulgaria a recitare la parte delle nazioni protagoniste.

Jackson Goldstone si è imposto nella gara maschile col tempo di 3.37.097. Il canadese ha interpretato al meglio la seconda parte della Black Snake, dopo esser transitato in terza posizione nell’intertempo di metà gara. Alle sue spalle il britannico Jordan Williams (+1.812) e l’australiano Lachlan Stevens-McNab (+3.560) hanno completato il podio. Settimo l’azzurro Davide Cappello, che nelle qualifiche del venerdì aveva fatto segnare il terzo rilevamento cronometrico.

1. Jackson Goldstone: 3:37.097
2. Jordan Williams: +1.812
3. Lachlan Stevens-McNab: +3.560
4. Ethan Craik: +4.848
5. Oisin O Callaghan: +6.218

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La bulgara Izabela Yankova ha confermato i pronostici della vigilia dominando la gara femminile in 4.30.865. Alle sue spalle, la norvegese Kine Haugom (+10.844) e la canadese Gracey Hemstreet (+13.245).

1. Izabela Yankova: 4:30.865
2. Kine Haugom: +10.844
3. Gracey Hemstreet: +13.245
4. Simonka Kuchynkova: +15.153
5. Delia De Mocogno: +15.512

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VAL DI SOLE, UN SUCCESSO IRIDATO
Soddisfazione nelle parole del Direttore di APT Val di Sole Fabio Sacco. “Voglio partire col ringraziare gli sponsor, i partner, lo staff organizzativo, i volontari e tutte le persone che hanno contribuito alla riuscita di un evento il cui successo tecnico e mediatico è sotto gli occhi di tutti.

Il pubblico ha potuto tornare in sicurezza a vivere un grande evento sportivo, grazie anche ad un notevole impegno organizzativo, e le immagini del nostro territorio hanno fatto il giro del mondo sugli schermi degli appassionati, accompagnate dalle imprese dei più grandi campioni della Mountain Bike.

I feedback ricevuti dall’Unione Ciclistica Internazionale, dagli atleti e dagli addetti ai lavori parlano di #ValdiSole2021 come un evento di assoluta eccellenza: questo ci inorgoglisce e ci spinge ad insistere sulla strada che abbiamo tracciato, e che sempre più ci sta dando risultati tangibili sul piano delle presenze e della rilevanza delle destinazioni Val di Sole e Trentino sul mercato del turismo outdoor.”
 
Fra pochi giorni ci rimetteremo al lavoro verso il prossimo traguardo che ci attende, la prima volta della Coppa del Mondo di Ciclocross a Vermiglio l’11 e 12 Dicembre, ma il nostro sguardo si spinge già più avanti, ed al quinquennio che ci condurrà ai Mondiali di Val di Sole 2026, quando punteremo ad alzare l’asticella, ancora una volta.

IL MEDAGLIERE

1. Francia (5 oro, 7 argento, 2 bronzo)
2. Svizzera (3 oro, 1 argento, 4 bronzo)
3. Repubblica Ceca (2 oro)
4. Stati Uniti (1 oro, 1 argento, 1 bronzo)
4. Austria (1 oro, 1 argento, 1 bronzo)
6. Gran Bretagna (1 oro, 2 argento)
7. Canada (1 oro, 1 bronzo)
8. Bulgaria (1 oro)
8. Sudafrica (1 oro)
8. Cile (1 oro)
11. Italia (1 argento, 1 bronzo)
12. Colombia (1 argento)
12. Brasile (1 argento)
12. Paesi Bassi (1 argento)
12. Norvegia (1 argento)
16. Germania (3 bronzo)
17. Bolivia (1 bronzo)
17. Danimarca (1 bronzo)
17. Australia (1 bronzo)
17. Nuova Zelanda (1 bronzo)